Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Sondaggio sugli SDGs: nel mondo meno della metà li conosce

Il Goal 13 sul cambiamento climatico desta maggiore interesse. Secondo gli intervistati l’acquisto di beni e servizi attenti all’ambiente (52%) e la scelta di prodotti agricoli sostenibili (52%) sono le azioni da mettere in campo. 4/2/20

Quante persone conoscono l’Agenda 2030? La strategia che i 193 Paesi firmatari si sono dati per raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs nell’acronimo inglese) entro la fine del decennio (quello appena iniziato) è sempre di più motivo di dibattito nei summit internazionali, ma i cittadini ne sono a conoscenza?

Per la prima volta questo genere di domande è stato oggetto di analisi, la “Global survey on sustainability and the SDGs”, condotta tra settembre 2018 e giugno 2019 dalla società di consulenza Schlange & Co. e dall’Università Yale e finanziata dal governo tedesco. L’indagine è sata pubblicata nei giorni scorsi.

Attraverso la collaborazione di diverse associazioni sparse su tutto il Pianeta, il sondaggio è riuscito a raggiungere oltre 26mila partecipanti (di 174 Paesi diversi). L’intenzione era quella di testare la consapevolezza delle persone sui temi ambientali, sociali ed economici, e di capire quanto fossero “allarmate” dalla situazione.

Il Rapporto rileva che mentre la parola sostenibilità viene adesso ben compresa, non si può dire lo stesso sulla conoscenza degli SDGs: meno della metà del campione preso in esame ha confidenza con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (il 49,7%). In generale, è il Goal 13 sul cambiamento climatico ad attirare maggiormente l’attenzione delle persone, seguito dal Goal 3 su salute e benessere e dal Goal 4 sull’istruzione di qualità. Posizioni che però cambiano se rapportate alla singola regione, basti pensare che per gli africani sono l’istruzione, la lotta alla povertà (Goal 1) e alla fame (Goal 2) i più menzionati, prima del cambiamento climatico, qui al quarto posto.

Interessante vedere anche l’importanza che viene data al singolo Obiettivo in base alla fascia d’età. Per i ragazzi fino ai 29 anni è il cambiamento climatico la priorità assoluta per un’azione decisa da parte dei governi; il campione che rientra nella fascia 30-49 anni ritiene invece che i Goal 3, 4 e il 12 sul consumo e la produzione responsabili siano i più importanti; mentre dai 50 anni in poi risultano i Goal ambientali 14 e 15, rispettivamente vita sott’acqua e vita sulla terra, i più sentiti, prima ancora della buona salute al terzo posto.

Per quanto riguarda il Goal 5 sulla parità di genere, emerge una diversa visione proprio tra donne e uomini: il 31% delle prime lo ritiene un SDG importante, solo il 15% dei secondi ha affermato lo stesso.

È stato poi chiesto agli intervistati di dare un giudizio sulle azioni personali da mettere in campo per diventare più sostenibili. Nel mondo il 56% ha indicato l’acquisto di beni e servizi attenti alle risorse naturali, il 52% ha ritenuto prioritaria la scelta di prodotti agricoli sostenibili, il 48% ha indicato che votare per un candidato che si batte per la sostenibilità ha particolare importanza. La scelta di un nuovo fornitore energetico è invece stata menzionata solo dal 33% del campione.

Lo studio si è soffermato anche sulla centralità degli SDGs per il settore privato, dove il consumo e la produzione responsabili, il cambiamento climatico e l’innovazione (Goal 9) destano maggiore interesse, e per quello pubblico. Riguardo a quest’ultimo, sono i Goal 11 (città e comunità sostenibili), 12 e 13 ad avere la precedenza.

Infine, è stato chiesto “chi dovrebbe occuparsi dell’implementazione degli SDGs nel tuo Paese?”; gli intervistati ritengono che prima del settore privato, dei media, delle Ong e dei centri ricerca, se ne dovrebbero occupare i governi.

 

di Ivan Manzo

martedì 4 febbraio 2020

Aderenti