Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Cresce l’impatto del turismo sul clima, necessarie azioni mirate, dice l’Onu

Sono 37,4 miliardi i viaggi turistici previsti entro il 2030, con una crescita delle emissioni legate ai trasporti del 103% rispetto al 2005. Unwto: il settore turistico deve ridurre subito la propria impronta ambientale. 11/2/20

Il turismo è uno dei settori in crescita degli ultimi decenni. Attualmente rappresenta il 10% del Prodotto interno lordo globale e occupa il 10% della forza lavoro mondiale. Fino al 2030 il settore turistico continuerà a trainare lo sviluppo socio-economico, ma dovrà affrontare una sfida importante: ridurre la propria impronta ambientale. È quanto dichiarato nel “Transport-related CO2 emissions of the tourism sector: modelling results”, il Rapporto firmato dalla Un World tourism organization (Unwto), in collaborazione con l’International transport forum (Itf).
Il Rapporto arriva dopo 12 anni dalla prima valutazione dettagliata mai effettuata sulle emissioni di CO2 legate al turismo, ed è stato pubblicato a dicembre per aggiornare la stima delle emissioni.

“La relazione è un trampolino di lancio verso un processo consultivo con gli Stati membri per la formulazione partecipata di raccomandazioni politiche attuabili” dichiara Zurab Pololikashvili, segretario generale dell’Unwto. “Confido che le preziose informazioni, intuizioni e analisi contenute in questa pubblicazione miglioreranno la comprensione delle diverse modalità di trasporto turistico e delle loro implicazioni in termini di CO2, allo scopo di sostenere le autorità nazionali, subnazionali e private nell’accelerazione dei progressi verso un turismo a basse emissioni di carbonio”.

Prezzi accessibili, progressi tecnologici e nuovi modelli di business hanno favorito la crescita del turismo nazionale e internazionale. Secondo il Rapporto, nel 2030 i viaggi turistici saranno 37,4 miliardi; di questi, i turisti internazionali che hanno affrontato viaggi lunghi sono passati da 770 milioni nel 2005 a 1,2 miliardi nel 2016 e si stima possano arrivare a 1,8 miliardi nel 2030.

I turisti nazionali che hanno affrontato viaggi lunghi invece sono passati da quattro miliardi nel 2005 a otto miliardi nel 2016 e si prevede che raggiungano quota 15,6 miliardi nel 2030. Secondo la pubblicazione del 2008 dell'Unwto, il settore turistico ha contribuito da solo per circa il 5% di tutte le emissioni di CO2 provocate dall'uomo, con i trasporti che rappresentano il 75% delle emissioni del settore.
Nel 2016, si stima che le emissioni di CO2 derivanti dai trasporti siano state pari al 23% di tutte le emissioni di CO2 prodotte dall'uomo. Sul totale delle emissioni dei trasporti, il trasporto passeggeri ha prodotto il 64% di tonnellate di CO2.
Secondo le previsioni dell’Itf, entro il 2030, nonostante i progressi in carburanti per l’aviazione più sostenibili e mezzi di trasporto più ecologici, la crescita della domanda di trasporto merci e passeggeri comporterà un incremento del 21% delle emissioni di CO2 rispetto al 2016.

La prima Relazione sul rapporto tra cambiamenti climatici e turismo pubblicata nel 2008 attribuì ai trasporti nel settore turistico emissioni per 982 milioni di tonnellate di CO2. Secondo le stime del nuovo Rapporto aggiornato, nel 2016, i risultati parlano di 1.597 milioni di tonnellate di CO2 (un aumento del 62% rispetto al 2005) e prevede che nel 2030 ci saranno 1.998 milioni di tonnellate di CO2 attribuibili ai trasporti turistici.

In questo scenario in cui la domanda turistica è in continua crescita, conclude il Report, e le emissioni legate ai trasporti del settore turistico aumenteranno del 103% dal 2005 al 2030, siamo davanti a una sfida ambiziosa. Turismo e trasporti devono lavorare a stretto contatto per accelerare il processo di decarbonizzazione. Il settore turistico però non può più dipendere solo dalle strategie di decarbonizzazione dei settori collegati, ma deve individuare un proprio percorso, con traguardi ambiziosi.

Un percorso a basse emissioni di carbonio basato su due elementi chiave: consapevolezza e ottimizzazione delle azioni. Consapevolezza attraverso la misurazione e la diffusione delle emissioni legate alle attività turistichee l’individuazione di target specifici. Ottimizzazione attraverso strumenti e strategie mirate ad aumentare la mitigazione e l'adattamento del settore turistico che coinvolga tutti gli stakeholder. Il prossimo passo, conclude il Report, sarà lo sviluppo di una serie di raccomandazioni politiche attuabili e condivise da parte di tutti gli Stati membri dell'Unwto.

 

di Tommaso Tautonico

martedì 11 febbraio 2020

Aderenti