Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Barriere coralline: in 25 anni a rischio fino al 90%, addio entro il 2100

L’allarme arriva dall’Ocean sciences meeting di San Diego. Una ricerca mostra che l’ecosistema marino potrebbe sparire in meno di un secolo. Inutili finora gli interventi contro lo sbiancamento dei coralli. 24/2/20

I cambiamenti climatici potrebbero costare caro agli habitat marini. Una nuova ricerca presentata il 17 febbraio all’Ocean sciences meeting 2020 a San Diego, in California, ha rivelato che le barriere coralline in tutto il pianeta potrebbero scomparire entro il 2100, a causa dell’aumento delle temperature e dell’acidificazione degli oceani. Ma il rischio è ancora più imminente: secondo il team di scienziati, infatti, dal 70 al 90 per cento delle barriere coralline verrà eliminato già nei prossimi 25 anni (leggi la sintesi della ricerca).

Una biogeografa della University of Hawaii Manoa, Renee Setter, tra gli autori della ricerca, ha affermato che il quadro non è incoraggiante: “Cercare di ripulire le spiagge è qualcosa di estremamente importante, così come lo è combattere l’inquinamento, e dobbiamo continuare con questi sforzi. Tuttavia la lotta ai cambiamenti climatici è ciò di cui abbiamo realmente bisogno per proteggere i coralli ed evitare i fattori di stress composti”.

I risultati della ricerca evidenziano alcuni degli impatti devastanti che il riscaldamento globale avrà sulla vita marina. Le temperature degli oceani continuano a salire e il riscaldamento delle acque pone sotto stress i coralli, inducendoli a liberarsi delle alghe, organismi simbiotici che vivono al loro interno. I coralli, anche quelli più vivaci, tendono così a trasformarsi in un colore bianco opaco, in un processo definito come “sbiancamento”, che già si sta diffondendo oggi. In questa condizione, saranno maggiormente a rischio di morte.

Molti esperti stanno tentando di arginare questo fenomeno trapiantando coralli vivi cresciuti in laboratorio in alcune delle barriere danneggiate. Ma questi sforzi nella maggior parte dei casi sono destinati al fallimento. È stato riferito che i coralli trapiantati spesso hanno bassi tassi di sopravvivenza, dovuti a fattori antropogenici e ambientali e all’azione delle onde marine.

I pochi siti che potrebbero ancora costituire un habitat adatto nel 2100 includono piccole parti della bassa California e del Mar Rosso a est dell'Africa, ma questi luoghi sono comunque troppo vicini ai fiumi e dunque non ideali per i coralli.

L’edizione di quest’anno dell’Ocean sciences meeting, svoltosi dal 16 al 21 febbraio in California alla presenza di 5mila esperti di scienze oceaniche, è stato dedicato al tema “Per un pianeta resiliente”, per ribadire il concetto secondo cui gli scienziati, in collaborazione con governi e comunità, hanno il potere di influenzare il cambiamento nella promozione di oceani più sani e più resistenti, di un approvvigionamento alimentare più sicuro e sostenibile e di mitigare gli impatti del cambiamento climatico.

 

di Andrea De Tommasi

 

 

lunedì 24 febbraio 2020

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