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Una rendicontazione di sostenibilità trasparente passa attraverso una definizione condivisa di materialità, 7 aprile 2016
Il Corporate Reporting Dialogue ha rilasciato i Common Principles della materialità, con l'obiettivo di allineare e razionalizzare i diversi standard di rendicontazione della sostenibilità al fine di ottimizzare la comparabilità dei dati nei bilanci e, quindi, la trasparenza verso gli stakeholder.
Produrre un bilancio di sostenibilità che sia, al tempo stesso, sintetico e significativo per il lettore finale è una sfida tutt’altro che semplice. I contenuti possibili, infatti, spaziano fino a coprire ogni possibile ambito dell’agire d’impresa: dal rispetto dei diritti umani all’impatto ambientale, dalla trasparenza sul mercato alle relazioni con le comunità locali, i dipendenti, i fornitori e così via.
Per ogni impresa, il rischio è quello di produrre report con centinaia di pagine, dense di indicatori quali-quantitativi, che inevitabilmente riceverebbero scarso interesse. Per questo motivo, le indicazioni dei più accreditati standard di rendicontazione raccomandano (o, in certi casi, impongono), l’adozione di un’analisi di materialità preliminare, da svolgersi periodicamente, che consenta di identificare le tematiche realmente rilevanti (“material”) in un determinato periodo di tempo.
L'analisi di materialità è, in effetti, la definizione delle tematiche rilevanti per ogni azienda ai fini di un bilancio di sostenibilità, incrociando le priorità strategiche espresse dal management con le aspettative degli stakeholder. Si tratta di un elemento chiave nella definizione delle strategie di corporate responsibility, in quanto si trova alla base della pianificazione e della rendicontazione di sostenibilità.
Va da sè che, se ogni singola impresa adotta criteri diversi per definire quali siano le tematiche rilevanti per ciascuna, il rischio di una componente arbitraria nella selezione dei contenuti dei bilanci di sostenibilità è molto elevato, oltre a compromettere la comparabilità dei dati nel tempo e tra aziende e settori diversi.
Per queste ragioni, il Corporate Reporting Dialogue, piattaforma che raccoglie i più diffusi standard di rendicontazione della sostenibilità, è costantemente impegnato nell'assicurare una sempre maggiore coerenza tra i differenti framework di reportistica, al fine di massimizzare la comparabilità tra le performance e i dati.
Recentemente, il Corporate Reporting Dialogue ha rilasciato i Common Principles della Materialità che, mettendo a fattor comune le definizioni e gli approcci condivisi dalle diverse organizzazioni che ne fanno parte, rappresenta una base di lavoro indispensabile per assicurare maggior coerenza tra i diversi standard di rendicontazione, massimizzando la trasparenza verso gli stakeholder.
Huguette Labelle, Presidente del Corporate Reporting Dialogue, sottolinea che "è impossibile trovare una definizione di materialità che vada bene per tutti: in diversi Paesi si tratta di un concetto definito formalmente a livello legislativo. In ogni caso, questi princìpi dimostrano un impegno concreto dei partecipanti per allineare e razionalizzare i rispettivi framework e standard di rendicontazione."
Reazioni positive si registrano anche dal mondo delle imprese. Susanne Stormer, Vice President per la Corporate Sustainability di Novo Nordisk ha commentato che "l'applicazione della materialità è un fattore chiave per le imprese al fine di produrre bilanci di sostenibilità sintetici ma che possano informare i lettori con dati e performance realmente rilevanti".
Scarica i Common Principles of Materiality
A cura di Giulio Lo Iacono
7 aprile 2016