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Città metropolitane: Bologna prima per occupazione, giù il Mezzogiorno
Un’analisi comparata sulle 14 Città metropolitane basata su dati Istat evidenzia la frattura tra Centro-Nord e Sud e l’aumento della componente femminile. A Catania quasi un giovane su due non studia e non lavora, a Firenze uno su dieci. 2/4/20
Nel 2019 Bologna è prima tra le Città metropolitane per tasso di occupazione, con il 72,9%, oltre dieci punti al di sopra della media nazionale (59%). Tassi di occupazione elevati si registrano anche a Milano (70,6%) e Firenze (70,3%), mentre meno di quattro persone su dieci lavorano a Napoli (38,8 %) e Reggio Calabria (39,2%). La variazione maggiore rispetto al 2018 si riscontra a Venezia e a Bari (+2,2%). Lo rivela il Rapporto “Il mercato del lavoro 2019: un confronto tra Città metropolitane”, pubblicato il 20 marzo dal Servizio studi e statistica della Città metropolitana di Bologna, sulla base dei dati della rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat.
Secondo l’analisi comparata delle 14 Città metropolitane italiane, a Bologna si osserva anche il tasso di occupazione femminile più elevato: due terzi delle donne sono occupate (68,1%), a fronte del 50,1% registrato a livello nazionale. Firenze, seconda con il 65,4%, precede Milano (65,4%), Torino (59,6%) e Roma (57,8%). Il tasso di occupazione più basso si riscontra a Napoli (26,5%), dove lavora un quarto delle donne. Dalla comparazione dei dati con l’anno precedente, è emerso che le donne al lavoro sono in aumento in dieci Città metropolitane, con il balzo più rilevante registrato a Cagliari (+4,8%). Il tasso di occupazione femminile scende, invece, a Torino (-0,2%), Genova (-1,3%), Reggio Calabria (-1,9%) e Messina (-2,7%).
Nel 2019 il tasso di occupazione giovanile (15-19 anni) più elevato è stato nella Città metropolitana di Milano pari al 39,9%, otto punti al di sopra della media nazionale (31,8%). La vasta area lombarda comprende 133 comuni metropolitani, con una popolazione di oltre tre milioni di abitanti, e precede Venezia (39,1%) e Bologna (38,9%).
Con il 67,6% del totale, Firenze si colloca al vertice della classifica per quota di occupati over 54 anni, rispetto alla media italiana del 54,3%. Bologna (64%) e Venezia (63,6%) si attestano in seconda e terza posizione, seguite da Roma (62,7%), Genova e Milano (entrambe 62,4%). Fanalino di coda è Messina con il 39,5% di occupati. Riflettendo sia gli andamenti demografici, sia le normative in materia pensionistica intervenute nel 2012, osserva lo studio, il trend del tasso di occupazione di coloro che hanno più di 54 anni cresce in molte aree metropolitane.
Il tasso di disoccupazione evidenzia una frattura tra Nord e Mezzogiorno. La rilevazione assegna a Messina (25,9%), Napoli (23,3%) e Palermo (19,1%) i primi posti fra le Città metropolitane con più disoccupati e sono tutte del Centro-Sud le prime sette Città metropolitane in classifica. D’altra parte Bologna (4,4%) è ultima per tasso di disoccupazione, con una percentuale oltre la metà del dato nazionale (10%). Dati incoraggianti anche per Milano (5,9%) e Venezia (6,1%).
Il Sud si caratterizza anche per un elevato tasso di mancata partecipazione al lavoro, che comprende, oltre ai disoccupati, anche quanti non cercano un impiego ma sarebbero disponibili a lavorare. A fronte del 18,9% nazionale, si registrano quote alte a Reggio Calabria (42,7%), Messina (42,6%), Palermo (42,2%) e Napoli (41,1%). Nel Mezzogiorno aumenta anche il tasso di giovani tra i 15 e i 29 anni nello stato di Neet (non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione). Il tasso di Neet più elevato si registra nella Città metropolitana di Catania (40,6%), mentre quello più basso è a Firenze (13,6%), con una differenza di 27 punti percentuali.
di Andrea De Tommasi