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Dal Global compact network Italia un modello aziendale di risposta alla crisi
Leadership flessibili, benessere dei lavoratori, attenzione di genere, innovazione e responsabilità: ecco alcuni dei punti cardine del documento lanciato dalla rete italiana per aiutare le imprese nella gestione dell’emergenza. 8/4/20
Qual è la risposta più adatta per sostenere le aziende e i lavoratori nel pieno dell’emergenza? Come ripensare il business delle imprese e, ancora, come coniugare etica e responsabilità in tempi di crisi? Per rispondere a queste domande, il Global compact network Italia- fondazione che riunisce più di 60 soggetti tra enti privati e pubblici, promuovendo in Italia il Global compact delle Nazioni unite- ha lanciato un modello di approccio alla crisi. Una iniziativa che resta saldamente ancorata ai principi dell’etica dell’economia e dello sviluppo sostenibile, come ha precisato la fondazione, aggiungendo che “In questo tempo di incertezza, si rafforza l’esigenza di uno sforzo coordinato e reciprocamente ispirato fra tutti gli attori in campo”.
Il punto di partenza è che, in questa fase delicata, nelle aziende servono leadership forti e flessibili, che agiscano velocizzando i processi decisionali rispetto al passato, applicando una logica “più tattica e meno pianificata”. Un altro aspetto fondamentale deriva dal fatto che la pandemia ha rimesso l’essere umano al centro dell’attenzione, invitando a considerare in modo ancora più prioritario il benessere fisico e psichico di tutte le persone coinvolte nei processi produttivi. Le misure di distanziamento sociale e la situazione di isolamento, unitamente alle difficoltà economiche, possono generare situazioni di disagio nelle persone. Pertanto, si raccomanda ai datori di lavoro di operare con “un approccio consapevole”, attuando “un coordinamento attento e flessibile del personale”, con la possibilità di garantire anche “riconoscimenti tangibili e intangibili alle persone che sono chiamate a lavorare in fase di emergenza”.
L’attenzione di genere rappresenta un punto qualificante del documento. Si osserva che, in questa fase di emergenza, sono le donne coloro che assorbono di più i carichi di assistenza e cura legati ai genitori anziani, ai familiari disabili o ammalati, ai figli piccoli rimasti a casa. Per questi motivi, il posto di lavoro andrebbe tutelato, se necessario, anche attraverso misure di flessibilità straordinarie. Analogamente andrebbe garantita la continuità lavorativa delle donne con contratti a termine o forme di lavoro flessibile, poiché rischiano di subire per prime le conseguenze delle ricadute economiche della crisi.
Un altro punto importante è l’inclusione e la valorizzazione dei giovani, per i quali si auspica un coinvolgimento attivo nei progetti e nelle attività organizzative. Il documento osserva che “è il momento della fiducia verso i giovani che sono fortemente attratti ed ispirati da principi etici. La crisi che stiamo attraversando ha evidenziato l’importanza delle competenze e di un investimento per lo sviluppo di abilità specifiche”.
Tra gli altri punti, l’innovazione adattiva- “ripensare il proprio business in termini di conversione innovativa degli output di produzione e di servizio, per dare un contributo concreto alla gestione dell’emergenza” -, la gestione etica dei fornitori- “tutela trasversale del diritto alla salute, flessibilità nella gestione degli approvvigionamenti, trasparenza e puntualità rispetto agli accordi economici, valorizzazione delle filiere corte” -, e la comunicazione responsabile.
Nel documento c’è, infine, un richiamo alle condizioni dei Paesi del Sud del mondo, nei quali si trovano ad operare i fornitori di grandi multinazionali. Si tratta di Paesi che hanno sistemi sanitari fragili e spesso non gratuiti. La soluzione potrebbe essere l’introduzione di supporti assicurativi per le aziende fornitrici che operano in aree critiche e supporti di protezione straordinari per i lavoratori. La collaborazione con i governi e le istituzioni locali per agevolare le procedure di sicurezza è ritenuta altrettanto importante.
di Andrea De Tommasi