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Dagli European development days molte iniziative nell’ottica dell’Agenda 2030
La decima edizione del principale forum europeo sullo sviluppo e la cooperazione si è conclusa a Bruxelles il 16 giugno. Nell’evento, la Commissione europea ha coinvolto giovani di tutto il mondo. Dibattiti e sessioni interattive di sono incentrati sulle “5P”.
Il 15 e 16 giugno si sono svolti a Bruxelles gli European Development Days (EDD nell’acronimo inglese), il principale forum europeo sullo sviluppo e la cooperazione, organizzato dalla Commissione. Al loro decimo anniversario, hanno attirato 42mila persone da 154 Paesi e 4.500 organizzazioni, inclusi capi di Stato da tutto il mondo, l’Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini, il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon e il Presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim.
Il filo conduttore delle Giornate europee dello sviluppo 2016 è stato l’attuazione dell’Agenda 2030 dell’Onu e i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG). Si è discusso delle misure prese in questo senso e delle sfide da raccogliere e si è cercato di identificare soluzioni innovative e condivise che ci aiuteranno, entro il 2030, a porre fine alla povertà, a contrastare le ingiustizie e le disuguaglianze e a lottare contro i cambiamenti climatici, portando a termine il lavoro iniziato dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
Come nella precedente edizione, la Commissione europea ha coinvolto nell’evento giovani da tutto il mondo. Grazie in particolar modo all’iniziativa “Young leaders”, ragazzi attivi nel campo dello sviluppo nei propri Paesi hanno condiviso idee ed esperienze. In un mondo in cui più della metà della popolazione ha meno di 30 anni e quasi il 90% dei giovani vive in Paesi in via di sviluppo, è essenziale che questi svolgano un ruolo centrale nei processi decisionali. Nove dei sedici young leader erano ragazze, che hanno invocato società inclusive dove vengono concesse pari opportunità come ingredienti essenziali per il raggiungimento degli SDGs.
Oltre ai dibattiti e alle sessioni interattive, che si sono incentrati sulle “5 P” ossia Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partenariato, le Giornate europee dello sviluppo sono state anche l’occasione per l’annuncio di progetti e partnership. Karmenu Vella, Commissario europeo per l'ambiente, gli affari marittimi e la pesca, ha lanciato l’iniziativa Switch to Green, tesa a favorire l’eco-imprenditoria e la creazione di lavori “verdi” nei Paesi partner. Il Commissario europeo per la cooperazione e lo sviluppo internazionale Neven Mimica ha firmato una nuova partnership da 20,2 milioni di euro con il primo ministro di Samoa, da destinare a acqua, servizi igienico-sanitari e adattamento ai cambiamenti climatici. Mimica ha anche annunciato un pacchetto di aiuti per la Somalia da 73 milioni di euro e ha firmato il programma indicativo nazionale del 11° Fondo europeo di sviluppo per le Mauritius.
Una dichiarazione congiunta di Ue e UN Women ha ribadito la posizione di primo piano che l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile occupano nel loro partenariato per raggiungere un Pianeta 50-50 entro il 2030. Ue e Stati Uniti hanno firmato un accordo che prevede il trasferimento di 10 milioni di dollari da Power Africa (un’iniziativa di USAID) a ElectriFI, lo strumento di finanziamento dell’Unione per ampliare l’accesso all’elettricità, che verrà destinato a progetti nelle zone rurali dell’Africa subsahariana.
Infine, il Commissario per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianides ha lanciato il piano d’azione della Commissione per attuare l’accordo di Sendai sulla riduzione dei rischi da disastri naturali, con lo scopo di integrarlo meglio nelle politiche europee e rafforzare la resilienza alle calamità fuori e dentro l’Ue. Insieme al Commissario Mimica, Stylianides ha anche partecipato all’ “EU Resilience Forum", un evento dedicato alla riduzione della vulnerabilità e all’aumento della resilienza, specialmente nel contesto di spostamenti forzati.
Le Giornate europee dello sviluppo sono state l’occasione per uno scambio fruttuoso di idee e buone pratiche, ma hanno anche lasciato tra i partecipanti un senso di urgenza perché molto ancora resta da fare e 14 anni sono davvero pochi.
di Lorenza Geronimo