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Reporting matters: non si ferma lo slancio delle aziende verso strategie sostenibili
Le imprese continuano a puntare su bilanci di sostenibilità sempre più solidi nonostante l’impatto economico della pandemia, dice il rapporto annuale del Wbcsd. Cresce l’attenzione verso specifici SDGs dell’Agenda 2030. 30/11/20
La pandemia ha colpito la società e l’economia “con una rapidità e una ferocia mai viste prima”, imponendo una riflessione sull’intero sistema capitalistico. Quest’ultimo “deve guardare oltre i rendimenti sul capitale finanziario, per includere il capitale ambientale e sociale nei modelli di allocazione e valutazione” degli obiettivi. Per questa ragione, l’ottava edizione del Reporting matters pubblicata in ottobre si concentra sull’impatto che il Covid-19 ha avuto sul modo di operare di imprese, mercati finanziari e sulla stessa economia globalizzata. Lo studio, realizzato dal World business council for sustainable development (Wbcsd) e dall’agenzia Radley Yeldar (Ry), mette in relazione la realtà economica con altre pressanti questioni di sostenibilità, con un focus particolare su come le aziende di tutto il mondo si stiano attrezzando per monitorare l’impatto della produzione sull’ambiente naturale e sociale nel quale operano.
Si tratta, quest’ultimo, di un aspetto fondamentale per indirizzare il futuro dello sviluppo economico nell’ottica della sostenibilità. “La trasformazione dovrebbe essere supportata da un sistema finanziario sostenibile” ha spiegato Peter Bakker, presidente e Ceo di Wbcsd durante la presentazione del lavoro, “e per questo abbiamo bisogno di indicatori solidi, comparabili e trasparenti sugli aspetti degli SDGs rilevanti, in modo che il sistema finanziario possa premiare le aziende più sostenibili e abbracciare soluzioni altrettanto sostenibili".
L’analisi è stata condotta sui bilanci di sostenibilità di 158 grandi aziende, sparse ai quattro angoli del mondo - tra le imprese italiane sono state consultate Enel ed Eni. Sembra che la consapevolezza rispetto all’importanza del reporting sia cresciuta negli anni ed abbia accresciuto le prestazioni delle aziende: il 78% delle imprese considerate, infatti, ha migliorato la qualità complessiva dei propri bilanci dall’anno di riferimento 2017. Contestualmente, il 96% dei bilanci analizzati riconosce in qualche modo gli SDGs, mentre il 93% dà la priorità a specifici Goal dell’Agenda 2030.
Il report sottolinea la necessità che le imprese mantengano alte le loro ambizioni di sostenibilità, nonostante gli sconvolgimenti senza precedenti degli ultimi mesi, cogliendo la complessità delle soluzioni che dovranno trovare rispetto ai problemi che lo sviluppo immancabilmente porrà. In questo senso è un segnale positivo la crescita del grado di integrazione tra i vari aspetti dell’attività delle imprese: il 41% dei bilanci esaminati, infatti, combina informazioni finanziarie e non finanziarie, rispetto al 35% nel 2017, mentre l’84% di tutte le rilevazioni sono redatte secondo le indicazioni del Global reporting initiative (Gri), in modo da essere facilmente confrontabili.
"Ogni anno sono incoraggiata dal miglioramento del reporting delle aziende e il 2020 non fa eccezione” ha dichiarato Louise Ayling, direttrice della strategia per la sostenibilità presso Ry. “Il Covid-19 ha sicuramente attribuito più peso all’importanza della rendicontazione di sostenibilità, insieme allo slancio che abbiamo visto, mentre entriamo in questo nuovo decennio, verso una rivitalizzazione delle strategie di sostenibilità delle aziende. La sfida ora è garantire che i bilanci e la comunicazione assicurino l'efficacia e forniscano informazioni utili per le decisioni a una serie di parti interessate rilevanti. La redazione dei bilanci, l'accessibilità e l'uso del linguaggio sono fondamentali”, soprattutto nella fase di ripartenza dopo la pandemia, ha concluso Ayling.
Proprio dal modello d’azione usato nella fase più acuta della pandemia occorre ripartire per affrontare i problemi più ingombranti. Come si legge nel Rapporto, “la crisi sanitaria ha rivelato con quanta rapidità e decisione i governi, il mondo del business e la società possono agire quando si percepisce un'emergenza vera. Tuttavia bisogna riconoscere che non abbiamo visto simili livelli di azione intrapresi quando si tratta di sfide di questo tipo come il cambiamento climatico, la tutela della biodiversità e la lotta alle disuguaglianze”. Per questo occorre l’impegno di tutti gli attori economici per guidare la ripresa nella direzione della tutela sociale, economica e della resilienza ambientale, scrivono gli autori del rapporto che, non a caso, lanciano un motto per le aziende: “conservare l’ambizione nel mezzo di una disruption”.
di William Valentini