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World soil day, tutelare gli alberi per salvare i suoli: ecco il progetto Aura
Tre incontri virtuali gratuiti “Alberi e uomini per resistere assieme”, tra arte e botanica, per conoscere i giganti verdi e ricordare il valore del patrimonio arboreo, risorsa fondamentale contro il degrado dei terreni. 3/12/20
“Non c'è nulla di meglio degli alberi per preservare i suoli e renderli più resistenti contro eventi franosi ed esondazioni. Inoltre fissano l'azoto nei terreni, base per la crescita di altre piante, e mitigano gli eccessi dell'uomo nelle fertilizzazioni. Depurano terre e acque e sono fondamentali per ridurre emissioni di Co2 e polveri sottili”.
Nella Giornata mondiale del suolo, Roberto Valenti, botanico e ideatore del progetto Aura, Alberi e piante per resistere assieme, a cura dell'Associazione culturale Bell'Italia 88 e promosso da Roma Capitale, sottolinea il vitale contributo degli alberi per l'integrità delle superfici naturali e per il benessere psico-fisico dell’uomo.
“Un albero con un tronco dal diametro di 70 cm riesce a rimuovere 70 volte la quantità di sostanze inquinanti rispetto a uno con il tronco di 10 cm. Rispettivamente il primo può eliminarne ogni anno 1,4 kg, il secondo 0,02 kg”, prosegue lo studioso dell'Università La Sapienza di Roma, “Occorrono 70 giovani alberi con tronco di 10 cm per sostituire un esemplare di 70 cm. Pensate a quante sostanze tossiche elimina una pianta secolare, che può arrivare anche a quattro o cinque metri di diametro”.
Un bene senza prezzo per la salute delle persone, parte dei servizi ecosistemici che la natura ci offre senza chiedere nulla in cambio. Eppure degli alberi in città poco si conosce e raramente le amministrazioni locali investono sulla divulgazione delle storie che accompagnano questi organismi fondamentali.
A Roma, ad esempio, sono circa 50 gli alberi secolari che si possono classificare in monumentali o patriarcali. Nel primo caso la loro storia si intreccia con avvenimenti rilevanti del passato, come quella dell'arancio più vecchio d’Europa, piantato nell’orto della basilica di Santa Sabina, sul colle Aventino, da Domenico di Guzman, fondatore dell’Ordine dei Domenicani, nel 1220: ben ottocento anni fa. Si intendono patriarcali invece quelle piante che raggiungono una ragguardevole anzianità o dimensione.
A differenza degli esseri umani, infatti, gli alberi possono crescere e vivere per sempre se non disturbati da calamità climatiche quali fulmini o nevicate o, sempre più di frequente, dall'attività umana che nelle città ne mette a dura prova la resistenza, tra potature, danneggiamento delle radici, inquinamento di aria e acqua. L'albero più antico del mondo è una quercia che si trova in Bassa California e ha 13mila anni, mentre sono circa 70 gli alberi miracolosamente sopravvissuti alla bomba di Hiroshima, tutt’oggi in vita.
Questa e altre curiosità raccontate nei tre incontri virtuali gratuiti per imparare a conoscere e amare questi giganti verdi senza nome: prossimi appuntamenti sabato 5 e sabato 12 dicembre, ore 11.00 sui canali dell'Associazione. Il primo appuntamento dello scorso 28 novembre, è ora disponibile.
Un racconto-performance per scoprire l'immenso patrimonio arboreo capitolino, e non solo, attraverso le parole degli alberi stessi, interpretati da una storica dell’arte, due attori e lo street artist Moby Dick che accompagnerà le rappresentazioni con opere di land art ispirate.
La partecipazione è gratuita, previa registrazione.
A tutti gli intervenuti, e a chi ne farà richiesta, sarà regalato un eBook divulgativo sul rischio del cambiamento climatico e sul ruolo degli alberi in città per proteggerci.
Il progetto Aura, Alberi e uomini per resistere assieme, è vincitore dell'Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022, parte del palinsesto culturale Romarama 2020 promosso da Roma Capitale, ed è realizzato in collaborazione con Siea.
di Elis Viettone