Seconda delle tre puntate dedicate all'SDG summit che si terrà il 18 e 19 settembre, appuntamento chiave in cui, per la prima volta dalla la firma dell'Agenda 2030 nel 2015, i capi di Stato e di governo presenteranno il posizionamento del proprio Paese rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. In questa trasmissione analizzeremo le politiche e le strategie dell’Italia rispetto alla crisi climatica: come la stiamo affrontando?

Spesso si considera l'aumento delle temperature terrestri solo dal punto di vista ambientale, tralasciando gli altri impatti, dall'occupazione alle migrazioni e all'inasprimento dei divari economici, di genere e sociali.

Il 28 giugno, la Commissione Ue e l’Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Borrell, hanno dettagliato in una comunicazione come l'impatto crescente della crisi climatica abbia implicazioni anche per la sicurezza, e in una mappa hanno mostrato che proprio dove si sono verificati eventi climatici estremi di maggiore gravità si concentra anche l'instabilità politico-istituzionale, l'aumento dei conflitti e l'insicurezza alimentare.

L'Alto Commissariato Onu per i rifugiati ha inoltre stimato che, dal 2008, una media annuale di 21,5 milioni di persone sono state sfollate a causa di eventi meteorologici quali alluvioni o ondate di calore.

A luglio il Consiglio europeo aveva già sollecitato un'accelerazione sulla transizione, mentre nelle conclusioni del G20 appena concluso sono stati numerosi i richiami all'Agenda 2030.

Dato il contesto, la comunicazione istituzionale su questi temi può svolgere un ruolo di contrasto all'ideologizzazione e alla diffusione d'informazioni scorrette e incomplete e aiutare invece a creare consenso intorno alla transizione.

Chiara Braga, presidente gruppo deputati Pd alla Camera dei Deputati