Rubrica: Europa e Agenda 2030
Rilancio, forza, appartenenza: programma della presidenza francese al Consiglio Ue
Novità del semestre francese nel quadro dei programmi politici dell’Ue: Conferenza sul Futuro dell’Europa, revisione governance economica, 2022 anno della gioventù, sviluppo sostenibile nell’educazione e nello sport. 10/1/22
Il semestre di presidenza del consiglio dell’Ue 1 gennaio - 30 giugno 2022 è affidato alla Francia nella persona del primo ministro Emmanuel Macron. Il programma, formalmente divulgato nei primi giorni dell’anno, sviluppa le attività nell’ambito dei 18 mesi del nuovo “trio” di presidenza francese - ceco - svedese, seguendo il programma pubblicato a dicembre 2022.
Il quadro della programmazione delle attività politiche dell’Ue per il 2022 è stato anche oggetto di un atto congiunto tra Commissione-Parlamento-Consiglio dell’Ue sulle priorità legislative del 2022 "per un’Ue resiliente e rinvigorita" che riprende i 6 punti del programma di mandato di Ursula von der Leyen.
A inizio gennaio anche il Comitato economico e sociale europeo ha pubblicato un suo programma di collaborazione al semestre di presidenza francese.
Nello specifico, il programma di Macron per la presidenza del Consiglio dell’Ue intitolato “rilancio, forza, appartenenza” è molto articolato, integrando il quadro complessivo di tutte le politiche europee in corso.
Nelle premesse, viene enfatizzato come di fronte alla crisi sanitaria, alla sfida climatica, alla rivoluzione digitale, ai problemi di migrazione o all'affermazione delle potenze, la migliore risposta è europea, così come la risposta solidale tra gli Stati dell’Ue alla crisi del Covid-19 e alle sue conseguenze ha dimostrato ancora una volta.
Che è un modello di libertà democratica e solidarietà, produzione economica e protezione sociale, che costituisce la nostra identità europea e la forza delle nostre nazioni. Difendere e rafforzare questo modello richiede un'Europa pienamente sovrana, libera delle sue scelte, padrona del suo destino.
La sintesi del programma viene declinata nelle seguenti tre ambizioni della nuova presidenza:
- un’Europa più sovrana, attraverso la protezione delle frontiere e una migliore gestione delle politiche di asilo e migrazione nel rispetto dei valori europei e dei propri impegni internazionali, che contribuisca alla stabilità e prosperità dei Paesi vicini, che rifondi le relazioni con l’Africa, che risponda alle sfide globali;
- un nuovo modello europeo di crescita, conciliando sviluppo economico e contrasto ai cambiamenti climatici, sostenendo l’innovazione e l’eccellenza tecnologica, creando lavoro e un’occupazione di qualità meglio remunerata;
- un’Europa umana, che ascolti i propri cittadini nel quadro della conferenza sul futuro dell’Europa, che difenda lo Stato di diritto, che sia fiera della propria cultura e fiducia nella scienza e nel sapere, che combatta contro le discriminazioni e che si prenda cura del futuro dei giovani.
Focalizzando l’attenzione sugli aspetti di novità e sulle scadenze del semestre di presidenza, emergono alcuni punti di particolare interesse.
Tra questi la Conferenza sul Futuro dell’Europa, che il programma Macron riporta nel paragrafo dedicato al rafforzamento della democrazia europea: sarà importante che i risultati della conferenza si basino su raccomandazioni dei cittadini, società civile e parlamenti nazionali.
L’aspettativa sulla conferenza è che la stessa individui le priorità di azione dell'Unione europea e che venga migliorato il quadro legislativo in vista delle prossime elezioni europee, richiedendo dunque una conclusione dei lavori nel rispetto della tabella di marcia e prevedendo un evento ad alto livello a Strasburgo per il mese di maggio, in cui saranno valutati i risultati dei lavori della conferenza.
Tema determinate del semestre e del futuro anche prossimo dell’Europa è la revisione della Governance economica europea, inclusiva dell’analisi delle conseguenze della crisi del Covid-19 sull’economia dell’Ue. La presidenza francese s’impegna a promuovere la definizione di nuove regole fiscali, con l'obiettivo di non indebolire la crescita e consentire che possano essere attuati gli investimenti necessari per le transizioni verde e digitale e conseguiti gli obiettivi economici per il 2030.
Sull’argomento, i presidenti Macron e Draghi hanno pubblicato una lettera sul financial times il 23 dicembre 2021, dove s’impegnano a definire una soluzione di riforma delle regole fiscali europee, richiamando uno specifico studio di approfondimento e invocando la necessità che le proposte non siano offuscate dall’ideologia.
I giovani rappresentano un quadro d’attenzione particolare, considerato anche che il 2022 è stato dichiarato anno europeo della gioventù. La presidenza francese s’impegna al coinvolgimento e inclusione dei giovani per lo sviluppo sostenibile, al cuore del suo lavoro, tenendo conto del parere dei giovani, e a sostenere il volontariato e l'imprenditoria giovanile per lo sviluppo sostenibile e la lotta al cambiamento climatico. In proposito, mette in programma dal 24 al 26 gennaio 2022 una Conferenza europea dei Giovani.
Nel capitolo dedicato a educazione, gioventù, cultura e sport s’impegna all’integrazione dello sviluppo sostenibile come problematica trasversale, e s’impegna a guidare le discussioni sulla raccomandazione del Consiglio per l'educazione in sviluppo sostenibile e ad enfatizzare lo sport come leva di trasformazione e sviluppo sostenibile programmando per il 3 marzo una conferenza ministeriale “per un Green Deal dello sport”. Mentre come novità sulla cultura promuoverà una strategia per le industrie culturali e creative, considerando che è il settore più colpito dalla crisi economica e sanitaria, e che dunque si ritiene essenziale che sia posto al cuore del rilancio dell’Europa.
Tra i temi di maggior discussione nel quadro europeo attuale, nel programma di Macron viene ribadìta la convinzione dell’impiego dell’energia nucleare quale strumento fondamentale per la decarbonizzazione dell’industria europea, per rispettare i nostri obiettivi di riduzione delle emissioni e rafforzare la nostra sovranità e la nostra indipendenza energetica, e s’impegna ad assicurare che i Regolamenti europei vengano mantenuti compatibili con lo sviluppo dell’energia nucleare (in proposito si veda l’articolo di approfondimento sulla posizione dei comitati scientifici dell’Ue che ne evidenziano le forti criticità).
Il programma sviluppa estesamente tutti gli altri temi delle politiche europee attualmente in corso, senza però aggiungere particolari iniziative innovative: dal Green Deal europeo, agli obiettivi del pronti per il 55%, alla trasformazione digitale, all’innovazione e alla ricerca, all’impegno affinché queste transizioni siano socialmente giuste, all’attenzione verso le categorie vulnerabili rispettando gli impegni del vertice sociale di porto, agli impegni internazionali e alle proposte di riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio nel rispetto dei diritti umani e per il perseguimento degli obiettivi ambientali europei e globali.
Così anche sul tema critico delle migrazioni, richiamando le precedenti conclusioni del consiglio europeo, indica la necessità dell’impegno sulla dimensione esterna delle politiche migratorie, cooperando con i Paesi d’origine e di transito sulla base di piani d’azione che prevengano le partenze irregolari e la lotta contro i trafficanti.
Sulla dimensione interna invoca la necessità di trovare un equilibrio soddisfacente tra la protezione delle frontiere, la responsabilità e la solidarietà, e conta sull’entrata in funzione della nuova agenzia europea sulla migrazione e l’asilo a gennaio 2022, per una migliore risposta della politica europea.
Sul Covid-19, infine, ribadisce che si adopererà per mantenere una stretta concertazione tra Stati membri in risposta alla crisi sanitaria e per rafforzare la resilienza dell'Unione di fronte alle crisi future, rafforzando il programma per un’Europa della salute, e a proseguire gli sforzi di solidarietà internazionale, in particolare per l’accesso ai vaccini nei Paesi africani attraverso il programma Covax.
di Luigi Di Marco