Rubrica: Europa e Agenda 2030
Pacchetto di primavera 2023 del semestre europeo: le raccomandazioni all’Italia
Settimana 22-28 maggio. La Commissione presenta le valutazioni del semestre europeo per i 27 Stati membri. Esame approfondito e indicazioni per l’Italia. Politiche occupazionali.
Il 24 maggio la Commissione europea ha presentato il pacchetto di primavera del semestre europeo. Oltre alle relazioni specifiche per Paese e relative raccomandazioni, la Commissione ha adottato le linee guida per le politiche occupazionali negli Stati membri. Contestualmente è stato pubblicato il rapporto Eurostat sugli SDGs 2023, i cui risultati sono stati utilizzati già a supporto delle relazioni per Paese.
Nella Comunicazione che presenta l’analisi e le indicazioni generali di coordinamento delle politiche degli Stati membri, la Commissione valuta che l'economia dell'Ue ha continuato a mostrare una notevole resistenza in un contesto difficile, caratterizzato dall'invasione immotivata dell'Ucraina da parte della Russia. Mettendo in evidenza che sostenere lo slancio per le riforme e gli investimenti sarà fondamentale per garantire la prosperità, la competitività, l'equità e la resilienza a lungo termine dell’Ue, la Commissione sottolinea i rischi legati all’alta inflazione che induce a una nuova vulnerabilità in un contesto in cui il debito pubblico deve diminuire. Rimarca dunque il valore strategico di accelerare la duplice transizione verde e digitale e rafforzare la resilienza dell'Ue alle sfide future, contribuendo al contempo all'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali con l’utilizzo efficace del fondo per la ripresa e resilienza che finanzia i Pnrr, la complementarità con gli altri fondi europei e anche attraverso politiche fiscali nazionali coerenti con gli stessi obiettivi.
In particolare, la Commissione mette in chiaro ancora una volta l’idea che per realizzare con successo le priorità del semestre europeo e del fondo per la ripresa e resilienza è necessario un coinvolgimento permanente e strutturato delle parti sociali e degli altri stakeholder e una sensibilizzazione a livello sia europeo che nazionale.
Evidenzia ancora come rafforzare la transizione verde delle nostre industrie ridurrà la dipendenza complessiva dell'Ue dai combustibili fossili e aumenterà la nostra resilienza agli shock di approvvigionamento energetico. Pertanto, l'azione degli Stati membri per abbreviare e semplificare le procedure di autorizzazione e altre misure sistemiche di buon governo, sono fondamentali per accelerare la produzione e la diffusione delle energie rinnovabili e di altre soluzioni a zero emissioni: eliminare gli ostacoli normativi, garantendo al contempo il buon governo e il rispetto dello Stato di diritto, aumenta la resilienza istituzionale e migliora il contesto imprenditoriale.
Specificamente la Commissione sottolinea come l’inflazione elevata e l'incertezza potrebbero incidere sulle prospettive del mercato del lavoro e si ripercuotono sulle famiglie. E dunque indica che per attenuare la perdita di potere d'acquisto e prevenire un aumento del rischio di povertà, è necessario salvaguardare e rafforzare i sistemi di protezione sociale, anche in termini di adeguatezza e sostenibilità.
Puntualizza ancora come i sistemi di istruzione e formazione siano fondamentali per affrontare e prevenire la carenza di manodopera e di competenze che possono impedire di fatto l’attuazione delle azioni e dei programmi d’investimento.
La relazione sull’Italia e le raccomandazioni
La Commissione sviluppa analisi dettagliate per Paese, tra cui l’Italia. Viene rafforzato il richiamo agli SDGs in tutto il quadro di valutazione quali indicatori di risultato trasversali. In particolare la relazione illustra lo stato d’avanzamento del Pnrr, i progressi rispetto alle precedenti raccomandazioni del semestre europeo, la sostenibilità ambientale (obiettivi del Green Deal e sicurezza energetica), la produttività (circolarità delle risorse, digitalizzazione, innovazione e industria, pubblica amministrazione), l’equità (occupazione, istruzione, sanità, diseguaglianze territoriali), stabilità macro-economica (incluso tassazione e sostenibilità del debito).
Alla relazione per Paese, si aggiungono anche dei documenti di lavoro dei servizi della Commissione specifici per l’analisi del rispetto dei parametri di bilancio e tabelle dei dati fiscali per Paese e relative previsioni fino al 2026.
Nella raccomandazione di “Raccomandazione del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2023 dell'Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2023 dell’Italia”, che la Commissione ha predisposto per la prossima adozione da parte del Consiglio, è riportata una sintesi delle valutazioni contenute nelle relazioni.
La Commissione evidenzia l’urgenza di procedere all'attuazione del Pnrr e alla negoziazione della sua modifica con il RePowerEu, di attuare in sinergia e complementarità i programmi della politica di coesione, di rafforzare la capacità amministrativa, in particolare a livello subnazionale, di individuare precocemente potenziali ritardi e problemi di attuazione e intervenire tempestivamente per porvi rimedio.
La Commissione invita l’Italia a guardare oltre il Pnrr e puntualizza ancora l’importanza essenziale della partecipazione nei processi: per l'attuazione efficace del piano per la ripresa e la resilienza e di altre politiche economiche e occupazionali che vanno al di là del piano, per assicurare un'ampia titolarità dell'agenda politica generale, rimane importante il coinvolgimento sistematico ed effettivo delle autorità locali e regionali, delle parti sociali e degli altri portatori di interessi pertinenti.
Valutando negativamente che la capacità di produzione di energie rinnovabili è cresciuta molto lentamente nell'ultimo anno e la quota di combustibili fossili nel mix energetico rimane significativa, la Commissione indica necessari ulteriori sforzi per garantire la coerenza tra i quadri amministrativi e legislativi nazionali e regionali e la loro rilevanza rispetto alle tecnologie di punta del settore energetico. Ad esempio, tutte le norme correlate potrebbero essere consolidate in un testo unico.
La Commissione evidenzia la necessità di ulteriori investimenti per ammodernare la rete nazionale e costruire interconnessioni tra l'Italia continentale, la Sicilia e la Sardegna al fine di incrementare la capacità di produzione in linea con le previsioni e assorbire il conseguente aumento di energie rinnovabili prodotte. Mentre gli investimenti nelle infrastrutture per i combustibili fossili devono limitarsi allo stretto necessario ed essere concepiti per adeguarsi alle esigenze future, onde evitare la dipendenza da tecnologie non coerenti con gli obiettivi climatici o l'aumento dei costi legati alla transizione energetica.
Riscontrando positivamente come nel periodo tra l'agosto 2022 e il marzo 2023 il consumo di gas naturale dell'Italia sia diminuito del 19% rispetto al consumo medio di gas registrato per lo stesso periodo negli ultimi cinque anni, superando l'obiettivo di riduzione del 15%, la Commissione indica che l’Italia potrebbe continuare ad adoperarsi per ridurre temporaneamente la domanda di gas fino al 31 marzo 2024.
Sull’efficienza energetica degli edifici, indica che le misure attualmente previste dal Pnrr potrebbero essere integrate da altre misure, mirate a interventi negli edifici con le prestazioni energetiche peggiori, compresi gli edifici commerciali e gli alloggi pubblici, garantendo che ne beneficino le famiglie vulnerabili. E puntualizza ancora come un sostegno mirato contribuirebbe anche a ridurre la povertà energetica, che potrebbe essere ulteriormente affrontata con altre misure, ad esempio attraverso sportelli unici di servizi personalizzati per il risparmio energetico.
La Commissione evidenzia ancora, in particolare sul settore dei trasporti, come le combinazioni tra carenze infrastrutturali e sussidi ambientalmente dannosi rimangano considerevoli e scoraggino la transizione verso soluzioni di trasporto più sostenibili. Evidenzia dunque che il numero medio di colonnine di ricarica per le auto elettriche rimane al di sotto della media dell’Ue e che, al fine di consolidare il mercato dei veicoli a emissioni zero, occorre proseguire gli sforzi per installare stazioni di ricarica ed eliminare le sovvenzioni alle fonti fossili.
Trattando l’argomento della carenza di manodopera e di competenze nei settori e nelle professioni fondamentali per la transizione verde, evidenzia come ciò crea strozzature nella transizione a un'economia a zero emissioni nette, puntualizzando le carenze in particolare a livello locale nel settore pubblico che stanno frenando gli investimenti verdi.
La Commissione sottolinea la necessità di adottare misure accessibili per la riqualificazione delle competenze, che raggiungano tutti i lavoratori potenzialmente interessati, in particolare per le persone e nei settori e nelle regioni maggiormente impattati dalla transizione verde, e per tutte le professioni sia altamente che scarsamente qualificate.
Si riportano di seguito le testuali raccomandazioni all’Italia di prendere provvedimenti nel 2023 e nel 2024, al fine di:
- eliminare gradualmente entro la fine del 2023 le vigenti misure di sostegno connesse all'energia, usando i relativi risparmi per ridurre il disavanzo pubblico; qualora nuovi aumenti dei prezzi dell'energia dovessero richiedere misure di sostegno, provvedere a che queste mirino a tutelare le famiglie e le imprese vulnerabili, siano fiscalmente sostenibili e preservino gli incentivi al risparmio energetico; assicurare una politica di bilancio prudente, in particolare limitando a non più dell'1,3% l'aumento nominale della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale nel 2024; preservare gli investimenti pubblici finanziati a livello nazionale e provvedere all'assorbimento efficace delle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e di altri fondi dell'Ue, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale; per il periodo successivo al 2024, continuare a perseguire una strategia di bilancio a medio termine di risanamento graduale e sostenibile, combinata con investimenti e riforme atti a migliorare la produttività e ad aumentare la crescita sostenibile, al fine di conseguire una posizione di bilancio prudente a medio termine; ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l'efficienza del sistema fiscale mediante l'adozione e la corretta attuazione della legge delega di riforma fiscale, preservando nel contempo la progressività del sistema fiscale e migliorando l'equità, in particolare mediante la razionalizzazione e la riduzione delle spese fiscali, comprese l'Iva e le sovvenzioni dannose per l'ambiente, e la riduzione della complessità del codice tributario; allineare i valori catastali ai valori di mercato correnti;
- garantire una governance efficace e rafforzare la capacità amministrativa, in particolare a livello subnazionale, ai fini di un'attuazione continuativa, rapida e solida del piano per la ripresa e la resilienza; perfezionare celermente il capitolo dedicato a RePowerEu al fine di avviarne rapidamente l'attuazione; procedere alla rapida attuazione dei programmi della politica di coesione in stretta complementarità e sinergia con il piano per la ripresa e la resilienza;
- ridurre la dipendenza dai combustibili fossili; razionalizzare le procedure di concessione per accelerare la produzione di energie rinnovabili aggiuntive e sviluppare interconnessioni delle reti elettriche per assorbirla; accrescere la capacità di trasporto interno del gas al fine di diversificare le importazioni di energia e rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento; aumentare l'efficienza energetica nei settori residenziale e societario, anche attraverso sistemi di incentivi maggiormente mirati, rivolti in particolare alle famiglie più vulnerabili e agli edifici con le prestazioni peggiori; promuovere la mobilità sostenibile, anche eliminando le sovvenzioni dannose per l'ambiente e accelerando l'installazione delle stazioni di ricarica; intensificare le iniziative a livello politico volte all'offerta e all'acquisizione delle competenze necessarie per la transizione verde.
Politiche occupazionali da integrare nei programmi di riforma degli Stati membri
Le linee guida per le politiche occupazionali negli Stati membri, come illustrato dalla Commissione, dovrebbero andare di pari passo con l'equa transizione dell'Europa verso un'economia digitale, sostenibile dal punto di vista ambientale e neutrale dal punto di vista climatico, migliorando la competitività, garantendo condizioni di lavoro adeguate, favorendo l'innovazione, promuovendo la giustizia sociale e le pari opportunità e la convergenza socioeconomica verso l'alto, affrontando le disuguaglianze e le disparità regionali.
La Commissione mette in evidenza come le riforme del mercato del lavoro, compresi i meccanismi nazionali di determinazione dei salari, dovrebbero rispettare le pratiche nazionali di dialogo sociale e l'autonomia delle parti sociali, al fine di fornire salari equi che consentano un tenore di vita dignitoso.
Quali strumenti, la Commissione richiama le misure previste dal fondo per la ripresa e resilienza che finanzia i Pnrr e altri fondi dell'Unione, che sostengono gli Stati membri nell'attuazione di riforme e investimenti per rendere le economie e le società europee più sostenibili, resilienti e meglio preparate alle transizioni verdi e digitali nel mutato contesto seguito alla pandemia Covid-19.
Oltre le premesse e le argomentazioni, gli orientamenti indicati dalla Commissione confermano le stesse del 2022 a cui formalmente rinviano (vedi ultimo punto della nostra rubrica del 31.5.2022), e precisamente le misure per:
- aumentare la domanda di lavoro;
- migliorare l'offerta di lavoro e l'accesso all'occupazione, l'acquisizione di abilità e competenze lungo tutto l'arco della vita;
- migliorare il funzionamento dei mercati del lavoro e l'efficacia del dialogo sociale;
- promuovere le pari opportunità per tutti, favorire l'inclusione sociale e combattere la povertà.
di Luigi Di Marco