Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Rubrica: Europa e Agenda 2030

Affrontare l'impatto del clima e del degrado ambientale su pace e sicurezza

Settimana 26/6-2/7. Commissione: trenta azioni per fronteggiare il nesso tra crisi clima-ambiente, pace, sicurezza e difesa. Conclusioni del Consiglio: invasione Russa in Ucraina, priorità per l’economia, rapporti Ue-Cina.

Guarda la rassegna dal 26 giugno al 7 luglio

 

Comprendere e affrontare il nesso clima - sicurezza

Il 28 giugno, la Commissione europea e l’Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, hanno adottato una Comunicazione congiunta su una nuova prospettiva sul nesso tra clima e sicurezza: affrontare l'impatto del cambiamento climatico e del degrado ambientale sulla pace, la sicurezza e la difesa.

Come sintetizzato nella conferenza stampa di presentazione dal vice-presidente della Commissione Frans Timmermans è evidente che l'impatto crescente della crisi climatica e del degrado ambientale in tutto il mondo hanno implicazioni anche per la nostra sicurezza, che si tratti di sicurezza alimentare, economica, ma anche di sicurezza nel senso tradizionale del termine. E i fatti aumentano con l'intensificarsi della crisi climatica […] Quanto più intensi e frequenti saranno la siccità, gli incendi e la distruzione ambientale, tanto più gravi saranno i conflitti. […] La competizione per le risorse scarse non è solo per quei Paesi che mirano a rafforzare i propri sistemi, ma è anche un tentativo di controllare e influenzare la sicurezza economica. Abbiamo tutti sperimentato nell'ultimo anno come la Russia cercasse di utilizzare come arma le proprie risorse energetiche. Conosciamo tutti le orribili azioni del gruppo Wagner in Africa per devastare le popolazioni e allo stesso tempo estrarre materie prime, diffondere disinformazione e cercare di indebolire la governance democratica in Africa.

L’Alto rappresentante Josep Borrell ha evidenziato: c'è una mappa del mondo (inclusa anche nell’allegato della Comunicazione congiunta), in cui si può vedere dove si sono verificati gli incidenti climatici di alta intensità. Si nota subito che questi sono i luoghi in cui si stanno verificando anche grandi problemi. È una chiara coincidenza tra problemi climatici e problemi dal punto di vista dell'instabilità, dei combattimenti, delle guerre in tutta l'area del Sahel, del Caucaso, dell'Africa, di alcune parti del Sud-Est asiatico, e di alcune parti dell'America Latina. È sorprendente come, forse, ci sia una correlazione che non spiega tutto, ma è chiaro che esiste una questione di causa-effetto tra effetti climatici, sicurezza e pace.

Nelle premesse della Comunicazione viene evidenziato come gli effetti combinati del cambiamento climatico e il degrado ambientale stiano già influenzando la sicurezza alimentare, riducendo la resa delle principali colture come mais, riso e grano e aumentando il rischio di fallimenti simultanei del raccolto nei principali Paesi produttori. Allo stesso tempo, la produzione alimentare insostenibile determina anche il degrado ambientale e la scarsità d'acqua.

Nel contesto, la Commissione richiama le stime dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) riportando che, dal 2008, una media annuale di 21,5 milioni di persone sono state sfollate con la forza a causa di eventi meteorologici, come inondazioni e ondate di calore.

La Commissione riporta la previsione che questi numeri aumenteranno nei prossimi decenni: entro il 2050 più di un miliardo di persone non avrà accesso sufficiente all'acqua, il degrado del suolo potrebbe raggiungere il 90%, mentre la domanda di cibo potrebbe aumentare del 60%.

Gli effetti dei cambiamenti climatici e del degrado degli ecosistemi impatteranno sulla popolazione che ricava il reddito in via diretta dalla produzione agricola e dall’allevamento. Ma non solo, come evidenza la Commissione, nei prossimi anni saranno messe sotto stress le città e le aree urbane, dove la domanda di alloggi, cibo, energia e posti di lavoro potrebbe aumentare, contribuendo così a incrementare gli impatti sociali dei cambiamenti climatici.


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Nel contesto, la Commissione evidenzia che le popolazioni vulnerabili in particolare difficoltà rischiano di essere prese di mira dai trafficanti di esseri umani e da altre organizzazioni della criminalità organizzata. Così i gruppi armati possono sfruttare la maggiore vulnerabilità per il reclutamento di bambini soldato e combattenti.

A fronte di questi scenari, la Commissione evidenzia che l’Ue deve prepararsi a subirne ricadute negative e drammatiche quali aumento della domanda di aiuti, interruzione delle catene di approvvigionamento, fuga di persone da aree inabitabili o da gravi condizioni avverse in patria, aumento della migrazione irregolare e della criminalità organizzata, organizzazioni terroristiche e proliferazione degli armamenti.

In questa prospettiva d’insicurezza geopolitica, la Commissione ricorda come le stesse risorse e le tecnologie essenziali per la transizione energetica e l'abbandono dei combustibili fossili siano diventate oggetto di una crescente competizione strategica, che si è ulteriormente accelerata dopo l'aggressione militare della Russia contro l’Ucraina.

Scopo della Comunicazione è dunque approfondire l'analisi del nesso tra cambiamento climatico, degrado ambientale, pace, sicurezza e difesa nelle politiche esterne dell'Ue, con una serie di azioni concrete a tutto campo sul fronte della capacità di raccolta e analisi dei dati, delle politiche, delle missioni, della difesa e della cooperazione con i partner terzi per garantire che gli impatti vengano presi in considerazione a tutti i livelli del processo di elaborazione delle politiche, dalla programmazione all’operatività sul campo.

La Comunicazione definisce e articola le sue misure strategiche su quattro priorità principali:

  • rafforzare la pianificazione, il processo decisionale e la messa in atto, attraverso analisi affidabili e accessibili basate su dati concreti sul nesso tra clima e sicurezza;
  • rendere operativa la risposta alle sfide climatiche e alla sicurezza nell'azione esterna dell’Ue, tra l'altro integrando il nesso tra clima e sicurezza nelle analisi dei conflitti regionali e nazionali;
  • perfezionare le misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici nelle operazioni e infrastrutture civili e militari degli Stati membri per ridurre i costi e l'impronta ecologica, garantendo nel contempo il mantenimento dell'efficacia operativa;
  • rafforzare le alleanze internazionali nelle sedi multilaterali e con partner come la Nato, in linea con l'agenda dell'Ue in materia di cambiamenti climatici e ambiente.

Le quattro priorità sviluppano circa trenta azioni, alcune delle quali sono finalizzate a rafforzare e riqualificare in ottica di sistema iniziative già in corso. Vengono in proposito richiamate le iniziative del Centro comune di ricerca (Jrc) della Commissione europea come il portale Science for Peace e l'Indice globale del rischio di conflitto. Quest’ultimo strumento sarà ulteriormente sviluppato per valutare anche gli impatti legati all'amplificazione delle migrazioni e degli spostamenti sui prezzi delle materie prime quali i prezzi dei prodotti alimentari, del gas e del petrolio, e per esaminare le implicazioni geopolitiche e di sicurezza della diminuzione della dipendenza dai combustibili fossili.

Tra le azioni da attuare sul campo, la Commissione indica l'invio di consulenti ambientali nelle missioni e operazioni della politica di sicurezza e di difesa comune dell'Ue; l'istituzione a livello nazionale ed europeo di piattaforme per la formazione, come la piattaforma dell'Ue per la formazione in materia di clima, sicurezza e difesa, la realizzazione di analisi e studi approfonditi delle politiche e azioni correlate, specie in aree geografiche vulnerabili come il Sahel o l’Artico, la valutazione dell’impatto ambientale nell’ambito della strategia di difesa europea Strategic Compass.

Un tema trattato nella Comunicazione è quello della geo-ingegneria e delle implicazioni per la sicurezza. La posizione della Commissione è così espressa: queste tecnologie introducono nuovi rischi per le persone e gli ecosistemi, mentre potrebbero anche aumentare gli squilibri di potere tra le nazioni, innescare conflitti e sollevare una miriade di questioni etiche, legali, di governance e politiche. Guidata dal principio di precauzione, l'Ue sosterrà gli sforzi internazionali per valutare in modo esaustivo i rischi e le incertezze degli interventi sul clima, compresa la modifica della radiazione solare, e promuoverà le discussioni su un potenziale quadro internazionale per la sua governance, compresi gli aspetti legati alla ricerca.

Sull’argomento, nella citata conferenza stampa, l’Alto rappresentante Josep Borrell ha specificato che la geo-ingegneria non deve distrarre dall'affrontare le cause profonde del cambiamento climatico né offrire agli inquinatori una via per evitare di prendere provvedimenti.

Conclusioni del Consiglio europeo

Il 29 e 30 giugno si è tenuta la riunione del Consiglio europeo.

Nelle conclusioni adottate, in relazione all’aggressione della Russia in Ucraina, il Consiglio ribadisce la sua posizione che qualsiasi iniziativa a favore di una pace globale, giusta e duratura in Ucraina deve basarsi sul pieno rispetto della sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale.

Tra i punti evidenziati condanna in particolare la deportazione e il trasferimento illegale di bambini e altri civili ucraini verso la Russia e la Bielorussia e il sostegno militare che l'Iran e la Bielorussia continuano a fornire alla Russia, nonché la strumentalizzazione dei beni alimentari come arma da parte della Russia che compromette la sicurezza alimentare globale.

Una parte centrale delle Conclusioni ha riguardato l’economia. Il Consiglio chiede in particolare di accelerare i lavori relativi alle proposte di regolamenti sull'industria a zero emissioni nette e sulle materie prime critiche al fine di raggiungere un accordo prima del termine dell'attuale legislatura. Sottolinea anche l'importanza per l'Ue di diventare un polo di prim'ordine per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale (Ia), come pure di affrontare i rischi connessi a specifici usi dell'Ia nell'ottica di promuovere l'innovazione e la fiducia nell’Ia stessa contribuendo alla definizione di norme globali.

Tra le richieste il Consiglio invita la Commissione a proporre un'iniziativa relativa a misure urgenti finalizzate a garantire una produzione e una disponibilità sufficienti dei medicinali e dei componenti più critici in Europa e a diversificare le catene di approvvigionamento internazionali.


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Richiamando la legge statunitense sulla riduzione dell'inflazione (Inflation Reduction Act - Ira), chiede anche una valutazione dell'impatto dell'Ira sugli investimenti e l'efficacia delle misure adottate in risposta dall'Unione europea e dai suoi Stati membri.

Tra le altre nuove richieste, invita la Commissione a presentare un pacchetto di strumenti per far fronte alle sfide demografiche e in particolare al loro impatto sul vantaggio competitivo dell'Europa.

Trattando il tema della sicurezza e difesa, il Consiglia invita la Commissione a presentare una proposta relativa a un programma europeo di investimenti nel settore della difesa al fine di rafforzare la capacità e la resilienza della base industriale e tecnologica di difesa europea, precisando in un quadro inclusivo per le Pmi.

Tra gli argomenti trattati emerge anche il rapporto con la Cina, vista dall’Ue contemporaneamente come un partner, un concorrente e un rivale sistemico. La valutazione diplomatica e di prospettiva è che l'Unione europea e la Cina condividono l'interesse a perseguire relazioni costruttive e stabili. Il Consiglio esprime comunque preoccupazione per le crescenti tensioni nello stretto di Taiwan: il Consiglio europeo si oppone a qualsiasi tentativo unilaterale di modificare lo status quo ricorrendo alla forza o alla coercizione.

Considerando il ruolo della Cina quale membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il Consiglio europeo invita la Cina a esercitare pressioni sulla Russia affinché quest'ultima metta fine alla sua guerra di aggressione e ritiri immediatamente, completamente e senza condizioni le sue truppe dall'Ucraina.

Infine, il Consiglio specificamente incoraggia la Cina a intraprendere un'azione più ambiziosa in materia di cambiamenti climatici e biodiversità, preparazione sanitaria e alle pandemie, sicurezza alimentare, prevenzione delle catastrofi, alleviamento del debito e assistenza umanitaria.

 

di Luigi Di Marco

 

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martedì 4 luglio 2023

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