Rubrica: Europa e Agenda 2030
Discorso sullo Stato dell’Unione: rispondere alle sfide della storia
Sintesi del discorso della presidente von der Leyen sullo Stato dell’Unione 2023. Le principali novità e iniziative dei prossimi mesi prima delle elezioni europee di giugno 2024.
Ieri 13 settembre, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha tenuto al Parlamento europeo, riunito a Strasburgo, il suo discorso annuale sullo Stato dell’Unione.
Il discorso di quest’anno giunge a un momento particolare di svolta dell’Unione, in vista del fatto, come ricorda la presidente Von der Leyen, che fra meno di 300 giorni le cittadine e i cittadini europei saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento, per decidere quale futuro e quale Europa vogliono. von der Leyen ricorda che ci saranno milioni di persone che voteranno per la prima volta, rimarcando le più giovani nate nel 2008.
Il messaggio guida del discorso è rappresentato nel titolo: un’Europa pronta per l’appuntamento con la storia. La presidente richiama le origini dell’Unione nata dalla visione di coloro che sognavano un futuro migliore dopo la Seconda guerra mondiale, costruendo un’Europa capace di rispondere alle sfide della storia, ed enuncia che nell’attuale epoca d’incertezze il compito dell’Europa è ancora una volta rispondere alle sfide della Storia, evidenziando più avanti nel discorso che già quattro anni fa abbiamo risposto alle sfide della storia con il Green Deal europeo.
Il discorso della presidente, ad ampio raggio abbraccia tutte le politiche attivate dall’avvio di mandato nel 2019, esprimendo soddisfazione per la capacità che l’Ue ha saputo dimostrare nel portare avanti un ambizioso programma per un'Europa verde, digitale e geopolitica, dovendo rispondere nel contempo agli sconvolgimenti determinati da un pandemia globale e dagli effetti dell’invasione russa in Ucraina, precisando che grazie al Parlamento, agli Stati membri e alla mia squadra di Commissari, oltre il 90 % degli orientamenti politici che ho presentato nel 2019 sono diventati misure concrete.
La presidente introduce alcune novità e nuove proposte che s’impegna a sostenere prima della scadenza di mandato per prepararsi al futuro. Nella risposta alle sfide climatiche e alla decarbonizzazione dell’economia annuncia la presentazione di un pacchetto europeo per l'energia eolica, in stretta collaborazione con l'industria e gli Stati membri, accelerando ulteriormente le procedure d’attuazione, concentrandosi su competenze, finanziamenti e stabilità delle catene di approvvigionamento.
Sul tema dell’equità nelle regole di concorrenza, la presidente annuncia l’avvio di un'inchiesta antisovvenzioni riguardo ai veicoli elettrici provenienti dalla Cina dichiarando che l'Europa è aperta alla concorrenza, non a una corsa al ribasso, ma promettendo di mantenere un dialogo aperto alla cooperazione nel prossimo vertice Ue-Cina di fine anno.
Sul tema dell’agricoltura annuncia l’avvio di un dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura per correggere e contrastare fenomeni di polarizzazione sulle proposte del Green Deal, esprimendo la convinzione che l'agricoltura e la tutela della natura possano andare di pari passo.
Per rispondere alle sfide del lavoro, alla carenza di manodopera e al disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, alla necessità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, dei cambiamenti demografici in atto, alle opportunità offerte da una migrazione qualificata, la presidente annuncia la convocazione di un nuovo vertice delle parti sociali durante il prossimo semestre di presidenza dell’Ue affidato al Belgio, richiamando l’esempio di Jacques Delors che diede avvio al dialogo sociale europeo quasi quarant’anni fa.
Sulle misure per contrastare l’inflazione, evidenzia come successo la capacità che l’Ue ha dimostrato riducendo il rialzo dei prezzi dell’energia, utilizzato come arma da Putin, e si promette di capire come replicare questo modello di successo in altri campi, come ad esempio quello delle materie prime critiche o dell'idrogeno pulito.
Per mantenere alta la competitività delle Pmi, la presidente propone come strumento l’istituzione di un comitato indipendente per effettuare un controllo di competitività per ogni nuovo atto legislativo, e l’introduzione di proposte legislative atte a ridurre del 25% gli obblighi di comunicazione a livello europeo e a livello nazionale con l’aiuto degli Stati membri.
Per sostenere la politica industriale europea per la transizione alle emissioni zero e per la sovranità europea nel quadro geopolitico, annuncia l’introduzione di finanziamenti europei comuni, già inclusi nell’ambito della proposta di revisione del bilancio. Comunica inoltre di aver chiesto a Mario Draghi, una fra le più grandi menti dell'Europa in materia di economia, di preparare una relazione sul futuro della competitività europea.
Sull’intelligenza artificiale, rimarcando il ruolo leader dell’Europa per uno sviluppo antropocentrico, trasparente e responsabile, rappresentato dalla normativa adottata che definisce già un modello per il mondo intero, la presidente von der Leyen propone il sostegno all’introduzione di un organismo internazionale sull’Intelligenza artificiale che svolga un ruolo indipendente analogo al panel intergovernativo sui cambiamenti climatici.
Annuncia inoltre una nuova iniziativa per l'accesso delle startup di intelligenza artificiale ai computer ad alte prestazioni della Commissione, perché possano mettere alla prova i loro modelli.
Sulla collaborazione con i Paesi africani annuncia che insieme all'Alto rappresentante Borrel, lavoreremo a un nuovo approccio strategico da promuovere in occasione del prossimo vertice Ue-Ua (Unione africana), in risposta all’instabilità politica di diversi Stati e per concentrarsi sulla cooperazione con i governi legittimi e con le organizzazioni regionali.
Sul tema immigrazione, come novità la presidente annuncia che la Commissione organizzerà una Conferenza internazionale sulla lotta contro la tratta di esseri umani, enunciando con ferma determinazione la volontà di porre fine a quest'attività efferata e criminale!
Verso la conclusione, viene espresso nel discorso della presidente von der Leyen, la forte volontà dell’allargamento dell’Unione, con l’inclusione dell’Ucraina, con i Paesi candidati dei Balcani occidentali, con la Moldova e della Georgia, da un’Europa a 27 a un’Europa a 30 e più Paesi: abbiamo dimostrato di poter essere un'Unione geopolitica e di poter progredire velocemente quando siamo uniti.
Esprimendo il sostegno alle richieste del Parlamento di modifica dei Trattati europei e dell’elaborazione di una Convenzione europea, ove necessario, la von der Leyen mette in evidenza che non è necessario aspettare che cambino i trattati per proseguire sul percorso dell’allargamento.
Ci guiderà la convinzione che completare la nostra Unione sia il migliore investimento a favore della pace, della sicurezza e della prosperità nel nostro continente. È tempo che l'Europa pensi di nuovo in grande e sia artefice del suo destino!
Ripensate alla visione e all'immaginazione dei giovani che ho evocato all'inizio del discorso. È il momento di mostrare loro che possiamo costruire un continente in cui ognuno può essere ciò che è, amare chi desidera e cercare di realizzare le sue ambizioni. Un continente riconciliato con la natura e che funga da guida nel settore delle nuove tecnologie. Un continente unito nella libertà e nella pace. Ancora una volta, per l'Europa è giunta l'ora di farsi trovare pronta all'appuntamento con la Storia.
di Luigi Di Marco