Rubrica: Europa e Agenda 2030
Per un'Europa unita contro l’odio
Settimana dal 4 al 10 dicembre. Prevenire e contrastare l’incitamento all’odio e i reati collegati. Progressi verso un'effettiva cittadinanza europea. Nuove norme sul benessere degli animali. Vertice Ue-Cina. Altre novità.
La Commissione europea e l’Alto rappresentante per gli affari esteri dell’Ue hanno adottato il 6 dicembre una Comunicazione congiunta intitolata “Nessun posto per l'odio: un'Europa unita contro l’odio”. Non è la prima volta che la Commissione tratta questo argomento, ma i casi di incitamento all'odio e di reati generati dall’odio che stanno colpendo in particolare le comunità ebraiche e musulmane, in conseguenza anche al conflitto nella striscia di Gaza, hanno sollecitato la Commissione all’adozione urgente di un nuovo atto. Come indica la Commissione in premessa le ultime settimane hanno visto un'impennata più generale dell'odio. L'odio porta ad altro odio: è una forza distruttiva non solo per particolari comunità, ma per tutti noi. L'odio è un rischio per la nostra società e la nostra democrazia. Non possiamo accettare che alle persone venga impedito di vivere appieno la propria vita a causa del loro aspetto, di ciò in cui credono, di chi amano o del luogo da cui provengono.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa di presentazione, ha dichiarato: l'Europa è un luogo in cui le diverse identità culturali e religiose sono onorate. Il rispetto e la tolleranza sono valori fondanti delle nostre società. Dobbiamo quindi opporci all'antisemitismo e all'odio antislamico ogniqualvolta li incontriamo. Abbiamo a cuore la dignità e la sicurezza di ogni persona che si trova nella nostra Unione.
Richiamandosi dunque ai valori fondanti dell’Unione, la Commissione rivolge a tutti gli europei un invito all’azione: l'indifferenza e l'ignoranza non sono solo una minaccia per le persone vittime di discriminazione, ma anche per una società aperta e diversificata, per la democrazia e per lo stile di vita europeo. L'inazione non è un'opzione. Dobbiamo alzarci in piedi e restare uniti.
La Commissione richiama gli impegni assunti dall’Unione già nel 2008 con la decisione quadro del Consiglio del 28.11.2008 sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale. Tra le nuove misure da attuare rilancia la proposta contenuta nella Comunicazione del 9.12.2021 di estendere l'attuale elenco dei "reati dell'Ue" stabilito nei trattati ai discorsi e ai crimini d’odio. Ciò dovrebbe armonizzare gli attuali approcci penali divergenti e frammentati dai diversi ordinamenti degli Stati membri e garantire una protezione coerente delle vittime in tutta l’Ue. Formalizzare questa proposta richiede una decisione unanime del Consiglio, con l'approvazione del Parlamento europeo, che consentirebbe alla Commissione di presentare uno strumento legislativo per rafforzare il quadro giuridico esistente in materia di lotta ai discorsi d’incitamento e ai crimini d'odio in tutta l’Ue.
Citando la frase della nostra senatrice a vita Liliana Segre “l’indifferenza è una colpa più grave della stessa violenza”, la Commissione evidenzia necessario anche un impegno della società nel suo insieme in particolare attraverso l'istruzione, la cultura, i media e lo sport, considerando che non è solo attraverso un azione giuridica che un tema di così forte rilevanza culturale può essere affrontato.
In particolare la Commissione valuta che i grandi eventi sportivi in Europa possano essere occasioni per sensibilizzare contro l'odio e per promuovere i valori europei coinvolgendo le figure più influenti del mondo della cultura, dei media e dello sport per difendere la diversità. Così i momenti chiave di attenzione pubblica, come i Giochi Olimpici, i campionati internazionali o gli eventi culturali di alto profilo, dovrebbero essere sfruttati al massimo.
La Commissione reclama un impegno più forte dei media perché hanno un ruolo importante nel fornire informazioni affidabili ai cittadini. In proposito la Commissione assume l’impegno a sostenere azioni volte a organizzare la formazione dei giornalisti sul rispetto di standard qualitativi dei media, compreso la capacità di riconoscere e bloccare discorsi che incitino all'odio e pregiudizi nel modo in cui vengono esposte le notizie.
Per la protezione dalle minacce online, la Commissione s’impegna a ultimare entro febbraio 2024 un codice di condotta contro l'incitamento all'odio online, che si baserà sui nuovi obblighi orizzontali per le piattaforme online previsti dal nuovo regolamento sui servizi digitali. Nel contesto rafforzerà inoltre la cooperazione con le organizzazioni della società civile, gli esperti, i segnalatori attendibili e le autorità pubbliche per individuare i casi di incitamento all'odio online.
Viene sottolineato anche il ruolo dell’istruzione che deve contribuire a sensibilizzare alunni, studenti e insegnanti rendendoli pronti a reagire contro i pregiudizi, le narrazioni estremiste, le teorie cospirative, gli stereotipi negativi e le ideologie che alimentano la discriminazione e l’odio.
Così anche l'arte e la cultura, come indica la Commissione hanno un ruolo cruciale nella costruzione di una cultura aperta e nel mantenimento del confronto e del dialogo in società democratiche, diverse e aperte. In proposito richiama la propria relazione 2023 "Cultura e democrazia - le prove" che illustra come l'arte e la cultura rafforzino la tolleranza dei cittadini, l'empatia verso persone di diversa provenienza, la solidarietà e la coesione sociale e possano contribuire a ridurre i crimini d'odio. E richiama inoltre in proposito uno studio italiano del 2022 che mostra come un aumento dell'1% del consumo culturale sia correlato a una riduzione del 20% dei crimini d’odio.
Relazione sui progressi verso un'effettiva cittadinanza europea
Il 6 dicembre, la Commissione ha pubblicato anche la relazione sui progressi verso un'effettiva cittadinanza europea per il periodo 2020-2023. La relazione si richiama all’articolo 20 del Testo sul funzionamento dell’Unione Europea (Tfue) che stabilisce che chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro è anche cittadino dell’Ue, aggiungendosi alla cittadinanza nazionale senza sostituirla.
La relazione è accompagnata da un sondaggio Eurobarometro flash sulla cittadinanza europea e la democrazia che riporta alcuni dati di particolare interesse: l’86% degli intervistati è d'accordo sul fatto di sentirsi cittadini dell'Unione europea, con oltre sei su dieci (63%) intervistati che sono totalmente d’accordo. Gli Italiani hanno risultati che vanno oltre la media Ue: l’87% degli intervistati si dichiara accordo, con il 70% totalmente d’accordo. Una grande maggioranza degli intervistati ha a cuore la libera circolazione delle persone all'interno dell'Ue, con l'89% che concorda sul fatto che sia vantaggiosa per la propria persona e l'83% che sia vantaggiosa per l’economia.
Sulla democrazia in Ue è di particolare interesse la domanda su quanto viene valutato importante il ruolo della società civile (associazioni, Ong) nel promuovere e nel proteggere la democrazia e i valori comuni, anche nel senso di favorire un dibattito democratico pluralista e ben informato: è importante per l’87% (89% degli italiani), di cui per il 57% (65% degli italiani) è considerato molto importante.
La Commissione presenta assieme alla relazione un Pacchetto Cittadinanza, volto a promuovere ulteriormente i diritti di cittadinanza dell'Ue comprendendo le seguenti misure:
- una revisione della direttiva sulla protezione consolare;
- un aggiornamento degli orientamenti del 2009 sulla libera circolazione;
- una Guida alla cittadinanza dell'Ue;
- una Guida alle buone pratiche elettorali per i cittadini con disabilità; e
- un compendio sul voto elettronico e altre pratiche digitali.
Maggiore tutela per il benessere degli animali in Ue
Il 7 dicembre, la Commissione europea ha adottato anche nuove proposte di regolamentazione europea per il benessere degli animali, in particolare modifiche delle norme esistenti sul trasporto degli animali nel quadro della strategia farm to fork, e norme innovative sul benessere di cani e gatti oggetto di transazioni commerciali, basata sul principio che cani e gatti devono essere tenuti in modo da rispettarne le esigenze di base e consentire loro di esprimere i propri comportamenti naturali.
Vertice Ue-Cina
Il 7 dicembre si è tenuto a Pechino il vertice Ue-Cina.
Nei discorsi tenuti dalla presidente della Commissione von der Leyen, dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel e dai Comunicati stampa della Commissione sono emersi i seguenti contenuti:
- i rapporti commerciali tra le due economie sono di particolare intensità rappresentati da 2,3 miliardi di euro al giorno, oltre a importanti investimenti nelle rispettive economie;
- l’Ue ha invitato la Cina a usare la sua influenza sulla Russia per fermare la sua guerra di aggressione e ha fortemente incoraggiato Pechino a impegnarsi nella Formula di Pace per l'Ucraina. L'Ue ha sottolineato l'importanza che la Cina continui ad astenersi dal fornire armi letali alla Russia e ha inoltre esortato la Cina a prevenire qualsiasi tentativo da parte della Russia di aggirare o minare l'impatto delle sanzioni;
- sul conflitto Israele-Palestina entrambi hanno confermato il loro impegno per la soluzione pacifica con la divisione in due Stati;
- l'Ue ha sottolineato alla Cina l'importanza di raggiungere un rapporto economico più equilibrato con condizioni di parità e reciprocità, chiedendo alla Cina la trasparenza dell'ambiente commerciale, la prevedibilità delle catene di approvvigionamento, di porre fine alle distorsioni del commercio, compresi i sussidi industriali, e le barriere commerciali specifiche per settore;
- l'Ue ha riconosciuto i recenti progressi nell'espansione delle energie rinnovabili e l'intenzione della Cina di ridurre le emissioni di metano. L'Ue ha sottolineato l'urgente responsabilità di tutti gli Stati nel rafforzare l'ambizione climatica e ha invitato la Cina ad aderire all'impegno globale di triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare il tasso di miglioramento dell'efficienza energetica entro il 2030 (vedi nostra rubrica Europa del 5.12.23). In proposito a questo impegno e alla cooperazione sugli obiettivi climatici Ursula von der Leyen nel suo discorso riporta: questo impegno è un grande successo perché già nella prima settimana della COP28, 125 Paesi hanno aderito a questo impegno globale per le energie rinnovabili. La Cina è un Paese eccezionale nella diffusione delle energie rinnovabili. È probabilmente la regione in cui attualmente viene messa in rete la maggior parte delle energie rinnovabili. Questo è un grande successo. Ma d'altra parte, e ne abbiamo discusso apertamente e francamente, siamo molto preoccupati per l'aumento delladiffusione delle centrali a carbone in Cina. Sono molto lieta di rinnovare il nostro Memorandum d'intesa sulla cooperazione in materia di Ets. Il sistema di scambio delle quote di emissione è orientato al mercato, è ben collaudato, ha dimostrato la sua efficienza in termini di costi e crea entrate che possono essere investite nell'innovazione e reinvestite nei Paesi in via di sviluppo. Nel complesso, quindi, il cambiamento climatico è un settore in cui la Cina e l'Unione europea stanno collaborando in modo molto costruttivo;
- l'Ue ha ribadito le sue profonde preoccupazioni per la situazione dei diritti umani in Cina, in particolare per le violazioni sistemiche dei diritti umani nello Xinjiang e in Tibet, per il lavoro forzato, per il trattamento dei difensori dei diritti umani e delle persone appartenenti a minoranze, nonché per la continua erosione delle libertà fondamentali a Hong Kong, preoccupazione per le tensioni su Taiwan. L'Ue ha comunque accolto con favore la ripresa del dialogo sui diritti umani nel febbraio 2023 e ha sottolineato l'aspettativa che il prossimo dialogo si svolga nel 2024 in Cina.
Nuovi accordi Consiglio-Parlamento
I negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto nuovi accordi su importanti procedimenti legislativi in corso. Nel quadro del pacchetto pronti per il 55% è stato raggiunto un accordo sulla revisione della direttiva sulla performance energetica degli edifici (nella pubblicistica italiana nota anche come direttiva “case green”, e nella nostra rubrica presentata nella prima versione della Commissione europea ampiamente emendata il 20.12.2021), mentre per la transizione digitale è stato definito l’accordo sul testo del regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (presentato nella nostra rubrica del 26.4.2021 ).
di Luigi Di Marco