Rubrica: Europa e Agenda 2030
Strategia industriale dell’Ue per i “materiali avanzati”
Settimana dal 26.2 al 2.3. Materiali avanzati per le transizioni verde e digitale, proroga misure risparmio del gas, annuncio della strategia dell’Ue per la difesa. Europarlamento: esame relazioni della Bce e della Bei.
Novità dalla Commissione europea
Il 27 febbraio, la Commissione europea ha proposto una strategia globale per la leadership industriale dell'Ue nei materiali avanzati.
Come riporta la Commissione europea in premessa, i materiali hanno plasmato lo sviluppo umano fin dall'età della pietra. Grazie alle attuali conoscenze scientifiche e alla potenza di calcolo, è possibile sviluppare con una velocità senza precedenti materiali con prestazioni superiori o funzioni speciali.
Ma cosa sono i “materiali avanzati”? La Commissione richiama espressamente la definizione data dall’OCSE: per materiali avanzati si intendono materiali progettati razionalmente per avere (i) proprietà nuove o migliorate e/o (ii) caratteristiche strutturali mirate o migliorate con l'obiettivo di ottenere prestazioni funzionali specifiche o migliorate. Sono compresi sia i nuovi materiali emergenti fabbricati (materiali ad alta tecnologia), sia i materiali fabbricati a partire da materiali tradizionali (materiali a bassa tecnologia).
A cosa servono? Come specifica la Commissione europea, i materiali avanzati sono fondamentali ad esempio per l'innovazione nei settori dell'energia, dell'elettronica, delle costruzioni e della mobilità, e sono di conseguenza cruciali per le transizioni verde e digitale. Per i prossimi anni si prevede un aumento significativo della domanda di questi materiali, ad esempio per la produzione di energia rinnovabile, batterie, edifici a emissioni zero, semiconduttori, medicinali e dispositivi medici, satelliti, vettori spaziali, aerei o per altre applicazioni a duplice uso, nonché per le tecnologie militari di difesa.
L’adozione di questa strategia è stata sollecitata da alcuni portatori d’interesse che nel 2022 hanno sottoscritto il Materials 2030 Manifesto, invitando la Commissione a definire una tabella di marcia strategica e una governance efficace per la ricerca e l'innovazione nel campo dei materiali avanzati.
La comunicazione della Commissione propone azioni articolate secondo cinque pilastri principali da attuare in collaborazione con gli Stati membri, con gli operatori del settore e altri portatori di interesse:
- rafforzamento dell'ecosistema europeo della ricerca e innovazione sui materiali avanzati;
- immissione rapida sul mercato di materiali innovativi. Ciò include lo sviluppo di un'infrastruttura digitale europea per la ricerca e l'innovazione nel campo dei materiali avanzati ("materials commons"), che accelererà considerevolmente la progettazione, lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi materiali avanzati in un ambiente controllato, anche avvalendosi dell’intelligenza artificiale;
- aumento degli investimenti di capitale e maggiore facilità d’accesso ai finanziamenti, istituendo un nuovo partenariato con l'industria nel quadro del programma di ricerca Orizzonte Europa, puntando a 500 milioni di euro di investimenti per il periodo 2025-2027, di cui almeno 250 milioni di euro provenienti da fonti private;
- promozione della produzione e dell'impiego di materiali avanzati tramite appalti per l'innovazione, la definizione di norme e la creazione di un'Accademia dei materiali avanzati insieme all'Istituto europeo di innovazione e tecnologia per assicurare che la forza lavoro europea disponga delle competenze necessarie;
- creazione di un Consiglio per la tecnologia per i materiali avanzati con compiti di consulenza sulla direzione di questa iniziativa insieme agli Stati membri, ai Paesi associati a Orizzonte Europa e all’industria.
Tra gli altri atti adottati dalla Commissione europea, si segnalano in particolare, del 27 febbraio la proposta di una raccomandazione del Consiglio agli Stati membri di continuare a risparmiare gas per garantire l'approvvigionamento e stabilizzare i mercati. Si tratta di prorogare nuovamente la legislazione di emergenza adottata nel 2022, che scadrà il 31 marzo. La raccomandazione incoraggia gli Stati membri a continuare ad adottare misure volontarie per mantenere una riduzione collettiva della domanda di gas del 15% rispetto alla domanda media tra aprile 2017 e marzo 2022.
Basandosi sui risultati della relazione di revisione del regolamento sulla riduzione della domanda di gas e della seconda relazione sul regolamento dell'UE sullo stoccaggio del gas, la Commissione evidenzia come queste misure, oltre a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, hanno contribuito a stabilizzare i prezzi dell'energia, a vantaggio della competitività dell'economia dell'Ue e a ridurre le bollette per i cittadini dai picchi registrati nell'agosto 2022 dopo l'invasione russa. I risultati hanno ampiamente superato i target minimi stabiliti, poiché nel complesso, l'Ue ha ridotto la domanda di gas del 18% tra agosto 2022 e dicembre 2023, di tre punti percentuali oltre il15% concordato.
Il 29.2 la Commissione ha presentato una proposta di modifica del bilancio dell'Ue per il 2024, stanziando maggiori risorse dell'Unione per gli investimenti nelle tecnologie critiche e nella difesa, il sostegno all'Ucraina e alle riforme e investimenti per i partner europei nei Balcani occidentali, il rafforzamento della riserva europea di solidarietà e della riserva per gli aiuti d’urgenza.
Sessione plenaria del Parlamento europeo
Durante l’ultima sessione plenaria del Parlamento europeo che si è tenuta dal 26 al 29 febbraio, è intervenuta la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, annunciando in un discorso la preparazione di una strategia industriale per la difesa che sarà presentata nelle prossime settimane. Tra le priorità del programma sono previsti programmi congiunti di acquisti per la difesa tra Paesi Ue, così come avvenuto gli scorsi anni per i vaccini anti-Covid e per il gas durante l’ultima crisi degli approvvigionamenti.
Nel suo discorso, la presidente della Commissione ha dichiarato che la minaccia di una guerra potrebbe essere non imminente, ma possibile. La necessità gravosa di dover adottare questa scelta è addebitata alla responsabilità di Putin, alla collaborazione offerta a Putin da parte della Corea del nord nella produzione di munizioni, e da parte dell’Iran nella fornitura di droni d’attacco. Come sintetizzato introducendo il suo discorso dalla presidente von der Leyen: negli ultimi anni, molte illusioni europee sono andate in frantumi. L'illusione che la pace sia permanente. […] La brutale guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina è giunta al terzo anno ed è più radicata e intensa che mai.
Il Parlamento europea ha adottato diverse risoluzioni legislative, su atti attesi di particolare rilevanza quali la risoluzione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul ripristino della natura (vedi presentazione nella nostra rubrica del 18.7.2023) che dovrebbe essere l’ultimo passaggio formale prima dell’adozione finale anche da parte del Consiglio, sulla base dell’accordo provvisorio raggiunto con i negoziatori del Parlamento.
Altre risoluzioni legislative hanno riguardato la proposta di direttiva sulla tutela penale dell'ambiente, la proposta di direttiva sulla protezione delle persone attive nella partecipazione pubblica da procedimenti giudiziari manifestamente infondati o abusivi (cosidetta direttiva anti-Slapp), la proposta di regolamento relativo alla trasparenza e al targeting della pubblicità politica. Anche in questi tre casi, trattasi della chiusura dell’iter da parte del Parlamento europeo dopo i già intervenuti accordi provvisori con i negoziatori del Consiglio.
Tra le altre risoluzioni adottate, di particolare interesse e la risoluzione sulla relazione annuale 2023 della Banca centrale europea (Bce). Il documento esprime diverse considerazioni riguardanti la Banca centrale europea (Bce) e il Sistema europeo di banche centrali (Sebc).
Il parlamento in particolare, ricorda che il principale obiettivo del Sebc è il mantenimento della stabilità dei prezzi, ma ricorda che compito dello stesso è anche sostenere le politiche economiche generali dell'Unione per contribuire ai suoi obiettivi.
Il Parlamento esprime preoccupazione per il fatto che, se non si riporta tempestivamente l'inflazione al , pur aumentando i costi di finanziamento nella zona euro, in particolare per i cittadini e le imprese, la Bce rischia di perdere la propria credibilità.
Evidenzia ancora con preoccupazione, in particolare per gli Stati membri con alti livelli di debito e di disavanzo pubblico, come il rialzo dei tassi d’interesse aumenti i rischi per la stabilità economica e la fiducia degli investitori.
In particolare esprime anche preoccupazione per pregiudizi all'interno della Bce riguardanti la "ecologizzazione" delle politiche, diffuse da alcuni media. In proposito esorta la Bce a investigare e affrontare rapidamente eventuali sospetti di pregiudizi ideologici. Anzi, la incoraggia a considerare il potenziale impatto dei cambiamenti climatici sull’obiettivo primario del mantenimento della stabilità dei prezzi e a continuare il lavoro sugli stress-test relative al rischio climatico delle banche.
Suggerisce infine, la creazione di un ufficio interno di valutazione per valutare ex post le decisioni strategiche della Bce senza comprometterne l'indipendenza.
Un’altra risoluzione riguarda il rapporto annuale 2023 della Banca europea degli investimenti (Bei). Il Parlamento evidenzia in particolare il ruolo che la Bei può svolgere per attrarre capitali privati nei suoi quadri d’investimento per il contrasto ai cambiamenti climatici. Valuta necessario che la Bei rafforzi l’impegno in progetti che promuovono diritti sociali, sviluppo sostenibile e riduzione delle disuguaglianze, senza compromettere l'attrattiva complessiva della sua offerta finanziaria, ma mirando comunque a correggere i cosiddetti fallimenti di mercato (market failures). Chiede in generale un rispetto di coerenza delle politiche d’investimento valutando i diversi impatti ambientali e sociali dei progetti.
Il Parlamento invita inoltre la Bei a cooperare solo con intermediari finanziari che si impegnano nella decarbonizzazione. Per sostenere le Pmi nella transizione giusta, il Parlamento invita ad abbassare l'entità minima dei prestiti per i relativi progetti. Chiede anche sostegno all'industria europea della difesa, inclusi le Pmi, e a riconsiderare le restrizioni sui finanziamenti per armamenti.
In relazione al ruolo della Bei negli investimenti per i Paesi in via di sviluppo, il Parlamento, esprime preoccupazione per il debito crescente nei Paesi in via di sviluppo, evidenziando l’importanza del ruolo della Bei nel fornire finanziamenti agevolati in questi Paesi. Richiamando l'attenzione sulla necessità di integrare i diritti umani nelle operazioni della Bei, anche con valutazioni d’impatto sui progetti da parte di soggetti indipendenti, chiede specificamente che la Bei elabori una strategia per i diritti umani e che conduca valutazioni anche preventive, di garantire la consultazione e il rispetto dei diritti delle comunità locali interessate dai progetti finanziati.
di Luigi Di Marco