Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Luisa Leonzi
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Rubrica: #UnescoSostenibile

Mantova e Sabbioneta, due visioni rinascimentali nel segno della sostenibilità

Efficientamento dell’illuminazione pubblica, coibentazione di edifici storici, sistemi di gestione intelligente dei consumi, Comunità energetiche rinnovabili e forestazione urbana. Così la transizione prende forma. 21/11/25

venerdì 21 novembre 2025
Tempo di lettura: min

Intervista a Mattia Palazzi, sindaco di Mantova e agli assessori Alessandra Riccadonna e Andrea Murari, Comune di Mantova; a Marco Pasquali, sindaco di Sabbioneta e a Angiolino Maja, assessore del Comune di Sabbioneta. A cura di Annateresa Rondinella, Cattedra Unesco in Comunità energetiche sostenibili – Università di Pisa

La sostenibilità non è un vincolo ma una forma di bellezza contemporanea. Mantova e Sabbioneta, nate come utopie rinascimentali, oggi possono diventare modelli di equilibrio tra eredità e futuro, tra memoria e innovazione”.
— Mattia Palazzi, sindaco di Mantova

Iscritto nel 2008 nella Lista del patrimonio mondiale dell’umanità, il sito “Mantova e Sabbioneta” rappresenta due anime complementari del Rinascimento: Mantova, città storica che nei secoli ha stratificato epoche, stili e poteri, e Sabbioneta, città ideale di fondazione progettata da Vespasiano Gonzaga secondo principi umanistici di ordine e proporzione. Mantova racconta una storia lunga più di 2mila anni, modellata dal rapporto con l’acqua e dalle trasformazioni urbanistiche che hanno intrecciato la vita della corte gonzaghesca; Sabbioneta, invece, esprime la visione di una città nuova, modellata da Vespasiano Gonzaga secondo l’ideale umanistico della “città perfetta”, ispirato alle sue esperienze nelle corti europee e alla volontà di creare uno spazio ordinato, civile e armonico, in cui architettura e potere si rispecchiassero reciprocamente.

Credits: Roberto Merlo

Due modelli, dunque, che oggi affrontano insieme la sfida della transizione energetica e climatica, per coniugare tutela del patrimonio e innovazione tecnologica. “Il patrimonio non è solo ciò che ereditiamo, ma ciò che costruiamo insieme, giorno per giorno – sottolinea l’assessora Alessandra Riccadonna, delegata al Sistema bibliotecario, alla valorizzazione del sito Unesco, alle politiche giovanili, alla legalità e alla solidarietà internazionale –. L’eredità rinascimentale dei Gonzaga ci invita a pensare la città come un laboratorio permanente di cittadinanza, coesione e sviluppo sostenibile. Il valore della bellezza e della memoria può convivere con l’efficienza energetica e la responsabilità ecologica, per garantire un futuro equilibrato alle generazioni che verranno”.

In questa visione, il Comune di Mantova ha adottato un Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc), che mira a ridurre le emissioni climalteranti e integra le politiche energetiche con la conservazione del patrimonio attraverso il Piano di Gestione Unesco, il Piano triennale delle opere pubbliche e i contratti di manutenzione. Le strategie si fondano su una pianificazione coordinata con la Regione Lombardia e i Comuni del territorio, in un’ottica di governance multilivello. Gli interventi già attuati includono l’efficientamento dell’illuminazione pubblica con apparecchi Led a basso consumo, la coibentazione di edifici storici compatibilmente con i vincoli architettonici e l’introduzione di sistemi di gestione intelligente dei consumi. Sul fronte delle energie rinnovabili, l’Amministrazione ha promosso l’installazione di impianti fotovoltaici su immobili pubblici e privati situati fuori dal perimetro Unesco e, soprattutto, la nascita della Comunità energetica rinnovabile “Cer Territori Mantovani”, una delle prime in Lombardia, che coinvolge cittadini, imprese e amministrazioni locali nella produzione e condivisione di energia pulita.

La maggiore sfida energetica – spiega Andrea Murari, assessore all’Ambiente, Pianificazione territoriale, Risanamento e valorizzazione dei laghi, Politiche energetiche, Rigenerazione urbana ed edilizia privata – è rappresentata dai vincoli architettonici e culturali che, insieme ai costi e ai tempi di intervento, rendono complesso realizzare opere di efficientamento all’interno dei siti Unesco. Tuttavia, questi limiti ci spingono a individuare soluzioni condivise e tecnologie compatibili, in grado di coniugare tutela e innovazione”. Un esempio emblematico è il collegamento tramite cavidotto tra la Palazzina Liberty e il Bocciodromo, al limite meridionale della core zone di Palazzo Te, dove è stato installato un impianto fotovoltaico da 45 kW, frutto di autorizzazione paesaggistica specifica. “È un caso virtuoso – continua Murari – perché dimostra che si può intervenire anche in contesti delicati con soluzioni tecniche rispettose e, al tempo stesso, efficienti”.

Parallelamente, il Comune ha attuato la propria Strategia di transizione climatica in sinergia con il Parco del Mincio, la cooperativa sociale Alkémica e i Comuni limitrofi di San Giorgio Bigarello, Marmirolo, Porto Mantovano, Curtatone e l’Unione dei Colli Mantovani, grazie al co-finanziamento della Fondazione Cariplo. Il progetto ha portato a interventi di depavimentazione e forestazione urbana anche nel centro storico, come in via Tasso, e alla sperimentazione di soluzioni di adattamento climatico basate sulla natura. “Lavorare in rete – aggiunge Murari – è l’unico modo per rendere efficace la transizione. Abbiamo bisogno di semplificare il dialogo con la Soprintendenza e costruire percorsi condivisi, anche sotto il profilo procedurale, per rendere appetibili gli investimenti privati e garantire una pianificazione sostenibile a lungo termine”.

Un ruolo importante è riservato al coinvolgimento delle comunità locali, con iniziative di formazione nelle scuole, momenti pubblici di informazione e collaborazione con università e istituzioni culturali. Mantova ha inoltre attivato un sistema di monitoraggio energetico attraverso la piattaforma interna Qlik e l’integrazione con il Sistema di gestione ambientale Emas, per misurare in modo continuo i consumi e gli impatti ambientali. Le priorità future includono il miglioramento delle performance energetiche del patrimonio immobiliare e la partecipazione a bandi nazionali ed europei per sostenere la rigenerazione urbana in chiave sostenibile.

A Sabbioneta, la cosiddetta “nuova Roma” fondata da Vespasiano Gonzaga tra il 1554 e il 1591, la riflessione si muove nella stessa direzione. L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Pasquali, con l’assessore Angiolino Maja (Lavori pubblici, edilizia e urbanistica), considera la città ideale non solo come testimonianza storica ma come modello contemporaneo di equilibrio tra forma, paesaggio e funzione. La cinta muraria, le fortificazioni e il sistema degli arginelli che protegge il centro costituiscono oggi una rete di resilienza naturale, su cui costruire nuovi progetti di adattamento climatico e gestione sostenibile del territorio. Sabbioneta, concepita come “città ideale” del Rinascimento, può diventare una “città resiliente” del futuro, capace di coniugare armonia e innovazione, memoria e transizione.

Mantova e Sabbioneta condividono dunque una visione comune: la transizione energetica come rinascita culturale. In entrambe le città, la tutela del patrimonio diventa il motore di una nuova progettualità che integra dimensione ambientale, sociale ed economica. “Pensare il patrimonio in chiave sostenibile – concludono i due sindaci Palazzi e Pasquali – significa proiettare l’eredità dei Gonzaga nel XXI secolo, restituendo ai cittadini città più vivibili, inclusive ed energeticamente responsabili”. Un pensiero che sembra riecheggiare quello di Vespasiano Gonzaga, il quale, nel difendere la costruzione della sua città ideale, scriveva al cardinale Granvelle: “Non vi è opera più degna d’un principe che edificare una città ordinata, nella quale il vivere sia onesto e civile”.
(Lettera al cardinale Granvelle, ca. 1580, Archivio di Stato di Mantova, Fondo Gonzaga)

 

Credits immagine di copertina: Studio Digital Art

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