Approfondimenti
Ritrovare la fiducia nella democrazia: giovani, partecipazione elettorale e il nodo del voto ai fuori sede
di Filippo Salone, Responsabile public affairs e advocacy di fondazione Prioritalia
Le elezioni regionali 2025 in Marche e Calabria confermano la partecipazione elettorale in calo e un crescente distacco. La legge popolare sul voto ai fuori sede rappresenta un passo decisivo per ridare forza alla democrazia.
7 ottobre 2025
La partecipazione elettorale in Italia: un trend che preoccupa
La partecipazione al voto continua a diminuire. Le recenti elezioni regionali del 2025 lo confermano: nelle Marche ha votato il 50,01% degli aventi diritto (dieci punti in meno rispetto al 2020), mentre in Calabria l’affluenza si è fermata al 43,1%, un punto sotto le precedenti elezioni. Se consideriamo entrambe le regioni, dunque, ha partecipato al voto meno di un elettore su due.
Un dato che, purtroppo, non sorprende: da anni la partecipazione democratica in Italia mostra segnali di disaffezione e frammentazione, soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione. La partecipazione elettorale è uno dei pilastri della democrazia. Eppure, in Italia, i dati più recenti confermano una tendenza preoccupante: sempre meno cittadini scelgono di recarsi alle urne. In ASviS ne avevamo già parlato in tempi recenti dedicando un’analisi approfondita a questo fenomeno.
Giovani e partecipazione: un legame ancora fragile
Già nel 2023 il Policy brief ASviS “La partecipazione democratica giovanile: problemi attuali e possibili soluzioni”, elaborato su impulso del Gruppo di lavoro sul Goal 16 “Pace, giustizia e istituzioni solide”, d’intesa con il Gruppo di lavoro trasversale “Organizzazioni giovanili”, segnalava la crescente difficoltà nel coinvolgere le nuove generazioni nei processi democratici. I giovani tra i 18 e i 35 anni rappresentano oggi la fascia più mobile, più istruita e più esposta alla precarietà lavorativa. Tuttavia, sono anche quella con i più alti tassi di astensione.
Le cause sono molteplici: sfiducia nelle istituzioni, senso di distanza dai processi decisionali, ma anche ostacoli pratici di mobilità, legati alla mancata modernizzazione gestionali dei procedimenti di voto. Un esempio concreto è quello dei fuorisede, studenti e lavoratori costretti spesso a rinunciare al voto perché impossibilitati a votare nel comune di domicilio, in mancanza di facilitazioni adeguate per tornare nel comune di residenza.
Il nodo del voto ai fuori sede: una ferita per la democrazia
L’Italia è oggi l’unico grande Paese europeo privo di una legge che consenta il voto a distanza. Si stima che siano oltre cinque milioni gli studenti e lavoratori fuorisede, perlopiù giovani tra i 18 e i 35 anni, che ogni volta devono scegliere se spendere tempo e denaro per recarsi alle urne o rinunciare al voto. Un’astensione “involontaria”, ma che incide fortemente sui dati complessivi di partecipazione.
Dal 2020, The good lobby, Will media e la Rete voto fuorisede portano avanti una campagna di mobilitazione permanente per sanare questo vulnus democratico. Dopo alcuni progressi – l’approvazione della legge delega nel 2023, la prima sperimentazione nazionale alle europee del 2024 e la seconda ai referendum del giugno 2025 – il percorso si è però arenato in Parlamento.
La proposta di legge popolare: un passo per ricucire la distanza
Per superare l’impasse, il 4 luglio 2025 è stata lanciata una proposta di legge di iniziativa popolare sul voto fuorisede. L’obiettivo è chiaro: garantire finalmente a chi vive, studia o lavora lontano dal proprio comune di residenza la possibilità di esercitare il proprio diritto di voto.
La proposta, che mira a raccogliere 50mila firme entro gennaio 2026, introduce tre novità fondamentali:
- Estensione universale – include tutti gli elettori fuorisede, indipendentemente dal motivo dello spostamento.
- Applicazione a tutte le elezioni – non solo politiche o europee, ma anche amministrative e referendarie.
- Iter più rapido – riduzione da 18 a 6 mesi della delega al Governo per l’attuazione, in modo da completare il processo entro la legislatura.
Si tratta di un’iniziativa trasversale, sostenuta da reti civiche, associazioni studentesche e realtà del terzo settore, che punta a ridurre l’astensionismo strutturale e a rafforzare la rappresentanza democratica.
Incentivare la partecipazione: un obiettivo cardine per lo sviluppo sostenibile
Il tema della partecipazione politica è direttamente collegato all’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030, dedicato a “Pace, giustizia e istituzioni solide”. Una società democratica e inclusiva richiede che ogni cittadino possa contribuire in modo equo e consapevole alle decisioni collettive.
Per invertire la rotta dell’astensione, è necessario un approccio integrato che combini:
- Educazione civica diffusa: promuovere la conoscenza delle istituzioni e dei processi elettorali sin dalle scuole.
- Campagne di sensibilizzazione mirate ai giovani, con linguaggi e strumenti digitali più vicini alle loro abitudini.
- Facilitazione logistica del voto, come appunto il voto fuorisede o per corrispondenza, per ridurre le barriere pratiche.
- Maggiore trasparenza e partecipazione nella definizione delle politiche regionali e locali.
Rilanciare la fiducia nella democrazia
Le elezioni regionali del 2025 hanno mostrato che la partecipazione democratica in Italia è ancora troppo fragile. Serve una nuova alleanza civica tra istituzioni, cittadini e società civile per rendere il voto più accessibile, significativo e rappresentativo.
Garantire il diritto di voto anche a chi è temporaneamente lontano da casa non è solo una questione tecnica: è un segno di rispetto verso la cittadinanza attiva e un investimento nella tenuta democratica del Paese. Come ricordano i promotori della proposta sul voto fuorisede: “È una battaglia trasversale che chiama in causa ciascuno di noi”. Una sfida che l’Italia non può più rimandare, se vuole tornare ad essere una democrazia pienamente partecipata.
Per saperne di più e aderire, con la propria firma, alla proposta della legge popolare sul voto a distanza visita la pagina Will: https://willmedia.it/voto-fuorisede/
Nella sezione “approfondimenti” offriamo ai lettori analisi di esperti su argomenti specifici, spunti di riflessione, testimonianze, racconti di nuove iniziative inerenti agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli articoli riflettono le opinioni degli autori e non impegnano l’Alleanza. Per proporre articoli scrivere a redazioneweb@asvis.it. I testi, tra le 4mila e le 10mila battute circa più grafici e tabelle (salvo eccezioni concordate preventivamente), devono essere inediti.
