Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Progetti e iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Archivio editoriali

QUESTA SETTIMANA: Ci sarà una Resurrezione per la specie umana?

Come sarà il mondo, l’Europa, il nostro Paese, quando la crisi sanitaria sarà finita? Avremo davvero imparato qualcosa da questo evento così imprevisto e terribile? Proviamo a chiudere gli occhi e a immaginare... 10/4/20

di Donato Speroni

Cominciamo con un po’ di musica. In occasione dell’inizio di Pesach, la Pasqua ebraica, l’orchestra filarmonica di Israele ha diffuso un breve concerto. Tutti i musicisti (ne ho contati almeno 16) suonano da casa, in perfetta sincronia. Un altro passo avanti nei prodigi dell’online che stiamo scoprendo con questa crisi.

Passiamo dalla musica al cinema; stiamo leggeri in questa antivigilia della nostra Pasqua. Vi ricordate Good Bye, Lenin!? Il film del 2003 racconta la storia di una signora di Berlino Est, fervente comunista, che poco prima del crollo del Muro entra in coma e si risveglia quando ormai la Germania si sta riunificando. Per evitarle uno shock, i figli affettuosi fanno di tutto per farle credere che non sia cambiato nulla. E ci sono tante altre storie di fantasia, di gente che si addormenta a lungo e si risveglia in un mondo diverso.

Allora proviamo a immaginare che noi ci addormentiamo dopodomani, dopo il complicato pranzo a distanza con la famiglia, e ci svegliamo domenica 4 aprile, Pasqua 2021. Supponiamo (e speriamo) che la crisi sanitaria sia definitivamente passata. Niente mascherine, nessun “distanziamento sociale” (lo so, è il termine tecnico, ma se dicessimo “distanziamento personale” sarebbe meno sgradevole), nessuna restrizione alla libertà di movimento. Già, ma in quale mondo ci risveglieremo?

Sul nostro sito segnaliamo spunti interessanti per rispondere a questa domanda (si veda per esempio questo studio) e senza pretendere di avere la palla di cristallo cerco di avvalermi dei tanti interventi comparsi in questi giorni per avanzare ipotesi. In quale mondo, in quale Europa, in quale Italia ci troveremo a vivere?

Il mondo. Che vinca Joe Biden o che venga riconfermato Donald Trump, il ruolo degli Stati Uniti sulla scena mondiale sarà comunque ridimensionato, per le gravi conseguenze umane ed economiche della pandemia e anche per l’appannamento della leadership Usa. È facile prevedere che questa situazione andrà a tutto vantaggio della Cina, che ancora una volta ha dimostrato, attraverso il ferreo controllo sulla sua popolazione, di essere meglio attrezzata per superare anche improvvise situazioni di emergenza. Ma ci potrebbero anche essere sorprese. Guardate per esempio che cosa scrive su Jeune Afrique Jann Gwett, un saggista del Camerun che lavora in Ruanda.

A causa della profonda impotenza dei paesi africani, a seguito delle nostre sconfitte storiche e dei nostri fallimenti contemporanei, le condizioni per la ripresa del  Continente potevano dipendere da tre fattori: una crisi dell'ordine mondiale così profonda da mettere in discussione, in un senso meno sfavorevole per l'Africa, l'equilibrio dei poteri a livello internazionale; il declino delle potenze occidentali (in particolare la Francia nel caso dell'Africa francofona); la concomitante comparsa in Africa di una generazione di leader capaci.
Mi ero abituato all'idea che queste condizioni altamente improbabili non sarebbero mai state soddisfatte durante la mia vita. Tuttavia, anche se nulla è mai scontato, la crisi del coronavirus, il cui impatto sul mondo è probabilmente simile a quello di una guerra, dovrebbe accelerare il declino di una civiltà occidentale invecchiata, indolente e inefficace.

Questo nazionalista panafricano ce l’ha in particolare con la Francia (la lingua batte dove il dente duole), ma il messaggio è interessante: una crisi di questa estensione può comportare cambiamenti profondi negli equilibri mondiali. Abbiamo più volte lanciato l’allarme, anche la settimana scorsa, sul fatto che la pandemia accentuerà le diseguaglianze con conseguenze terribili nelle bidonville del Sud del mondo, ma non dobbiamo limitarci a una visione stereotipata. Per esempio, siamo abituati a pensare all’Afghanistan come al Paese più spaventoso del mondo, distrutto da decenni di guerre. Tuttavia, il giornalista Marco Niada, che conosce bene quelle terre anche per avervi avviato iniziative umanitarie, in un articolo sul Sole 24 Ore ha segnalato che Kabul in questi anni è diventata una grande città moderna. Questo non toglie nulla alle prospettive drammatiche che si aprono, soprattutto per le donne, con l’uscita di scena degli americani e il probabile accordo tra il governo centrale e i talebani. Ma segnala che in molti Paesi c’è una vitalità nascosta, una molla caricata, accanto ad altri che entreranno drammaticamente in crisi, a cominciare da quelli che basano il bilancio nazionale sui proventi del petrolio.

Questa crisi insomma potrebbe rimescolare le carte creando un quadro molto più complesso rispetto agli scenari che immaginano una partita geopolitica giocata tutta tra Cina, Stati Uniti ed eventualmente Europa. La globalizzazione non si fermerà, perché tutti hanno interesse a mantenere e intensificare gli scambi. Ma, come dice Romano Prodi, sarà una globalizzazione diversa, a zone, nella quale dopo l’esperienza del Coronavirus ogni grande area sarà più attenta a mantenere il controllo delle sue produzioni essenziali, magari riportando a casa produzioni delegate a quella grande fabbrica del mondo che è stato in questi anni l’Estremo oriente.

Sarà un mondo nel quale gli Stati, soprattutto quelli più forti, aumenteranno il loro controllo sul sistema, anche per uscire dalle conseguenze economiche della pandemia. Ammaestrati da questa esperienza, si avvarranno di tutte le tecnologie possibili per controllare i cittadini, dal riconoscimento facciale al tracciamento dei percorsi attraverso i cellulari e chissà quale altra diavoleria. Non è un caso che molti dei commenti più interessanti di questi giorni siano stati dedicati al futuro della democrazia, sempre più a rischio in un mondo minacciato da crisi ricorrenti.

L’Europa. È chiaro che il nostro Continente avrebbe bisogno di più solidarietà e di più unità per non fare la fine del vaso di coccio. Ma qui davvero si aprono due scenari con probabilità fifty/fifty e che dipendono anche dalle decisioni di questi giorni: una maggiore coesione o lo sgretolamento. Al di là delle resistenze, anche storicamente comprensibili, a offrire garanzie per le emergenze economiche di quegli spreconi del Sud Europa, mi chiedo quale visione del futuro dell’Unione hanno in mente i cittadini olandesi. O i tedeschi, o i finlandesi. Forse la risposta è “nessuna”. Sono abituati dalla politica, dai media, dai discorsi in birreria o in famiglia, a parlare solo dell’oggi. Qui viene fuori tutta la debolezza di una classe dirigente che è incapace di prospettare visioni di lungo termine, magari inizialmente impopolari. La crisi che ci è piombata addosso potrebbe essere una splendida occasione per avvertire l’opinione pubblica che l’Unione europea, per se stessa e per il mondo, ha bisogno di scelte lungimiranti. Ma non sono certo che accadrà, ripeto: fifty/fifty.

L’Italia. L’altra sera a Otto e mezzo, Massimo Cacciari, sgradevole e sincero come sempre, si è ribellato contro tutto questo buonismo: “Che cosa vuol dire #NeUsciremo? Certo che ne usciremo! Ma se siamo entrati in questa crisi con le pezze al ..., quando sarà finita saremo messi anche peggio!”, ha detto in sostanza. Il problema non riguarda solo questo governo, che probabilmente fa tutto quello che può in una situazione senza precedenti, e va anche al di là degli artifici dialettici dell’opposizione che vorrebbe “né aderire né sabotare”, per riandare alla parola d’ordine dei socialisti del 1915, all’alba un’altra grande catastrofe. Il problema è la struttura istituzionale del Paese, il frazionamento delle competenze, la farraginosità della sua burocrazia, l’arretratezza del suo sistema scolastico, il divario profondo tra i suoi territori. Guardando avanti, può esserci un altro modo di governare? Certamente, basta dare un’occhiata ai più recenti interventi del portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini (ora molto gettonato perché si sente il bisogno di una voce diversa, ma speriamo anche ascoltato) e dei tanti in sintonia con lui, per cogliere la ricchezza di proposte per una politica diversa. Anche le interviste video che abbiamo avviato con i leader delle associazioni aderenti all’Alleanza indicano questi cambiamenti, lungo il sentiero di quell’Agenda 2030 che rimane l’unico miracoloso punto di convergenza sul quale costruire un futuro sostenibile.

E la gente? Eccoci alla domandona, come dicono nei quiz. È ovvio che il cambiamento delle politiche, soprattutto nei Paesi democratici (e comunque la difesa della democrazia deve essere una delle nostre massime priorità) dipende largamente dal cambiamento di atteggiamento delle persone, una volta uscite dalle case in cui sono confinate. Si moltiplicano le analisi, riportate anche sul nostro sito (come per esempio questa sul Clima e Pandemia) che ci dicono che l’attuale situazione sanitaria è strettamente legata alle scelte compiute dall’uomo sul Pianeta: se non cambiamo strada, quella attuale sarà solo la prima di una serie di “tempeste perfette” che si avventeranno su di noi a distanza ravvicinata. Ma è difficile tenerne conto, perché le decisioni sul clima, sulla solidarietà sociale, sull’uso delle risorse, sulla protezione della biodiversità, sono scelte che si tende a rinviare a domani. Cambierà tutto questo, magari sulla spinta dei giovanissimi che hanno capito tutto, ma che non sono in grado di imporre soluzioni concrete? Davvero tra un anno potremo guardare alla gente con altri occhi, contemplare cieli più puliti, imparare a rispettare la natura, evitare i consumi superflui, usare al meglio quello che abbiamo imparato dall’uso delle tecnologie in queste settimane per evitare viaggi e riunioni inutili? Davvero potremo riaprire gli occhi e contemplare la Resurrezione di un’umanità diversa, il Passaggio verso la Terra Sostenibile? È un obiettivo per il quale val la pena di pregare, per chi crede, e di operare, per tutti. Buona Pasqua.

______________

 

E INOLTRE…

 

In questi giorni il sito asvis.it si è occupato di:

  • Alta Sostenibilità: un piano d’azione per l’Unione europea
    Sul programma Alta sostenibilità di Radio Radicale, gli ospiti Alexandra Geese (Verdi europei) e Enrico Giovannini (ASviS) hanno parlato dell’appello congiunto italo-tedesco ai Governi di tutti gli Stati membri e alle istituzioni dell’Unione europea, firmato da vari esponenti del mondo civile, universitario e politico, per richiedere azioni congiunte e fronteggiare a livello europeo le conseguenze della pandemia. A cura di Manieri e Viettone.

 

I video della settimana

di Elis Viettone, montaggio e grafiche di Francesca Spinozzi

  • Oltre la crisi - Save the Chinldren: proteggiamo una generazione
    Intervista a Daniela Fatarella di Save the Children sulla condizione dell'infanzia in Italia e l'impatto dell'emergenza sanitaria. Insieme a Elis Viettone (Segretariato ASviS) ne discute Federico Olivieri (referente del Gruppo di lavoro ASviS sugli indicatori).

 

Altre segnalazioni

a cura di Flavio Natale ed Elita Viola

  • Rinviati i termini per il Concorso Miur - ASviS. Data la grande partecipazione riscossa per l'edizione 2020, si annuncia che il Concorso promosso dal Miur e dall'ASviS "Facciamo 17 Goal. Trasformare il nostro mondo: Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile” non sarà cancellato, ma riprogrammato. Il Ministero ha inviato in questi giorni una nota ai partecipanti segnalando che i termini di scadenza di inoltro degli elaborati sono aggiornati a data da definirsi in relazione alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica e conseguente calendarizzazione degli adempimenti conclusivi del corrente anno scolastico.
     
  • Terza edizione del master Maris di II livello in "Rendicontazione, innovazione, sostenibilità". Il master fornisce una formazione di alto livello sui temi dello sviluppo sostenibile, innovazione, responsabilità sociale, rendicontazione non finanziaria. Il bando per l'iscrizione scade il 15 aprile. 
  • Prosegue la campagna del ministero dell’Ambiente #Ambienteincasa: tra le nuove iniziative la piattaforma web “EducazioneDigitale.it/mattm” dedicata al mondo della scuola e degli educatori, nata come strumento formativo nell’ambito di un progetto pilota di alternanza scuola-lavoro con il liceo Virgilio di Roma.
  • Oxfam: mezzo miliardo di persone a rischio povertà estrema. Questi i dati lanciati dal rapporto “Dignity, not destitution”, che denuncia come la contrazione dei consumi e redditi rischi di ridurre in povertà il 6-8% della popolazione mondiale. Per alcune regioni si tornerebbe ai livelli di 30 anni fa.
  • #LiberaPuoi, campagna per donne vittime di violenza domestica. Grazie a questa nuova iniziativa del dipartimento delle Pari opportunità, le farmacie presenti sul territorio nazionale riceveranno materiale informativo che consentirà alle donne di accedere a indicazioni utili per prevenire e affrontare eventuali situazioni di violenza o stalking.
  • Mattarella: “Tanti lutti e sofferenze hanno reso ancor più evidente il valore della salute”. In occasione del settantesimo anniversario della Giornata mondiale della salute il capo dello Stato ha ribadito la “componente essenziale del diritto alla vita, presidio da preservare e rafforzare nella solidarietà tra i popoli, gli Stati, i continenti. È proprio la valenza universale del diritto alla salute che ci chiama a un impegno, a una corresponsabilità di carattere globale”. 
  • Aperte le iscrizioni per la “Critical infrastructure resilience summer school”, corso promosso dalla Venice international university in collaborazione con l’università di Tor Vergata. La summer school offre un approccio scientifico, unito a casi di studio ed esercitazioni pratiche, per sviluppare soluzioni di resilienza di fronte alle problematiche globali presenti e future.
  • Slow food lancia l’iniziativa 25 aprile 2020 #iorestolibera #iorestolibero, per riunirsi virtualmente in occasione dell’anniversario della Liberazione d’Italia e organizzare una raccolta fondi per la Caritas italiana e Croce rossa italiana, fornendo un aiuto a quanti non hanno un tetto o un pasto garantito.
  • L’Italia entra nella coalizione europea per le competenze e le professioni digitali. La coalizione è stata formata dalla Commissione europea per rispondere al bisogno sempre crescente di competenze digitali, in modo che gli Stati membri lavorino insieme per migliorare le conoscenze dei cittadini a livello nazionale, regionale o locale.
  • Lanciato il bando per il primo “Sustainability expert community of the Visegrad group”, corso per formare un team composto da giovani professionisti e ricercatori esperti di sostenibilità, che lavorino nei Paesi del gruppo di Visegrád (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria), per portare questi Stati sulla strada dello sviluppo sostenibile. Il bando scade il 25 aprile.
  • Cei, il messaggio dei vescovi per il primo maggio: costruire un'economia diversa, “per ridare forza al lavoro dobbiamo curare la ferita dei nostri divari territoriali. Non esiste una sola Italia del lavoro, ma “diverse Italie”, con regioni e zone vicine alla piena occupazione e altre dove il lavoro manca e costringe molti a migrare”.
     
  • Pubblicato uno studio su Nature sull’evoluzione del buco nell’ozono. Lo strato di ozono atmosferico si sta riducendo, in seguito alla messa in atto degli accordi siglati a Montreal nel 1987.  Si attestano modifiche nella circolazione atmosferica, in particolare nell’emisfero australe.
     
  • Appello ai presidenti delle Commissioni permanenti della Camera dei Deputati e del Senato, da parte di numerose organizzazioni impegnate nello sviluppo sostenibile. “Chiediamo che le Commissioni parlamentari riprendano i lavori, anche ricorrendo ad attività in remoto. Il Paese deve ripartire realizzando la sostenibilità enunciata nei programmi dei governi nazionale ed Europeo (il Green deal), mettendo al primo posto la salute ambientale e umana”.
     
  • L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha elaborato il Country policy tracker, uno strumento per conoscere le azioni intraprese dai singoli Paesi per contenere il Coronavirus, così come gli strumenti adottati per aiutare persone, imprese ed economie a ripartire.
     
  • L’Organizzazione internazionale del lavoro stima che l’attuale crisi sanitaria ridurrà il numero di ore lavorate nel mondo del 6,7% nel secondo trimestre del 2020, corrispondenti all’impiego di 195 milioni di lavoratori a tempo pieno. Importanti riduzioni sono previste per gli Stati arabi (cinque milioni di lavoratori), Europa (12 milioni), Asia e Pacifico (125 milioni).
     
  • Lanciato lo European plastic pact, prima intesa regionale ad aderire al Plastic pact, network di iniziative nazionali e internazionali che lavorano per un’economia circolare di riutilizzo della plastica. Questo patto riunisce Governi e imprese presenti all’interno dello Spazio economico europeo (See) per lavorare a una visione comune, in modo che le materie plastiche non diventino rifiuti o inquinamento.
     
  • L’Ue dovrebbe affrontare la crisi da Coronavirus con un approccio sistemico. Il portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini in un intervento sul giornale online Lavoce.info parla della necessità di ricostituzione della quantità di capitale economico, umano e sociale preesistente, “un impegno nello spirito del Trattato di Lisbona”.
     
  • How to achieve the SDGs through local action”. L’università Bocconi indice una call for paper per ricerche che si concentrino sullo sviluppo di politiche locali all’interno del goal 11 (Città e comunità sostenibili) per un’implementazione urbana dell’Agenda 2030.
     
  • Il Volontariato internazionale per lo sviluppo (Vis) organizza una serie di web talk e corsi per il programma resto@ttivo. Tra questi:
  • Educare ai diritti umani”: ciclo di lezioni sulla storia, evoluzione e attualità dei diritti umani, unite a strumenti operativi, tecniche educative e psicopedagogiche di educazione ai diritti umani.
  • Environment and climate change”: percorso formativo per acquisire una formazione verticale sul tema dell'ambiente nella cooperazione internazionale;
  • Nasce una piattaforma gratuita per aiutare i Comuni a distribuire i buoni spesa ai cittadini bisognosi. Il governo ha destinato 4,7 miliardi ai Comuni per sostenere le persone in difficoltà a seguito del Coronavirus, e il Gruppo cooperativo Cgm mette a disposizione la propria piattaforma digitale per distribuire i buoni.
     
  • Il Global fund, organizzazione globale che fornisce sovvenzioni per la lotta all’Aids, tubercolosi, malaria, annuncia nuove linee guida che consentano ai Paesi di utilizzare fino al 5% del finanziamenti per contrastare Covid-19, mitigando le ripercussioni della pandemia sui programmi di lotta contro l’Aids, tubercolosi e malaria. Nel sito del Fondo globale è stata attivata una sezione con aggiornamenti sulla pandemia.
     
  • Unaids, programma delle Nazioni unite per accelerare e coordinare l’azione globale contro l’Aids, ha pubblicato il documento “Rights in the time of Covid-19”, che esorta a non dimenticarsi dei diritti umani all’interno delle strategie messe in atto per contrastare la pandemia.
     
  • Pubblicato il documento “Statement on Covid-19: ethical considerations from a global perspective” dichiarazione congiunta del Comitato internazionale di bioetica (Ibc) dell'Unesco e la Commissione mondiale sull'etica della conoscenza e della tecnologia scientifica (Comest) sull’importanza della condivisione di conoscenze tecniche e scientifiche in questo momento di crisi.
     
  • La Bbc ha lanciato Bitesize Daily, nuovo servizio educativo che si rivolge ad alunni e studenti in lockdown, mettendo a disposizione video, podcast, quiz, lezioni.
     
  • Unctad: un documento approfondisce le conseguenze di genere delle misure Covid-19. “Le risposte devono includere anche l’uguaglianza di genere. Le donne sono più vulnerabili agli shock economici degli uomini, specialmente nei lavori part-time”.
     
  • Online la demo dell’app “Linked SDGs”, che estrae automaticamente i concetti chiave relativi allo sviluppo sostenibile dai documenti di testo e li collega agli obiettivi e indicatori di sviluppo sostenibile più rilevanti. La demo è disponibile nelle sei lingue ufficiali delle Nazioni unite.
     
  • Hiv, universal health coverage, and the future of the global health architecture”. Questo il titolo del paper redatto da StopAids, Aidsfonds, Civil society sustainability network e Frontline aids per riflettere su come rimodulare l’architettura della salute globale.
     

Prossimi eventi

17 aprile

  • Il viaggio del Giro d’Italia della Csr continua anche se in streaming grazie agli interventi di tanti relatori e con la partecipazione di un pubblico numeroso. I prossimi appuntamenti sono con la tappa di Padova il 17 aprile e la tappa di Ivrea il 21 aprile: sarà l'occasione per conoscere le esperienze di organizzazioni che hanno fatto della sostenibilità un driver strategico. La partecipazione alle tappe è libera e gratuita tramite la piattaforma Webex.

21 aprile

22 aprile

  • La Giornata internazionale della Madre Terra è un’occasione per comprendere quanto il nostro Pianeta ci stia sollecitando all'azione. "La natura è in sofferenza” afferma l’Onu. “Incendi australiani, record di temperatura e la peggiore invasione di locuste in Kenya. Ora affrontiamo il Covid -19, che mostra un legame della salute di ogni individuo con la salute del nostro ecosistema”.

8 maggio

venerdì 10 aprile 2020

Aderenti