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Crescita sostenibile nel 2022: un’agenda oltre il Pil per l’Ue
Settimana 22-28/11. La Commissione indica le politiche 2022 agli Stati membri nel ciclo del semestre europeo, integrando i Pnrr e l’allineamento con gli SDGs. Sessione plenaria Parlamento europeo e altre novità. 29/11/21
La Commissione europea ha adottato il 24 novembre l'analisi annuale per la crescita sostenibile per il 2022 , con il pacchetto d’autunno del semestre europeo e le raccomandazioni per la zona euro.
Come dichiarato in sintesi durante la conferenza stampa dal Commissario Gentiloni, l'analisi annuale della crescita sostenibile definisce una visione macroeconomica e una strategia complete per la transizione a un nuovo modello di crescita, una visione pienamente in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e che dà maggiore risalto alle dimensioni sociale e ambientale […] Si potrebbe definire un'agenda "Oltre il Pil”. […] La raccomandazione per la zona euro riflette molto questi messaggi: I governi dovrebbero sostenere le transizioni di lavoro e affrontare la carenza di competenze.
Analisi annuale per la crescita sostenibile 2022
L’analisi annuale per la crescita sostenibile è un documento di assoluta importanza strategica per il coordinamento economico dell’Unione. Riassumendo il quadro delle strategie europee in corso, indica le raccomandazioni generali nello sviluppo delle politiche per il prossimo anno per gli Stati membri, evidenziando in premessa come per coordinamento delle politiche economiche s’intenda di fatto una visione di sistema delle politiche, essendo lo stesso processo di coordinamento gradualmente spostato per gettare le basi per una ripresa trasformativa e inclusiva e una maggiore resilienza.
La Commissione invita specificamente gli Stati membri a prendere a cuore le priorità individuate nell’analisi annuale della crescita sostenibile nel perseguire le riforme e gli investimenti nazionali, indicando la disponibilità di un'ampia gamma di politiche e di strumenti di finanziamento dell’Ue.
Oltre al riferimento quadro degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 introdotto dalla Commissione von der Leyen per la prima volta nel ciclo di coordinamento del 2020, quest’anno il coordinamento intende integrare anche la prospettiva dello sviluppo dei Piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr).
Ed in proposito insiste sull’importanza della complementarità e della coerenza delle riforme e degli investimenti inclusi nei Pnrr con gli investimenti da finanziare nell'ambito della politica di coesione e di altri strumenti dell'Ue negli anni a venire, nonché con le misure finanziate a livello nazionale, al fine di perseguire un’economia sostenibile che consenta politiche incentrate sul lungo termine e una transizione inclusiva ed equa per tutti i cittadini e le regioni dell'Ue.
La Commissione dichiara che l'attività economica deve essere sempre più allineata alle quattro dimensioni della sostenibilità competitiva, ovvero sostenibilità ambientale, produttività, equità e stabilità macroeconomica.
Sviluppando per punti le quattro dimensioni, la Commissione evidenzia che le stesse non dovrebbero essere viste isolatamente, poiché si rafforzano a vicenda con un obiettivo comune: il passaggio a un modello economico sostenibile, resiliente e inclusivo, reso possibile da una più ampia diffusione e adozione delle tecnologie digitali e verdi, che contribuiranno a rendere l'Europa un leader trasformazionale.
L'agenda della politica economica, sociale e ambientale europea dovrebbe quindi garantire che i governi a tutti i livelli, le imprese, le parti sociali e le famiglie contribuiscano in modo coerente al raggiungimento dei nostri obiettivi per la transizione verde e digitale, nonché agli obiettivi in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà fissati con il Piano d'azione del pilastro europeo dei diritti sociali, garantendo nel contempo la stabilità della nostra economia, il buon funzionamento del mercato unico, senza lasciare indietro nessuno.
1. Sostenibilità ambientale
Richiamando gli obiettivi della legge europea per il clima e il relativo pacchetto pronti per il 55%, la Commissione mette in chiara evidenza come i costi della mancata azione siano significativamente più alti dei costi per soddisfare le nostre ambizioni climatiche. E di conseguenza, indica come essenziale garantire che la ripresa economica vada di pari passo con il rapido avanzamento della transizione verde e mettere l'economia sulla buona strada per mantenere l'impegno dell'Ue di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.
I fondi del Next Generation Eu sono di fatto solo l’inizio, poiché rispettare l'ambizioso programma del Green Deal dell'Ue richiederà, per il prossimo decennio, investimenti pubblici e privati aggiuntivi stimati a quasi 520 miliardi di euro all’anno (cfr nostra rubrica del 25/10/2021).
Gli obiettivi ambientali integrano la dimensione sociale, definita dalla Commissione come al centro dell'ambiziosa agenda verde dell’Ue, poiché creerà enormi opportunità, portando con sé la creazione di posti di lavoro, l'innovazione e una maggiore resilienza agli shock.
Parte della sfida comprende la protezione delle categorie più vulnerabili, e la definizione di politiche di giusta transizione per alcune regioni e settori quali le regioni minerarie del carbone e i settori interessati dalla transizione industriale.
Per guidare gli Stati membri a sfruttare le opportunità e ridurre al minimo i rischi socioeconomici della transizione verde, la Commissione annuncia la proposta entro fine anno di una raccomandazione del Consiglio su come affrontare gli aspetti occupazionali e sociali della transizione verde.
La Commissione inoltre precisa che la transizione verso l'energia pulita è la nostra migliore assicurazione contro gli shock dei prezzi dell’energia (cfr. nostra rubrica del 18/10/21), poiché i miglioramenti nell'efficienza energetica, l'elettrificazione della domanda energetica e i continui investimenti in energie rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, sono definiti fondamentali per garantire prezzi dell'energia accessibili in futuro.
Aggiunge, inoltre, che gli investimenti e le riforme per ridurre alla fonte l'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo faranno risparmiare all'economia costi importanti, quali i costi per l'assistenza sanitaria, le giornate lavorative perse, i danni agli edifici e le perdite di raccolto.
L'eliminazione graduale dei sussidi dannosi per l'ambiente e l'utilizzo di strumenti economici per attuare il principio del chi inquina paga forniranno ulteriori incentivi e finanziamenti per la transizione verde.
La digitalizzazione può contribuire notevolmente alla transizione verde fornendo soluzioni per un uso più efficiente dell’energia e delle risorse. Nello stesso tempo le tecnologie digitali devono diventare più verdi ed energicamente efficienti.
2. Produttività
La Commissione precisa che la condizione per garantire la futura prosperità ai cittadini dipenderà in modo cruciale dalla capacità dell'Ue di aumentare la produttività e l'innovazione. Questo richiederà un mix ben allineato di riforme e investimenti pubblici e privati che sostengono la competitività e la creazione di posti di lavoro.
Ciò comporta che le imprese dell’Ue dovranno essere capaci di adottare nuove tecnologie, in particolare le tecnologie digitali, ampliare e aggiornare le proprie attività e le modalità di produzione. Il conseguimento di questo risultato dipende dal miglioramento delle competenze e dalla riqualificazione della forza lavoro. E dipenderà anche da riforme abilitanti che creino un quadro favorevole a tale adattamento tecnologico e all’innovazione, incluso un migliore coordinamento delle politiche di ricerca e innovazione, il rafforzamento delle capacità di trasferimento e di valorizzazione della conoscenza e il sostegno allo sviluppo e all'adozione di tecnologie da parte delle imprese, in particolare Pmi e startup. A questo proposito, la Commissione precisa che è essenziale sbloccare la spesa per investimenti privati attraverso misure di sostegno pubblico mirate.
Come precisa inoltre la Commissione, l’accesso responsabile alle risorse, l’efficienza nel relativo utilizzo e la produttività combinano il benessere ambientale con il benessere economico. L’Ue deve dunque accelerare i processi che portano a un utilizzo delle risorse più intelligente e sostenibile, riducendo al tempo stesso l'impronta dei consumi. L'economia circolare può infatti rafforzare la base industriale dell’Unione e promuovere la creazione di imprese e l'imprenditorialità tra le Pmi, favorendo nel contempo la resilienza dell'Ue e l'autonomia strategica aperta.
3. Equità
La Commissione precisa che l'equità deve essere al centro della ripresa dalla recessione indotta dalla pandemia di COVID-19, valutando che la stessa deve rispondere alle criticità che maggiormente hanno colpito settori e regioni più vulnerabili indicando in particolare i giovani, i lavoratori poco qualificati e quelli provenienti da un contesto migratorio. Oltre alle donne, colpite in modo diverso rispetto agli uomini.
Guardando avanti oltre la crisi, le politiche attive del mercato del lavoro ben progettate ed efficaci, insieme a un sostegno adeguato da parte dei servizi pubblici per l'impiego e dei sistemi di protezione sociale, sono fondamentali per accompagnare i lavoratori durante le transizioni verdi e digitali.
In proposito, la Commissione richiama quanto già indicato nella raccomandazione del 4 marzo 2021 per un sostegno attivo effettivo all'occupazione (Ease), in cui sottolinea l'importanza di sviluppare e attuare pacchetti politici coerenti, compresi incentivi all'assunzione e alla transizione, riqualificazione e un maggiore sostegno da parte dei servizi pubblici per l’impiego.
La Commissione precisa inoltre quanto sia fondamentale il ruolo dell'istruzione, della formazione e delle competenze quali determinanti chiave dell'inclusione sociale e della crescita economica. Le politiche in questo ambito vanno dunque rafforzate tenendo conto delle sfide e delle opportunità della duplice transizione verde e digitale.
Gli Stati membri sono invitati dalla Commissione a intensificare gli sforzi per migliorare i risultati dell'apprendimento nei loro sistemi di istruzione e formazione, anche compensando gli effetti negativi sulla qualità e le diseguaglianze nell’apprendimento determinati dal Covid-19 durante i lockdown totali e parziali. Parallelamente, devono incoraggiare l'apprendimento permanente per affrontare i disallineamenti di competenze esistenti ed emergenti richieste dalle transizioni verde e digitale, chiedendo anche un ruolo rafforzato delle università nel migliorare la qualità e la pertinenza lavorativa dell'istruzione superiore e nel promuovere l'inclusione, la diversità e l'uguaglianza di genere.
L'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e la messa in pratica del piano d’azione recentemente adottato vengono indicate ancora come fondamentali per raggiungere una convergenza sociale ed economica verso l'alto.
La stessa proposta per la relazione congiunta sull'occupazione 2022, adottata contestualmente nell'ambito del pacchetto d'autunno, si concentra maggiormente sui principi del pilastro dei diritti sociali e integra nella sua analisi gli obiettivi principali dell'Ue per il 2030 e gli indicatori del quadro di valutazione sociale rivisto.
4. Stabilità macroeconomica
La Commissione precisa ancora che gli Stati membri dovrebbero continuare a fornire un sostegno di bilancio mirato e temporaneo nel 2022, salvaguardando la sostenibilità di bilancio a medio termine. Quando le condizioni economiche lo consentiranno, gli Stati membri dovrebbero perseguire una politica di bilancio volta a raggiungere posizioni prudenti e a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine, in vista del rientro nel 2023 del patto di stabilità e crescita, sospeso con la clausola di salvaguardia generale attivata con la crisi del Covid-19. Allo stesso tempo, gli Stati membri dovrebbero potenziare gli investimenti per realizzare la doppia transizione, per stimolare l'attività economica e il potenziale occupazionale, attraverso una composizione delle finanze pubbliche favorevole alla crescita e una tassazione equa ed efficiente saranno fondamentali per rafforzare gli investimenti e sostenere una ripresa equa, sostenibile e inclusiva.
La Commissione chiede inoltre agli Stati membri di compiere progressi nel green budgeting e nel passaggio alla tassazione ecologica.
A livello di Unione annuncia la preparazione in corso di diverse proposte legislative per migliorare la trasparenza fiscale, affrontare l'elusione fiscale e intensificare la lotta all'evasione fiscale, tra cui una proposta per contrastare l'uso improprio delle società di comodo a fini fiscali (cfr. paragrafo 2 della nostra rubrica del 24.5.2021), una proposta per recepire rapidamente nel diritto dell’Ue l'accordo internazionale sulla tassazione minima effettiva del 15% raggiunta in sede Ocse/G20.
La Commissione ha contestualmente presentato la relazione sul meccanismo di allerta che fornisce l'analisi sull'evoluzione degli squilibri e dei rischi emergenti. Per 12 Stati membri un esame approfondito valuterà se sono affetti da squilibri che richiedono un'azione politica specifica. Tra i 12 ne risultano 3 con uno squilibrio eccessivo tra cui l’italia, assieme a Cipro e alla Grecia).
Infine, la Commissione conta sul completamento dell'Unione dei mercati dei capitali e dell'Unione bancaria per rafforzare i canali di finanziamento dell’economia, promuovendo il contributo del settore privato agli sforzi di investimento, che aumenterebbe la resilienza economica e sociale.
Prossima evoluzione del semestre europeo
La Commissione annuncia che pubblicherà relazioni semplificate sulla situazione di ciascun Stato membro nella primavera del 2022 facendo anche il punto sull'attuazione dei piani di ripresa e resilienza, identificando le lacune rispetto a quelle sfide che non sono affrontate in tutto o in parte dagli stessi piani.
Le relazioni integreranno la rendicontazione sulla spesa sociale sulla base della metodologia concordata con il Parlamento europeo e il Consiglio, e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
In proposito la Commissione precisa come il ciclo del semestre europeo 2022 continuerà sul percorso avviato nel 2019, al fine di fornire un reporting sugli SDGs completamente aggiornato e coerente in tutti gli Stati membri. La Commissione annuncia che la relazione annuale di monitoraggio degli SDGs farà ora parte dei documenti del semestre europeo e sarà pubblicata come parte del pacchetto di primavera, includendo una sezione dedicata che illustrerà lo stato del Paese, rispetto alla media dell'Ue, per ciascuna area o Goal. Inoltre, in combinazione con questi, saranno presenti indicatori aggiuntivi per il monitoraggio delle prestazioni degli Stati membri in vista dei principali obiettivi politici dell'Ue quali il Green Deal europeo, il decennio digitale per informare le relazioni nazionali a supporto delle raccomandazioni specifiche per Paese. I cruscotti di resilienza previsti dalla strategia di previsione strategica potranno anche informare l'analisi per i rapporti nazionali.
Come ulteriore misura, la Commissione raccomanda agli Stati membri il coinvolgimento sistematico delle parti sociali e di altre parti interessate quale condizione fondamentale per il successo del coordinamento e dell'attuazione delle politiche economiche e occupazionali, chiedendo un impegno attivo con le parti sociali e altre parti interessate attraverso riunioni periodiche dedicate; viene precisato che questi scambi saranno anche un'opportunità per impegnarsi nell'agenda più ampia di coordinamento delle politiche economiche, occupazionali e sociali e contribuiranno a identificare le sfide comuni, migliorare le soluzioni politiche e contribuire a un'attuazione efficace del semestre europeo e del meccanismo di ripresa e resilienza.
Le riflessioni a medio termine sulla via da seguire per il semestre europeo si svolgeranno nei prossimi mesi nel contesto del dibattito sulla revisione della governance economica (cfr. nostra rubrica del 25/10/2021 cit.).
Sessione plenaria del Parlamento europeo e altre novità
Dal 22 al 25 novembre si è tenuta la sessione plenaria del parlamento europeo.
Nel quadro molto ricco di atti assunti, emerge l’approvazione definitiva dei regolamenti della Politica agricola comune (Pac) 2023-2027. La nuova Pac è stata contrastata dal gruppo dei Greens sostenendo il livello d’ambizione non adeguato alla sfide del Green Deal europeo, lasciando ampi margini di discrezionalità agli Stati membri nei Piani nazionali per la Pac che dovranno essere successivamente adottati.
É stata adotta anche la risoluzione su una strategia europea per le materie prime critiche sulla base della proposta della Commissione presentata a settembre 2020, e risoluzioni sulla strategia farmaceutica per l'Europa, sulla politica dell'Ue in materia di sport: valutazione e possibili vie da seguire, sulla politica e legislazione in materia di migrazione legale.
Il vice-presidente della Commissione Frans Timmermans ha riferito al Parlamento sull’esito della Cop26.
Sul tema migranti, la Commissione europea ha anche adottato una proposta di regolamento sulle misure nei confronti degli operatori di trasporto che facilitano o si dedicano alla tratta di persone o al traffico di migranti in relazione all'ingresso illegale nel territorio dell'Unione europea, e in risposta alla crisi con la frontiera con la Bielorussia, una comunicazione congiunta con l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza sulla strumentalizzazione dei migranti ai confini con l’Ue.
Si è tenuto il 13esimo summit Asia-Europa cui hanno partecipato il presidente del Consiglio europeo Georges Michel e la presidente von der Leyen. In esito al summit è stata assunta una dichiarazione con cui i leader si sono presi l’impegno di collaborare insieme per rafforzare il multilateralismo per una ripresa economica sostenibile e inclusiva.
Infine, il 26/11 e il 28/11 è proseguita la conferenza sul futuro dell’Europa, con il panel dei cittadini sui temi "Cambiamento climatico, ambiente, salute”.
di Luigi Di Marco