Buone pratiche sul Goal 11
Attività di monitoraggio del territorio e del consumo di suolo
26 settembre 2019
Al fine di assicurare politiche e misure di rigenerazione urbana davvero sostenibili, è indispensabile che politiche e misure puntino a soddisfare le esigenze insediative, infrastrutturali e di rigenerazione senza ulteriore consumo di suolo ma al contrario puntando sul riutilizzo e sulla riqualificazione dell’esistente e sul recupero di aree degradate. Per rafforzare la tutela del suolo è innanzitutto necessario conoscere lo stato e l’evoluzione delle trasformazioni di questa risorsa naturale vitale e fondamentalmente non rinnovabile, sottoposta a crescenti pressioni. In questo contesto, il quadro conoscitivo sul consumo di suolo e sulla crescita urbana nel nostro Paese è assicurato attraverso il monitoraggio condotto da Ispra e dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) ed è fornito come servizio per poter analizzare la distribuzione e le trasformazioni delle aree artificiali, agricole, seminaturali e naturali (vegetate e non vegetate) e indagare cause ed impatti del consumo di suolo e delle dinamiche territoriali.
Il monitoraggio nazionale rende disponibile una cartografia di dettaglio uniforme, con aggiornamenti annuali delle stime in tutti i comuni italiani e una banca dati di indicatori sull’intero territorio italiano, rappresentando un punto di riferimento per lo sviluppo delle politiche del territorio e uno strumento fondamentale anche per analisi a scala locale. Il monitoraggio del consumo di suolo è stato avviato da Ispra a partire dal 2008 e successivamente si è evoluto grazie all’utilizzo delle informazioni e alle immagini sempre più accurate disponibili grazie al monitoraggio satellitare della terra, fino all’attuale sistema che si basa prevalentemente sugli strati informativi resi disponibili nell’ambito del programma europeo Copernicus, migliorati e classificati dal Snpa, in grado di fornire una rappresentazione completa della copertura del suolo artificiale, agricolo o naturale.
La best practice presentata nell'articolo fa parte dell'insieme di pubblicazioni inserite nel "Primo Report di aggiornamento dell'Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile" del Gruppo di lavoro 11 dell'ASviS e di Urban@it.