Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Buone pratiche sul Goal 11

Mappatura e valutazione della perdita dei servizi ecosistemici a causa del consumo di suolo

di Michele Munafò, Ispra
3 ottobre 2019

Il suolo è un sottile mezzo poroso e biologicamente attivo è infatti il risultato di complessi e continui fenomeni di interazione tra le attività umane e i processi chimici e fisici che vi avvengono, ospita una immensa quantità di organismi dalla cui attività dipendono la produzione di biomassa, la catena alimentare e la biodiversità terrestre ed è anche uno dei contenitori della nostra evoluzione culturale, è la base delle bellezze dei nostri paesaggi ed è il supporto che ha permesso la crescita delle civiltà umane.

La maggior parte dei servizi ecosistemici resi dal suolo non coperto artificialmente ha un’utilità diretta e indiretta per l’uomo e appare cruciale, nell’ambito delle politiche di gestione e di pianificazione del territorio, valutare le ricadute delle diverse scelte, anche attraverso la stima dei costi e dei benefici associabili a diversi scenari di uso del suolo previsti. Partendo da queste considerazioni, il monitoraggio nazionale del consumo di suolo a cura di Ispra e del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente è corredato anche della stima dei servizi ecosistemici forniti dal suolo, che al momento copre i servizi di stoccaggio e sequestro di carbonio; qualità degli habitat; produzione agricola; produzione di legname; impollinazione; regolazione del microclima; rimozione particolato e ozono; protezione dall’erosione; disponibilità di acqua; regolazione del regime idrologico; purificazione dell'acqua; supporto alle attività umane. La perdita economica stimata come effetto del consumo di suolo registrato a partire dal 2012 ammonta a circa due miliardi di euro all’anno, provocati dalla carenza dei flussi annuali dei servizi ecosistemi che il suolo artificializzato non potrà più garantire in futuro.


La best practice presentata nell'articolo fa parte dell'insieme di pubblicazioni inserite nel "Primo Report di aggiornamento dell'Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile" del Gruppo di lavoro 11 dell'ASviS e di Urban@it. 

giovedì 3 ottobre 2019

Aderenti