Cop 30
GIORNO 6. Una giornata “chiusa” solo sulla carta
Belém, 16 novembre 2025
La Cop 30 ufficialmente era chiusa, ma a Belém non si è fermato quasi nulla. La domenica, che in teoria doveva essere una pausa, si è trasformata in una giornata di negoziati tecnici a porte semichiuse, con diversi gruppi di lavoro che hanno continuato a lavorare su testi ancora molto aperti.
Nonostante non ci fossero plenarie, si è respirata un’atmosfera particolare: più silenziosa, ma anche più nervosa. Molti team negoziali hanno usato queste ore per rivedere posizioni, ripulire testi, ricalibrare strategie in vista della settimana ministeriale.
Il momento politico più importante della giornata è arrivato però fuori dalle sale ufficiali: il presidente della Cop 30 è andato a incontrare direttamente le comunità indigene, in seguito alle proteste dei giorni precedenti e alla crescente pressione per mettere la loro agenda al centro del negoziato.
L’incontro si è concluso con la firma di una dichiarazione d’impegni: un documento simbolico ma significativo, in cui la presidenza si impegna a:
- rafforzare la partecipazione indigena nei processi decisionali;
- riconoscere il ruolo dei popoli indigeni nella protezione dell’Amazzonia;
- lavorare per includere meglio i loro diritti e le loro priorità nelle decisioni finali.
Un gesto importante, soprattutto perché arriva proprio nel giorno di “pausa”, segnale che la presidenza vuole evitare fratture e arrivare alla settimana politica con un terreno più stabile. Non ci sono grandi notizie su nuovi testi, ma è stata una giornata utile per preparare il terreno ai ministri che arrivano oggi.
La sensazione generale è che la Cop entri ora nella fase decisiva con una pressione maggiore su foreste, adattamento e transizione energetica.
di Andrea Grieco
