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Educazione alla sostenibilità, una tappa fondamentale per la cittadinanza globale
Un nuovo kit didattico sull’Agenda 2030 dedicato ai più giovani, l’inaugurazione della Galleria della sostenibilità al Muse, ma anche dibattiti con esperti, giovani e istituzioni all’evento nazionale sui temi del Goal 4. 5/10/21
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Si è tenuto il 4 ottobre, presso il Museo delle scienze di Trento (Muse), l’evento nazionale del Festival dello Sviluppo Sostenibile sull’educazione allo sviluppo sostenibile dal titolo “GenerAzione 2030 – Stiamo Agendo”.
Organizzato dal Gruppo Lavazza e dalla sua Fondazione, in collaborazione con i Gruppi di lavoro dell’ASviS dedicati al Goal 4 (Istruzione di qualità), al tema trasversale dell’Educazione allo sviluppo sostenibile e alle Organizzazioni giovanili e con il patrocinio della Commissione nazionale italiana per l’Unesco e della città di Torino, l’evento ha illustrato nuove strategie e metodologie didattiche a supporto del ripristino della relazione educativa. Obiettivo è stato quello di descrivere e favorire le attività in grado di fornire competenze su temi cruciali per vecchie e nuove generazioni: cittadinanza globale e sostenibilità.
Le voci istituzionali: cosa è stato fatto in questo anno. Il primo panel è stato introdotto dai moderatori Lorenzo Baglioni e Lisa Casali: “Il Goal 4 è fondamentale per gli Obiettivi fissati dall’Onu, solo quando avremo un’educazione votata alla sostenibilità potremo davvero parlare di cittadinanza globale”.
La presidente dell’ASviS Marcella Mallen durante il suo intervento ha ricordato che “Papa Francesco con le sue encicliche ha richiamato il mondo intero alla cura del Pianeta e delle persone. Ripartenza e inclusività sono le parole intorno a cui abbiamo costruito il Festival. Con #STIAMOAGENDO abbiamo voluto sottolineare che il tempo delle parole è scaduto, servono i fatti”. Dal Rapporto ASviS si evince che anche la situazione italiana sul Goal 4 sta peggiorando. “Ci auguriamo che entro fine legislatura si arrivi all’inserimento del Principio dello sviluppo sostenibile in Costituzione”, ha continuato Mallen, “servono nuovi paradigmi economici e sociali. L’educazione allo sviluppo sostenibile è fondamentale per rendere le persone informate e consapevoli, in modo da valutare le azioni quotidiane con responsabilità”. Marcella Mallen ha poi lanciato “un nuovo prodotto dedicato ai più giovani. In collaborazione con l’associazione SulleRegole abbiamo infatti creato un kit didattico dedicato agli SDGs. Sul sito dell’ASviS sono disponibili le prime schede sui Goal 4 e 16 dell’Agenda 2030”.
Barbara Floridia (sottosegretaria del ministero dell’Istruzione) ha portato al tavolo di dibattito le novità emerse in materia dal ministero: “Siamo riusciti a rendere di nuovo una disciplina l’educazione civica. Ora tutti gli insegnanti devono modulare il proprio programma per creare consapevolezza su una piena cittadinanza sostenibile. Il nuovo Piano rigenerazione scuola intende continuare a investire sui giovani, per dare un nuovo alfabeto inclusivo ed ecologico ai ragazzi. Esso prevede risorse economiche e strutturali per l’educazione alla sostenibilità e mette a sistema azioni virtuose di tanti partner educativi, come l’ASviS”.
Per le nuove generazioni bisogna alzare l’asticella dell’ambizione, come ricordato dall’intervento successivo di Marco Lavazza (vicepresidente Lavazza Group): “Mi hanno colpito le parole della presidente von der Leyen sullo stato dell’Unione, che ha esortato a fare di più per le future generazioni. Il cambiamento è reale solo quando arriva in profondità, questo vale per una persona ma anche per un’azienda. Per la nostra azienda impegnarsi non significa fare solamente un caffè di buona qualità, ma anche farlo in modo responsabile integrando i principi di sostenibilità. Parliamo di un cambiamento difficile, ma che va fatto pensando al futuro di tutti”.
La prima sessione dei lavori è stata chiusa da un video di Stefania Giannini (Unesco assistant director-general for education) che ha parlato anche della pre-Cop giovani di Milano. “Cosa può fare un sistema educativo per l’Agenda 2030?”, si è chiesta Giannini, “I temi affrontati nella pre-Cop giovani sono fondamentali. L’educazione è uno strumento per cambiare atteggiamento e approccio con la natura, abbiamo bisogno di una differente sensibilità. In questo l’Unesco intende offrire la sua piattaforma e la sua comunità per centrare gli obiettivi comuni. Credo che il Rapporto ASviS sia un documento che si collega con altri importanti studi: dobbiamo integrare sempre di più il tema ambientale nei programmi educativi”.
Le voci dei giovani che vivono la Scuola. Federico Brignacca e Sofia Torlontano di Change the future hanno condotto i lavori del secondo panel. In apertura Andrea Gavosto (direttore Fondazione Agnelli e coordinatore Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 4) ha illustrato quanto emerso dal Rapporto ASviS sul Goal 4: “Fondamentale è che gran parte dell’educazione alla cittadinanza sia dedicata alla conoscenza degli Obiettivi Onu. Oggi il numero di laureati italiani è al 28%, tra i più bassi in Europa. Dobbiamo portarlo vicino alla media Ue del 45%. Su questo è fondamentale l’investimento in istruzione, che deve arrivare anche alle università”.
Di seguito è stata data “voce ai giovani”. Tre classi d’Italia collegate da remoto, l’Ic Ferdinando Russo di Napoli, l’Ic Colozza Bonfiglio di Palermo e l’Ic Mezzolombardo Paganella di Mezzolombardo, hanno raccontato le esperienze emerse nell’ultimo anno in relazione all’Agenda 2030. Dalla “scuola d’estate”, che ha visto coinvolti i ragazzi in un progetto di Save the children durante i mesi estivi, fino alle lezioni che hanno messo in evidenza il distruttivo rapporto umano con la natura, responsabile anche “dello scoppio della pandemia”.
Il momento del confronto: come possiamo agire insieme. L’ultimo panel di giornata si è focalizzato sulle esperienze dei più giovani nel “fare sistema”. “Abbiamo lanciato il nostro manifesto Next generation Eu dove abbiamo individuato quattro aree in cui ci siamo chiesti cosa possiamo fare noi giovani per raggiungere gli SDGs”, ha dichiarato Stefania Melandri (Board direttivo Associazione italiana giovani per l'Unesco), “C’è stato un dialogo attivo tra diverse organizzazioni per individuare azioni concrete, per far toccare con mano agli studenti i risultati che insieme si possono raggiungere”. Aaron Iemma (Wwf young) ha invece parlato della Youth4climate, che li ha visti coinvolti, e del “Wwf young che ha presentato un piano di azione per la sua comunità giovanile, dove abbiamo specificato cosa chiedono i ragazzi per vincere la sfida climatica. Abbiamo creato un ponte tra la nostra società civile dei giovani e quella presente all’evento della pre-Cop”.
C'è poi stata una sessione di domande e risposte basate su un’agenda condivisa: un diario che ha raccolto progetti, azioni dei singoli e proposte di chi vive il mondo della scuola e si sta formando. Sono stati trattati i diversi temi che toccano da vicino l’attuazione dell’Agenda 2030, dal riciclo alla gestione (e agli insegnamenti) della pandemia.
Mario Cerutti (chief institutional relations and sustainability officer Lavazza Group), in seguito, ha parlato del “Goal zero che abbiamo creato per far capire che occorre diffondere la cultura della sostenibilità per dare concreta attuazione all’Agenda 2030” e ha descritto il bilancio di sostenibilità di Lavazza ricordando che “la misurazione è parte della conoscenza, per noi è molto importante misurare le nostre azioni e raccontarle grazie a questo strumento”.
Non poteva mancare l’intervento del “padrone di casa” Michele Lanzinger (direttore Muse): “la transizione ecologica è anche inclusività, e deve far parte di quello che per noi è desiderabile. La sostenibilità deve diventare una dimensione culturale e non un impegno. L’Agenda 2030 non è un protocollo, agenda vuol dire in latino le cose che si devono fare. I musei sono luoghi dove avvengono scambi di informazioni, la nostra Galleria della sostenibilità è proprio questo: avere una sorta di ‘spazio tempo’ dove si discute di complessità. La realtà è complessa. Speriamo sia un momento che rafforzi la voglia di essere protagonisti della transizione”.
Infine David Tombolato (divulgatore scientifico sui temi dello sviluppo sostenibile Muse) ha prima parlato dell’importanza di fare le cose con passione, “sono un fisico di formazione, ma nel 2009-2010 cambio sostanzialmente mestiere e divento divulgatore. Un cambiamento alimentato dalla passione, un aspetto fondamentale per comunicare al meglio i problemi ambientali che abbiamo difronte”, e poi ha anticipato cosa verrà illustrato dalla nuova Galleria del Muse, di cui parlava Lanzinger, dedicata proprio alla sostenibilità (inaugurata il pomeriggio del 4 ottobre).
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di Ivan Manzo