Notizie dal mondo ASviS
L’Italia e il Goal 7: bisogna accelerare la transizione verso le rinnovabili
Il Paese non è al passo con gli ambiziosi obiettivi europei sulla neutralità climatica, dice il Rapporto ASviS. Le proposte su povertà energetica, elettrificazione di trasporti e industria, efficientamento del patrimonio edilizio. 25/10/21
Le politiche per il Goal 7: a che punto siamo
Il Rapporto ASviS 2021 evidenzia in riferimento al Goal 7 (Energia pulita e accessibile) la necessità per l’Italia di accelerare sulla transizione verso l’energia rinnovabile, anche per limitare il rincaro dei prezzi del mercato energetico, potenziando al contempo le politiche per la mitigazione della povertà energetica e avviando iniziative di cooperazione internazionale e trasferimento di tecnologie con i Paesi in via di sviluppo.
L’insieme delle misure a sostegno delle rinnovabili contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è ritenuto estremamente frammentario e non è evidenziato se e in che misura lo stesso potrà concorrere al target rinnovabili al 2030, ora definito al 40% a livello di Unione europea. Inoltre, né la Legge di Bilancio 2021 né il Pnrr definiscono un’azione sistemica per il conseguimento di una riduzione della domanda di energia al 2030.
D’altra parte, si sottolinea l’importanza di aggiornare il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), per allinearlo agli obiettivi europei di un taglio alle emissioni per almeno il 55% entro il 2030, nella direzione della neutralità climatica entro il 2050, nonché di approvare il Piano nazionale dell’adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc) aggiornato ai nuovi indirizzi dell’Ue.
Il Rapporto riconosce l’impatto positivo dell’Ecobonus al 110% e rileva che il Pnrr destina all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio 13,8 miliardi di euro, integrativi della misura già prevista dalla Legge di Bilancio e inclusivi anche del Sismabonus. Tuttavia, la formulazione del bonus non assicura criteri di efficacia nel rapporto costi/benefici in termini di riduzione della domanda finale di energia né include criteri di equità sociale.
L’Europa e il Goal 7
L’indice composito per il Goal 7 evidenzia, a livello europeo, un andamento costantemente positivo tra il 2010 e il 2019, dovuto al miglioramento di entrambi gli indicatori elementari utilizzati. La produttività dell’energia passa da 6,8 a 8,4 euro per chilogrammo di petrolio equivalente. La quota di energia rinnovabile aumenta di 5,3 punti, raggiungendo il 19,7% del totale, tuttavia ancora molto distante dalla quota obiettivo del 40% prevista dalla Direttiva Ue sulle rinnovabili. Sebbene tutti i Paesi abbiano fatto passi in avanti, l’analisi mostra ampi divari territoriali tra il migliore (Danimarca) e il peggiore (Malta) pari a 36,8 punti. L’Italia registra progressi in linea con la media europea.
La lista completa degli indicatori di base sui quali sono costruiti gli indicatori compositi europei è consultabile qui.
L’Italia e il Goal 7
L’indicatore composito del Goal 7 relativo all’Italia mostra dal 2010 al 2019 un andamento complessivamente positivo, grazie ai miglioramenti della quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e dell’efficienza energetica. Per quanto riguarda il 2020, il Rapporto ASviS registra un ulteriore progresso dei valori del composito (+1,8 punti percentuali), che però è funzione del ridotto consumo di energia finale registrata lo scorso anno a causa del parziale stop delle attività economiche, piuttosto che di una crescita della potenza installata di energie rinnovabili.
In linea generale, il Rapporto ASviS rileva che il Paese non è ancora al passo con gli obiettivi del Green Deal europeo e della proposta Fit for 55, che implementa la Legge europea sul clima. Preoccupa lo scarso sviluppo delle rinnovabili (nel 2020 installate solo 784 Megawatt a fronte di 1.200 MW dell’anno precedente) e la flessione dell’eolico (85 MW di nuove installazioni nel 2020, con un calo del 79%). Inadeguata la promozione dell’elettrificazione dei trasporti, del settore civile e industriale nell’arco di tempo considerato.
La lista completa degli indicatori di base sui quali sono costruiti gli indicatori compositi nazionali è consultabile qui.
Le proposte dell’ASviS su “Energia pulita e accessibile”
- Per contrastare la povertà energetica, è necessario esentare la fascia più povera dal pagamento degli oneri di rete e dei consumi di acqua, elettricità e gas fino a un importo calcolato in funzione della composizione delle famiglie, nonché istituire un apposito sistema di governance multilivello per la povertà energetica, con il coinvolgimento di Regioni e Comuni.
- Bisogna rafforzare il sostegno alle energie rinnovabili, allineando l’intera pianificazione nazionale al pacchetto Ue Fit for 55 e al Green Deal europeo.
- Occorre dare seguito a un processo di elettrificazione dell’industria, dei trasporti e del civile (realizzazione reti elettriche e dei punti di fornitura e ricarica).
- In materia di riduzione della domanda di energia, deve essere adottato a riferimento minimo l’obiettivo europeo di riduzione dei consumi del 9% indicato dalla proposta di revisione della Direttiva sull’efficienza energetica del pacchetto Fit for 55.
- Per l’efficienza energetica del patrimonio edilizio, occorre definire con urgenza il Piano per la decarbonizzazione a lungo termine del settore, già richiesta dalla Direttiva Ue 2010/31, e l’integrazione della stessa nel quadro del Pniec aggiornato.
- L’Italia deve impegnarsi nella cooperazione internazionale, sia sviluppando sistemi energetici rinnovabili e offgrid nei Paesi in via di sviluppo che siano allineati al livello di ambizione dell’Accordo di Parigi e nel rispetto dei parametri definiti dall’Agenda 2030, sia attraverso misure di finanziamento innovative.
Guarda tutte le proposte sul Goal 7
di Andrea De Tommasi
Il Rapporto ASviS 2021 “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”, presentato il 28 settembre in occasione dell’evento di apertura del Festival dello Sviluppo Sostenibile, valuta i progressi rispetto ai 17 Goal dell’Agenda 2030 e avanza proposte concrete, condivise dagli esperti delle organizzazioni aderenti all’Alleanza, per portare l’Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile a livello ambientale, sociale, economico e istituzionale. |