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Stili di vita e invecchiamento: è davvero salutare il digiuno intermittente?
Le diete basate sull'interruzione dell’apporto calorico sono sempre più diffuse, ma i loro benefici restano materia di discussione nella comunità scientifica. Un articolo del settimanale The Economist prova a fare chiarezza. 12/6/24
Seguire una dieta con un basso contenuto calorico può davvero aumentare la possibilità di avere una vita longeva e in salute? In un articolo intitolato “Can fasting help you live to 100?”, e pubblicato il 7 giugno, The economist descrive il dibattito sorto all’interno della comunità scientifica internazionale sui presunti benefici di un digiuno controllato e a intermittenza. Il tema, scrive l’autore Agostino Petroni, è diventato di attualità negli ultimi anni anche per via delle ricerche di Valter Longo, uno scienziato italiano dell’Istituto di oncologia molecolare (Ifom) di Milano e direttore del Longevity institute alla University of southern California (Usc). Le pubblicazioni di Longo hanno polarizzato il dibattito nell’accademia, tra chi lo vede come un pioniere di un nuovo metodo di alimentazione e chi considera le sue conclusioni troppo affrettate e fallaci.
Rallentare l’invecchiamento
Nell'articolo viene riportato come Longo e altri scienziati abbiano mostrato che “l'assenza di cibo a breve termine può attivare le cellule staminali e innescare l'autofagia, un processo attraverso il quale le cellule ordinarie riciclano le parti danneggiate e ringiovaniscono”. Longo ha commercializzato le sue ricerche attraverso la fondazione di un’azienda, chiamata L-Nutra, il cui prodotto bandiera è la cosiddetta “ProLon 5-day diet”, ovvero un insieme di “pasti preconfezionati che ingannano l'organismo facendogli credere di essere a digiuno”, pur fornendo un numero basso di calorie. Questo prodotto, che ha la forma di un piano alimentare, è chiamato fasting-mimicking diet (Fmd), ovvero “dieta che imita il digiuno”.
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Digiuno, una cura contro cancro, Alzheimer e diabete?
Già a partire dagli anni 1990, alcuni accademici, come il biologo cellulare giapponese Ohsumi Yoshinori (premio Nobel nel 2016), hanno approfondito le loro ricerche sui benefici del digiuno a corto termine. Negli ultimi 20 anni, Satchidananda Panda e Mark Mattson, rispettivamente biologo e neuroscienziato americani, hanno studiato come l'alimentazione limitata nel possa migliorare alcune condizioni dei metabolismi umani, come il diabete.
Longo, basandosi sulle sue ricerche, è convinto che il suo metodo di simulazione del digiuno possa anche aiutare a trattare mali come cancro, diabete e Alzheimer. In particolare, il team di ricerca di Longo – riporta The Economist – ha scoperto che il Fmd aiuta la protezione delle cellule sane di topi affetti da cancro senza influire sul buon andamento del trattamento medico basato sulla chemioterapia.
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Critiche e dubbi della comunità scientifica
Ma i benefici di una dieta basata sull’assunzione di poche calorie o sul digiuno a intermittenza non sono considerati tali da tutta la comunità scientifica, spiega l’articolo. Per esempio, l’epidemiologo Benjamin Horne, del Salt Lake City’s Intermountain Heart Institute, ha anche lui scoperto, in autonomia rispetto a Longo, che praticare dei digiuni abbassa le probabilità di sviluppare diabete o problemi cardiaci. Nonostante i risultati, resta convinto che i miglioramenti che comporta il digiuno sono dovuti allo stress a cui è sottoposto l’organismo. E per le persone che vivono con malattie croniche, “questo stress può portare a coaguli di sangue o ictus”.
Inoltre, nel 2022 è stata condotta una meta-analisi su nove studi che hanno trattato il tema dell’influenza del digiuno sugli effetti collaterali della chemioterapia. La ricerca ha concluso che non esistono prove che confermano che il digiuno sia una dieta migliore per prevenire le conseguenze della cura oncologica.
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Nell’articolo del settimanale inglese anche l’allarme su quella che viene definita la “moda del digiuno”. Per esempio milioni di persone nel mondo praticano la dieta “5:2”, che consiste nel non assumere calorie per due giorni a settimana. Una pratica che viene vissuta come un percorso di benessere personale. Ma è anche un tema che viene molto discusso dagli influencer e nei blog di salute, dove spesso si creano spazi per ciarlatani e persone non qualificate.