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La siccità sta provocando uno stress idrico “senza precedenti” su gran parte d’Europa
Secondo uno studio del Joint research center della Commissione europea, il 64% del continente è in stato di allerta o di allarme per la prolungata mancanza d’acqua. Alti i rischi d’incendi e ingenti i danni all’agricoltura. 1/9/22
Vengono chiamate Hungerstein, che in tedesco significa ‘pietre della fame’. Molte sono state posizionate nel diciannovesimo secolo, ma alcune anche prima, ed emergono dai letti dei fiumi nei periodi di estrema siccità, quando il livello dell’acqua si abbassa oltre la norma. Molte di queste hanno inciso l’avvertimento “Se mi vedi, piangi”, perché nel passato all’assenza di pioggia conseguivano gravi periodi di carestia. La recente siccità in Europa ha nuovamente reso visibili le “pietre della fame” in alcuni fiumi cechi e tedeschi. Del resto, le condizioni eccezionalmente calde e secche in gran parte del continente si sono aggravate dall’inizio di agosto, come ha rilevato il rapporto "Drought in Europe" del Joint research center (Jrc) della Commissione europea. Come affermato da Andrea Toreti, senior scientist del Jrc, “non abbiamo analizzato completamente l'evento (la siccità di quest'anno, ndr), perché è ancora in corso, ma in base alla mia esperienza penso che questo sia forse anche più estremo del 2018”, aggiungendo che “la siccità del 2018 è stata così estrema che, guardando indietro almeno agli ultimi 500 anni, non ci sono stati altri eventi simili, ma quest'anno penso che sia davvero peggio del 2018”.
Una siccità estrema. Lo studio evidenzia un forte stato di siccità in molte regioni del continente europeo nei primi mesi del 2022, con un notevole peggioramento della situazione all’inizio del mese di agosto. La siccità è dovuta principalmente a una prolungata assenza di precipitazioni che è stata accompagnata, da maggio in poi, da una serie di ondate di calore. Queste ultime peggiorano gli effetti della siccità, perché aumentano il fenomeno dell’evapotraspirazione e fanno alzare la domanda di acqua, aggravando la situazione.
L’indicatore utilizzato per misurare il fenomeno della siccità è il Combined drought indicator (Cdi), un valore calcolato dall’European drought observation (Edo). A inizio agosto 2022 il 47% della superficie dell’Europa era in condizioni di allerta, mentre il 17% era in stato di allarme, il che significa che anche la vegetazione e le colture risentono in modo rilevante della siccità. In totale, il 64% del suolo europeo ha avuto una drastica carenza di acqua negli scorsi mesi, aumentando così il rischio di incendi nelle zone più colpite.
"La combinazione di una grave siccità e ondate di caldo ha creato uno stress senza precedenti sul livello dell'acqua in tutta l'Ue”, ha sottolineato la commissaria Ue per la Ricerca Mariya Gabriel, “attualmente stiamo notando una stagione degli incendi ben al di sopra della media e un impatto importante sulla produzione agricola. Il cambiamento climatico è indubbiamente più evidente ogni anno”.
Danni. Le conseguenze più gravi riguardano il settore agricolo, dove sono previsti dei raccolti assai inferiori rispetto al normale. Infatti, secondo il bollettino Mars del Jrc dell’agosto 2022, la resa di mais è del 16% inferiore alla media su cinque anni, la soia del 15% e il girasole del 12%. La situazione è critica anche per i fiumi: in molte zone del continente il loro livello si è drasticamente abbassato, con i conseguenti effetti sulla produzione agricola. Una preoccupazione che non riguarda solamente i contadini: la siccità ha avuto come conseguenza la parziale o totale chiusura di impianti di produzione energetica, a causa di una quantità di acqua insufficiente a raffreddare le centrali elettriche. Anche la navigabilità fluviale è stata compromessa nei più importanti corsi d’acqua europei (Po, Danubio, Reno, Rodano, Elba).
Previsioni per i prossimi mesi. Il Rapporto Jrc evidenzia che, nel periodo compreso tra agosto e ottobre 2022, per la maggior parte dell’Europa “si prevedono condizioni prossime alla normalità”, con precipitazioni in linea con la media stagionale. Condizioni secche sopra la norma sono previste solo nella Spagna occidentale, nel Portogallo orientale e lungo la costa croata, e in misura minore sulle Alpi. Le piogge di fine estate dovrebbero quindi alleviare la sete del suolo, ridando vitalità ai settori più colpiti. Ma ciò “potrebbe non essere sufficiente per recuperare completamente il deficit idrico accumulato in più di sei mesi”. Soprattutto, destano preoccupazione i fenomeni di estremo maltempo che, come viene evidenziato dal documento, possono limitare gli effetti benefici della pioggia quando si presentano in forma di tempeste.
Di Milos Skakal
Fonte immagine di copertina: Norbert Kaiser, 2015 (CC BY-SA 3.0 de)