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I bambini nell’Ue, tra rischio povertà, salute mentale ed esclusione sociale
1 bambino su 4 è a rischio povertà o esclusione sociale, 1 su 8 riceve regolarmente molestie online e un quinto dei 15-19enni soffre di problemi legati alla salute mentale. Le raccomandazioni dell’Unicef per il prossimo ciclo Ue. 6/3/24
Negli ultimi cinque anni, le bambine e i bambini nell'Unione europea hanno affrontato sfide significative, aggravate da eventi come la pandemia, che ha impattato la loro salute mentale e l'istruzione, e dai crescenti effetti del cambiamento climatico sulla loro salute e sullo stile di vita. La trasformazione digitale ha introdotto sia vantaggi sia rischi per lo sviluppo e l'apprendimento dei bambini. Le dinamiche demografiche in cambiamento, con cali delle nascite e invecchiamento della popolazione, stanno ridefinendo le necessità di accesso ai servizi per i bambini, soprattutto nelle aree rurali. L’inflazione economica ha ulteriormente complicato il panorama, mentre la guerra in Ucraina ha reintrodotto minacce alla sicurezza per i bambini in tutta Europa. Questi fattori hanno intensificato le preoccupazioni per la salute mentale e fisica dei bambini, ampliato le disuguaglianze educative e aumentato i rischi di povertà ed esclusione sociale.
In vista delle elezioni del Parlamento europeo di giugno, che daranno il via a un nuovo ciclo politico quinquennale, il rapporto "Lo stato dei bambini nell'Ue 2024" dell'Unicef diffuso il 19 febbraio propone analisi e raccomandazioni per salvaguardare il benessere e i diritti delle bambine e dei bambini, con un occhio di riguardo verso coloro che si trovano in situazioni di maggiore difficoltà.
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La popolazione dei giovani
A inizio 2022 si stimavano circa 81 milioni di bambine e bambini nell'Ue, il 18% della popolazione. Negli ultimi dieci anni, il numero di bambini è diminuito di circa un milione, mentre la popolazione totale è cresciuta di sei milioni.
Le famiglie con bambini sono sempre meno, rappresentando quasi un quarto del totale. Una situazione data dal calo delle nascite, dall’invecchiamento della popolazione e dall’aumento delle famiglie composte da una sola persona, tutti fattori che hanno implicazioni sulla povertà infantile e sui rischi di esclusione sociale, così come sulla cura, sull’assistenza e sul supporto di genitori e nonni.
Il 68% dei bambini vive in famiglie guidate da una coppia, il 12% in famiglie monoparentali. Quasi un quarto delle famiglie è definito come "altro", spesso famiglie multigenerazionali, in cui si stima che viva il 20% dei bambini.
I pilastri del benessere infantile
Il Rapporto presenta le evidenze distribuite su tre principali focus considerati rilevanti per il benessere delle bambine e dei bambini nell'Ue:
- Salute fisica. I bambini nell'Ue beneficiano in generale di un forte sistema sanitario, di un alto livello di istruzione da parte dei loro genitori e caregiver, inclusa la popolazione femminile, dell'accesso ad acqua potabile e a servizi igienici sicuri, di una buona nutrizione e, di conseguenza, molti indicatori chiave di salute sono positivi. La mortalità infantile è complessivamente molto bassa, ma tra le cause più comuni di morte tra bambini e giovani ci sono gli incidenti stradali (tra i 10 e i 19 anni) e i suicidi (15-19). Una grande preoccupazione è data dall'incidenza di obesità e sovrappeso: le previsioni dell’Oms indicano che la proporzione di bambini dai 5 ai 19 anni obesi nella regione europea aumenterà dal 13% per i ragazzi e l'8% per le ragazze nel 2020, al 15% e al 10% nel 2025, e poi al 18% e al 12% entro il 2030.
- Benessere mentale. Circa il 13% di bambini e giovani fino ai 19 anni soffrono di problemi legati alla salute mentale. Tra questi, il 4% soffre di disturbi depressivi e l'8% di disturbi d'ansia. Il suicidio è una delle principali cause di mortalità in questa fascia di età, rappresentando circa uno su sei (17%) dei decessi.
- Sviluppo delle competenze. Nel 2022 circa il 40% dei quindicenni non ha raggiunto una competenza di base in lettura e matematica. Le ragazze tendono ad eccellere nella lettura, mentre i ragazzi mostrano migliori prestazioni in matematica. Le competenze digitali sono diventate cruciali, ma tra i giovani di 16 e 19 anni solo un terzo ha competenze avanzate in ambiti come l'alfabetizzazione informatica, la comunicazione, la creazione di contenuti digitali, la sicurezza e la risoluzione dei problemi.
Principali aree di impatto sulla salute dei bambini
Il Rapporto dell’Unicef indica alcune aree di particolare rilevanza in relazione a fattori che impattano sul benessere delle bambine e dei bambini:
- Fattori economici e povertà infantile. Pandemia seguita da inflazione, soprattutto quella alimentare ed energetica, hanno colpito duramente le famiglie a basso reddito. Nel 2022, 20 milioni di bambini (1 su 4) erano a rischio povertà o esclusione sociale.
- Fornitura di servizi per la salute mentale. I Paesi dell'Ue stanno migliorando l'accesso ai servizi di salute mentale, ma il finanziamento rimane insufficiente rispetto alla salute fisica, non coprendo pienamente la domanda.
- Fattori ambientali. Nel 2022, 85mila persone in 16 Paesi dell'Ue sono state sfollate dalle proprie case a causa di disastri legati al clima, inclusi molti bambini. Le minacce ambientali al benessere dei bambini non riguardano solo il cambiamento climatico: fattori come l'inquinamento dell'aria, dell'acqua, del cibo e altre sostanze nell'ambiente, così come le condizioni abitative e la qualità dell'area locale, influenzano lo sviluppo e il benessere dei bambini. Ad esempio, nel 2019, sono stati registrati 472 decessi di bambini e giovani nell'Ue a causa dell'inquinamento atmosferico, la maggior parte dei quali aveva meno di un anno.
- Tecnologie digitali. Le competenze digitali sono sempre più importanti per la gestione dei rischi (privacy, cyberbullismo e sfruttamento sessuale), la promozione dell'inclusione sociale e dell'apprendimento durante l'infanzia, nonché per l'occupabilità. Il Rapporto evidenzia che 1 bambino su 8, a partire dai 12 anni, riceve regolarmente richieste online indesiderate a sfondo sessuale. Inoltre, nel 2021, sebbene la maggior parte dei bambini di circa 10 anni affermasse di avere competenze di base nell'uso delle tecnologie digitali, più di 1 su 10 non era sicuro nella digitazione e nella ricerca di informazioni su Internet, e un terzo non riteneva di poter distinguere l’affidabilità di un sito web.
Le raccomandazioni dell’Unicef
Il Rapporto sottolinea alcune questioni critiche da considerare nel prossimo ciclo politico dell'Ue e richiede un consolidamento degli sforzi in corso e un incremento degli investimenti finanziari.
Le raccomandazioni dell’organizzazione per l’infanzia mirano a garantire che i diritti e il benessere dei bambini rimangano una priorità nell'Ue, promuovendo politiche che tengano conto delle esigenze e dei diritti delle generazioni attuali e future di giovani cittadini dell'Ue: salvaguardare e accelerare i progressi sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; rafforzare la governance per i bambini, considerando l’impatto sui giovani in tutte le politiche e leggi dell’Ue; migliorare la base di evidenza con una nuova strategia di raccolta dati che includa i bambini; adottare una strategia globale pluriennale e multisettoriale per la salute mentale, dotata di costi e risorse; aggiornare e applicare la legislazione per promuovere l'uso sicuro delle tecnologie digitali.
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