Notizie
Proposta per Katowice, necessarie urgenti misure fiscali dai governi
Le emissioni continuano ad aumentare nel lungo termine, ma potrebbero essere ridotte fino al 10% entro il 2030 se tutti i sussidi per i combustibili fossili venissero eliminati, secondo il Programma Onu per l’ambiente. 3/12/2018
Il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (United Nations Environment Programme - Unep) ha pubblicato il 27 novembre il rapporto "Emissions Gap 2018", ribadendo che i Paesi non stanno adottando le misure necessarie per evitare i peggiori effetti dei cambiamenti climatici, e che gli impegni presi nell'Accordo di Parigi 2015 non saranno raggiunti a meno che i governi non introducano urgentemente misure addizionali.
C'è ancora un enorme divario tra le parole e i fatti, tra gli obiettivi concordati dai governi e le misure per raggiungere questi obiettivi. Saranno probabilmente necessarie nuove tasse sui combustibili fossili, investimenti nelle tecnologie pulite e politiche governative molto più forti per ridurre le emissioni. I governi devono anche smettere di sovvenzionare direttamente e indirettamente i combustibili fossili.
Le emissioni devono essere ridotte di un quarto entro il 2030 per mantenere il riscaldamento a non più di 2 °C rispetto ai livelli preindustriali e per gli 1,5 °C dovrebbero essere dimezzate. Si parla di triplicare lo sforzo per mantenere il riscaldamento a meno di 2 °C. Le emissioni di gas serra hanno continuato il loro aumento a lungo termine lo scorso anno e quest’anno. Si erano bloccate poco dopo la crisi finanziaria globale di un decennio fa, poi hanno ripreso rapidamente la loro ascesa. Per tre anni prima del 2017 sono scese ancora una volta, ma l'anno scorso c'è stato un aumento e dovrebbero aumentare ulteriormente quest'anno. Ci sono segnali promettenti, come gli investimenti del settore privato nelle energie rinnovabili e nelle altre tecnologie per ridurre il carbonio, ma sono ancora insufficienti. Le emissioni globali hanno raggiunto livelli storici a 53,5 GtCO2eq (gigatonnellate di anidride carbonica) e, nonostante un livellamento nell'ultimo decennio, non mostrano segnali di un prossimo peaking.
Il Rapporto è arrivato il giorno dopo che Donald Trump ha smentito l'ultimo documento della sua stessa amministrazione che avverte del grave rischio di non agire per tempo sui cambiamenti climatici. Il mese scorso, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change - Ipcc) ha messo in guardia contro i temibili effetti di consentire al riscaldamento globale di raggiungere 1,5 °C sopra i livelli preindustriali, innescando innalzamenti del livello del mare, siccità, inondazioni e altri eventi meteorologici estremi. Il mondo ha poco più di un decennio per ridurre le emissioni di gas serra prima che tali pericolosi livelli di riscaldamento siano raggiunti. Solo 57 Paesi, che rappresentano il 60% delle emissioni globali di gas serra, sono sulla buona strada per raggiungere il picco delle loro emissioni prima del 2030. Secondo il UK Met Office, le inondazioni diventeranno probabilmente più gravi e le estati potrebbero diventare più calde di 5 °C entro 50 anni. L'allarme dell'Unep arriva prima dei colloqui chiave che si sono aperti ogg con la Cop 24 di Katowice, riunione nella quale i governi si incontreranno per scrivere il manuale di istruzione degli impegni presi a Parigi nel 2015.
Secondo l’Unep, se i governi adottano misure di politica fiscale per sovvenzionare alternative a basse emissioni di carbonio e tassare i combustibili fossili, possono stimolare i giusti investimenti nel settore energetico e ridurre significativamente le emissioni di carbonio. Se tutti i sussidi per i combustibili fossili venissero eliminati, le emissioni globali di carbonio potrebbero essere ridotte fino al 10% entro il 2030. La tariffazione del carbonio è un modo per raggiungere questo obiettivo, ma ha incontrato difficoltà poiché le imposte sono spesso impopolari, come dimostrano le recenti vicende dei gilet jaune in Francia, e i regimi per ridurre il carbonio attraverso lo scambio di emissioni sono spesso contestati dalle imprese e da altri interessi. Un altro problema è che infrastrutture come gli edifici, le reti di trasporto e la generazione di energia, che ora sono costruite per fare affidamento sui combustibili fossili, continueranno le loro emissioni per tutta la vita utile dell'infrastruttura, fino anche a 50 anni. Molte aziende e governi fanno ancora affidamento su vecchie misure di rendimento economico e metodi obsoleti per generare energia e costruire edifici, cambiare diventa quindi essenziale. Gli investitori comprendono l'opportunità offerta dal passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio, ma è necessario l’intervento dei governi per aiutare a sbloccare gli investimenti low carbon del settore privato.
di Toni Federico
Scarica il rapporto “Emissions Gap 2018"