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Il rapporto di Guterres Sull’Agenda 2030: i pochi progressi fermati dalla pandemia
Il rapporto annuale del segretario generale dell’Onu in vista dell’High level political forum di luglio registra alcuni passi avanti nel 2019, ma un generale peggioramento della situazione a seguito del Covid-19. 27/5/20
A pochi mesi dall’High level political forum di luglio arriva puntuale la relazione del Segretariato generale delle Nazioni Unite sui progressi compiuti verso i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. “Dobbiamo proteggere il più possibile i passi in avanti compiuti negli ultimi anni” dichiara il Segretario generale António Guterres, “perseguendo una ripresa che trasformi la pandemia da Covid-19 in un’opportunità per ridurre i rischi, le crisi future e favorire lo sviluppo inclusivo e sostenibile necessario a raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030”.
La relazione “Progress towards the Sustainable Development Goals” sottolinea l'urgenza di aumentare drasticamente il ritmo e la portata degli sforzi da compiere nel prossimo decennio per realizzare gli SDGs. Fino al 2019 i Goal 1 (sconfiggere la povertà), 3 (salute e benessere), 7 (energia pulita e accessibile) hanno fatto registrare progressi importanti. Al contrario, molti Goal non hanno registrato miglioramenti e alcuni hanno persino invertito la rotta: cresce il numero di persone che soffrono la fame (Goal 2); il cambiamento climatico si sta verificando con ritmi più veloci del previsto (Goal 13) e crescono le disuguaglianze all'interno dei Paesi (Goal 10). Desta particolare preoccupazione l’impatto della pandemia da Covid-19 sui 17 Obiettivi. Pur iniziando come una crisi sanitaria, l’emergenza coronavirus è diventata la peggiore crisi umanitaria ed economica della nostra vita.
Per quanto riguarda i Goal 1(sconfiggere la povertà), 3 (salute e benessere) e 7 (energia pulita e accessibile), si registrano segnali positivi prima della pandemia. Il ritmo di riduzione della povertà è passato dal 15,7% nel 2010 al 10,0% nel 2015 e nel 2019 è ulteriormente sceso all'8,2%, anche se le stime parlano di una crescita prevista nel 2020 all’8,4-8,8% a causa della pandemia. Fanno ben sperare gli sforzi per ridurre i decessi infantili; l'uso del vaccino contro l'epatite B nei neonati ha notevolmente ridotto l'incidenza di nuove infezioni croniche. La quota di energia rinnovabile nei consumi totali di energia continua a crescere aumentando gradualmente dal 16,3% nel 2010 al 17,0% nel 2015 e al 17,3% nel 2017. Tuttavia l’emergenza Covid-19 sta devastando i sistemi sanitari, minaccia i risultati raggiunti e mette in luce la carenza di energia elettrica affidabile e conveniente per molti centri sanitari. La maggior parte dei Paesi, in particolare i più poveri, non ha strutture sanitarie adeguate, forniture mediche e operatori a sufficienza per contrastare la Pandemia.
I Goal 2 (sconfiggere la fame), 13 (lotta contro il cambiamento climatico) e 5 (parità di genere) invertono la loro tendenza rispetto agli ultimi anni. Il numero totale di persone colpite da grave insicurezza alimentare è pari al 26,4% della popolazione mondiale e il 6,9% dei bambini di età inferiore a cinque anni è denutrito. Il 2019 è stato il secondo anno più caldo di sempre e con una temperatura media globale di 1,1° al di sopra dei livelli preindustriali, siamo fuori strada per raggiungere gli Obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi. Sebbene si preveda che le emissioni di gas a effetto serra diminuiranno del 6% nel 2020 e la qualità dell'aria sia migliorata a causa dei divieti di viaggio e dal rallentamento economico derivanti dalla pandemia, questi miglioramenti sono solo temporanei. Nonostante gli impegni nella parità di genere, la promessa di un mondo in cui donne e ragazze godano della piena uguaglianza, rimane insoddisfatta. Molti report di diversi Paesi suggeriscono un aumento della violenza domestica contro donne e bambini durante il lockdown.
Notizie poco incoraggianti arrivano dai restanti Obiettivi. Nel caso del Goal 4 (istruzione di qualità), evidenzia il documento, alla fine del 2019 milioni di giovani e bambini erano fuori dal mondo scolastico e più della metà non raggiungeva le conoscenze minime di lettura e calcolo. La chiusura forzata delle scuole ha colpito il 90% della popolazione studentesca, aumentando il divario nella parità dell’istruzione. Non va meglio al Goal 6 (acqua pulita e servizio igienico sanitari) dove miliardi di persone in tutto il mondo non hanno ancora accesso ai servizi idrici e sanitari gestiti in sicurezza.
Gli Obiettivi 8 (lavoro dignitoso e crescita economica), 9 (imprese, innovazione e infrastrutture), 10 (ridurre le disuguaglianze) e 11 (città e comunità sostenibili) soffrono maggiormente la pandemia di Covid-19, che ha sconvolto profondamente l’economia globale spingendo il mondo in recessione. La crisi sta colpendo duramente le persone più povere e vulnerabili e sta mettendo a nudo le profonde disuguaglianze che esistono all'interno e tra i diversi Paesi.
Gli ecosistemi naturali presentano dati altalenanti. Il Goal 14 (vita sott’acqua), nonostante il raddoppio delle aree marine protette rispetto al 2010, registra un aumento dell'acidità degli oceani del 10-30% rispetto al periodo 2015-2019. La percentuale di aree forestali è scesa dal 31,9% della superficie totale nel 2000 al 31,2% nel 2020, con una perdita netta di quasi 100 milioni di ettari di foreste. Le aree protette non sono concentrate in aree fondamentali per la biodiversità e le specie rimangono minacciate di estinzione. Infine il Goal 16 evidenzia che milioni di persone sono state private della loro sicurezza, dei diritti umani e dall’accesso alla giustizia. Nel 2018, il numero di persone in fuga da guerre, persecuzioni e conflitti ha superato i 70 milioni, il livello più alto registrato dall'Unhcr in quasi 70 anni. La pandemia da Covid-19 può potenzialmente portare ad un aumento dei disordini sociali che minerebbe la capacità di raggiungere i target fissati.
Insieme al Rapporto del Segretario generale, è stato diffuso anche un aggiornamento del Knowledge hub sull’ High level political forum 2020.
di Tommaso Tautonico