Rubrica: Europa e Agenda 2030
Verso un’Unione europea allargata da 27 a 37 Stati
Settimana 6-12 novembre. Pacchetto allargamento dell’Ue. Dichiarazioni sulla guerra Israele-Palestina. Nuova direttiva sul trasporto merci combinato. Accordo Consiglio-Parlamento su legge ripristino natura, altre novità.
Pacchetto allargamento dell’Unione
Argomento centrale della scorsa settimana delle attività istituzionali dell’Unione europea è stata la presentazione l’8 ottobre del pacchetto allargamento dell’Unione, inclusivo di atti valutativi della situazione e dei progressi compiuti per ciascuno dei dieci Stati candidati: Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Turchia, e per la prima volta anche dall'Ucraina, dalla Repubblica di Moldova e dalla Georgia.
Nel pacchetto adottato, la Commissione raccomanda di avviare negoziati con l'Ucraina e la Moldova, di concedere lo status di paese candidato alla Georgia e di avviare negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina, una volta raggiunto il livello di conformità necessario.
Come sintetizzato negli atti adottati, in particolare per l’Ucraina, la Commissione riporta che la decisione dell'Ue di concedere all'Ucraina lo status di Paese candidato ha generato nel Paese, nonostante la guerra in corso, una forte dinamica riformista, che gode di un forte sostegno da parte del popolo ucraino. La Commissione valuta dunque che il governo e il parlamento ucraini si sono dimostrati risoluti nel compiere progressi sostanziali nel rispettare le priorità indicate dalla Commissione nel precedente parere sulla domanda di adesione dell'Ucraina all'Ue.
Per la Turchia, come risulta dai principali risultati del Rapporto 2023 , la Commissione valuta che benché la Turchia rimanga un partner fondamentale per l'Unione Europea e un Paese candidato, i negoziati di adesione sono in fase di stallo dal 2018, poiché di fatto il Paese non ha invertito il percorso negativo di allontanamento dall'Unione Europea e ha perseguito soltanto in misura limitata le riforme finalizzate all’adesione.
A un livello di maggiore prossimità temporale nell’entrare a far parte dell’Unione risultano essere alcuni degli Stati dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia and Herzegovina, Kosovo, Montenegro, North Macedonia e Serbia), rispetto ai quali la Commissione ha contestualmente presentato un’iniziativa di sostegno attraverso un nuovo piano di riforma e crescita comprendente sei miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti, per accelerare la convergenza economica con l’Ue, che verranno erogati con la presentazione di adeguati piani nazionali da attuare entro il 2027, con lo scopo di accelerare il processo di convergenza ed adesione.
La Comunicazione quadro sull’allargamento sintetizza dalla premessa le forti motivazioni strategiche dell’Ue definendo l’allargamento forza trainante per la stabilità, la pace e la prosperità a lungo termine in tutto il continente. L'adesione all'Ue è un investimento geostrategico in un'Europa forte, stabile e unita, basata su valori comuni. È un potente strumento per promuovere la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti fondamentali. Una prospettiva di adesione all'Ue credibile e basata sul merito è il motore principale della trasformazione e quindi rafforza la nostra sicurezza collettiva e la prosperità socio-economica.
Il tema dell’allargamento dell’Unione è stato centrale nei discorsi tenuti dalla presiedente von der Leyen durante la settimana, richiamando la propria determinazione in merito già espressa nel discorso sullo Stato dell’Unione. Nel discorso sul pacchetto allargamento ha rimarcato che i precedenti allargamenti hanno dimostrato gli enormi vantaggi sia per i Paesi candidati all'adesione che per l'Ue. Una vittoria per tutti.
In particolare nel discorso tenuto alla in occasione del 75° anniversario del Kreditanstalt für Wiederaufbau la presidente collega gli sforzi per l’allargamento dell’Ue con il conflitto con la Russia e la concorrenza economica della Cina: la guerra della Russia non riguarda solo l'Ucraina. Il Cremlino sta cercando da tempo di destabilizzare la Repubblica di Moldova, la Georgia e i Balcani occidentali. La Cina sta deliberatamente investendo in infrastrutture critiche per aumentare la propria influenza. Dobbiamo opporci a tutto questo, sia economicamente che politicamente.
Guerra Israele-Palestina nei discorsi dei presidenti von der Leyen e Michel
Oltre ad esporre il pacchetto allargamento, durante il suo discorso tenuto lo stesso 8 novembre durante la sessione plenaria del Parlamento europeo, la presidente von der Leyen si è anche espressa sul conflitto Israele-Palestina: se da un lato Israele ha il diritto di combattere Hamas, dall'altro è essenziale che si sforzi di evitare le vittime civili e di essere il più mirato possibile. Perché ogni vita umana è importante, sia essa israeliana o palestinese. Hanno bisogno di una prospettiva politica. E la prospettiva è la soluzione dei due Stati.
Così lo stesso presidente del Consiglio europeo Charles Michel nel suo discorso al Parlamento europeo sostiene la soluzione dei due Stati e rimarca che ogni vita civile è importante, sempre e ovunque. Un assedio totale non è in linea con il diritto internazionale. Il presidente Michel ha inoltre evidenziato che noi, l'Ue, siamo il principale donatore dell'Autorità Palestinese e dobbiamo continuare a sostenerla con forza perché sostenere un'Autorità Palestinese credibile e legittima è un investimento per la pace e la sicurezza nella regione.
Proposta di direttiva sul trasporto combinato
La Commissione ha ancora adottato il 7 novembre una nuova proposta sulla combinazione dei modi di trasporto per un trasporto merci più sostenibile completando il pacchetto merci "Greening Freight Package", adottato in gran parte nel luglio 2023. Nel quadro degli obiettivi del Green Deal europeo, la proposta aggiorna l'attuale direttiva sui trasporti combinati con il fine di rafforzare la flessibilità del trasporto su strada, che continuerebbe ad essere utilizzato per la prima/ultima tratta di un viaggio per garantire che qualsiasi luogo nell'Ue possa essere raggiunto, con le prestazioni ambientali della ferrovia, delle vie navigabili interne o del trasporto marittimo a corto raggio per la tratta principale del viaggio. L’obiettivo è di ridurre di almeno il 40 % le esternalità negative rispetto alle operazioni esclusivamente su strada tra gli stessi punti di partenza e di fine. A tal fine la direttiva fissa un obiettivo di competitività per gli Stati membri di ridurre di almeno il 10 % il costo medio delle operazioni di trasporto combinato porta a porta entro sette anni e impone loro di mettere in atto le politiche necessarie a tal fine.
Altre novità
Tra le altre novità della settimana emergono gli accordi raggiunti dai negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo per la chiusura degli iter relativi al regolamento (legge europea) sul ripristino della natura che mira a mettere in atto misure volte a ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell'Ue entro il 2030 (vedi nostra rubrica Europa del 18.7.2023), sul regolamento per la trasparenza e targeting della pubblicità politica, sul regolamento sull’identità digitale europea.
Il Parlamento in sessione plenaria ha approvato il 9 novembre con emendamenti la proposta di regolamento per quanto riguarda l'introduzione di nuovi moduli dei conti economici ambientali adottando per l’Unione il sistema di conti economici ambientali (Seea) della Commissione di statistica delle Nazioni Unite.
La finalità principale è fare in modo che l’Ue svolga al meglio i compiti a essa attribuiti dai trattati e dal diritto internazionale, in particolare quelli relativi all'ambiente, alla sostenibilità e ai cambiamenti climatici. Il Seea dovrà dar corso agli obiettivi indicati nell’ottavo programma quadro dell’Unione per l’ambiente, aumentando con adeguati sistemi di monitoraggio la consapevolezza generale in relazione agli effetti ambientali dell'attività economica e al contributo dell'ambiente all'economia e al benessere.
di Luigi Di Marco