Rubrica: Europa e Agenda 2030
Verso il patto per il futuro 2024: priorità dell’Ue per i diritti umani
Settimana 21-28 gennaio: posizione dell’Ue sui diritti umani nel mondo, sicurezza economica dell’Unione, intelligenza artificiale per start-up e Pmi, giornata mondiale dell’istruzione, dialogo sul futuro dell’agricoltura.
Conclusioni del Consiglio sulle priorità dell'Unione europea nelle sedi delle Nazioni Unite competenti in materia di diritti umani
Il 29 gennaio il Consiglio ha approvato conclusioni per le priorità dell’Ue in sede di Nazioni Unite per i diritti umani nell’anno 2024. Richiamando il 2024 come anno del vertice sul futuro, il Consiglio ribadisce l'impegno dell'Ue a favore di un multilateralismo efficace e indica la necessità di un rafforzamento del sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite, compreso l'Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani (Ohchr), attraverso anche l'integrazione di una forte dimensione dei diritti umani nel patto per il futuro e nei preparativi per il vertice sul futuro, nonché nel processo complementare di attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, quale fattore cruciale per non lasciare indietro nessuno.
L’atto assunto affronta in maniera estesa e assume posizione rispetto alle diverse situazioni di crisi dei diritti umani nel mondo esacerbati e determinati anche dai conflitti armati in atto. Tra gli altri punti, il Consiglio conferma la ferma opposizione alla pena di morte in tutti i casi, la tutela del diritto alla libertà di religione o di credo, di opinione e di espressione sia online che offline per tutti in tutto il mondo, la sua condanna di qualsiasi forma di rappresaglia contro i difensori dei diritti umani compresi i difensori dei diritti di ogni minoranza, dei diritti delle persone Lgbti e contro le ritorsioni nei confronti delle organizzazioni della società civile e i tentativi di riduzione dello spazio civico, quali gli ostacoli alla registrazione delle Ong.
Inoltre, sottolinea il suo impegno nel mettere in guardia contro il rafforzamento del controllo statale sullo spazio online, nonché a contrastare in modo proattivo la manipolazione delle informazioni da parte di attori stranieri e promuovere l'integrità delle informazioni nella lotta contro la disinformazione.
Tra gli altri aspetti, il Consiglio evidenza la sua posizione sull'utilizzo e la governance delle tecnologie digitali, compresi l'intelligenza artificiale (AI), l'internet e gli spazi digitali, affermando un approccio alle tecnologie digitali dell’Ue che sia antropocentrico e fondato sui diritti umani: una delle priorità fondamentali dell'Ue consisterà nel garantire che tali principi siano debitamente rispecchiati nei futuri processi delle Nazioni Unite connessi al digitale, come il patto digitale globale, e in tutte le decisioni relative a un futuro quadro di governance globale per l’AI.
Il Consiglio inquadra anche l’interconnessione tra ambiente e diritti umani, impegnandosi ad affrontare l'impatto dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità, dell'inquinamento e del degrado ambientale sul pieno godimento di tutti i diritti umani: un approccio basato sui diritti umani è fondamentale per contrastare con successo tali fenomeni. Dichiara dunque il suo impegno attivo nell'ambito delle risoluzioni delle Nazioni Unite sul collegamento tra diritti umani, clima e ambiente, anche alla luce dei risultati della Cop 28 e ribadisce il suo impegno a favore della piena attuazione di tutte e tre le dimensioni dell'Agenda 2030.
Sul tema attività d’impresa e diritti umani, afferma la volontà di rafforzare il suo impegno nei consessi delle Nazioni Unite tenendo conto degli sviluppi legislativi e di altro tipo nell'Ue, con particolare riferimento alla prossima adozione finale della direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità. Nelle intenzioni del Consiglio questo nuovo strumento legislativo dell’Ue può rappresentare il supporto per l'impegno nei negoziati delle Nazioni Unite su uno strumento giuridicamente vincolante basato sul consenso in materia di imprese e diritti umani, al fine di rafforzare la protezione delle vittime e creare condizioni di parità a livello mondiale.
Cinque nuove iniziative per rafforzare la sicurezza economica dell'Ue
Il 24 gennaio, la Commissione ha presentato delle proposte per rafforzare la sicurezza economica nel quadro della strategia europea di sicurezza economica già presentata lo scorso giugno 2023.
Le proposte si articolano in un pacchetto di cinque iniziative con lo scopo di rafforzare la sicurezza economica dell’Ue promuovendo il coordinamento delle azioni tra gli Stati membri, sostenendo nel contempo l'apertura del commercio, degli investimenti e della ricerca.
Le iniziative sono le seguenti:
- rafforzare ulteriormente la protezione della sicurezza e dell'ordine pubblico dell'Ue migliorando il controllo degli investimenti esteri nell’Ue attraverso una proposta di regolamento per la revisione del regolamento Ue sul vaglio degli investimenti diretti esteri (investimenti in entrata);
- stimolare discussioni e azioni per un maggiore coordinamento europeo in materia di controlli sulle esportazioni, attraverso la pubblicazione di un Libro bianco per l'avvio di un processo di identificazione dei potenziali rischi per la sicurezza legati agli investimenti dell'Ue in Paesi terzi (investimenti in uscita);
- consultare gli Stati membri e i portatori di interessi per individuare i potenziali rischi derivanti dagli investimenti in uscita in relazione a una serie specifica di tecnologie attraverso un secondo Libro bianco su come rendere più efficaci i controlli dell'Ue sulle esportazioni di beni a duplice uso civile e militare;
- promuovere ulteriori discussioni riguardo ai modi per sostenere al meglio la ricerca e lo sviluppo su tecnologie potenzialmente a duplice uso civile e militare con la pubblicazione di un terzo Libro bianco;
- proporre al Consiglio di raccomandare misure volte a rafforzare la sicurezza della ricerca a livello nazionale e settoriale.
Pacchetto per l'innovazione in materia di AI a sostegno delle start-up e delle Pmi
In pari data, la Commissione ha varato un pacchetto di misure per sostenere le start-up e le Pmi europee nello sviluppo di un'intelligenza artificiale (AI) affidabile che rispetti i valori e le norme dell'Ue. Il pacchetto fa seguito all’accordo politico raggiunto tra Parlamento e Consiglio nel dicembre 2023 per portare in approvazione finale il regolamento europeo sull’AI – importante passaggio costitutivo della prima legge al mondo sull'intelligenza artificiale.
Il pacchetto si compone di una serie consistente di elementi:
- una modifica del regolamento EuroHpc al fine di realizzare fabbriche di AI a sostegno dell'ulteriore sviluppo di un ecosistema di AI altamente competitivo e innovativo nell’Unione. Per favorire la più ampia diffusione dei benefici, le misure introdotte includono l’agevolazione dell'accesso ai supercomputer dedicati all'AI a un gran numero di utenti pubblici e privati, comprese le start-up e le Pmi;
- la predisposizione di uno sportello unico per le start-up e gli innovatori e che preveda la promozione dello sviluppo di una serie di applicazioni emergenti di AI per finalità generali;
- una decisione relativa all'istituzione di un Ufficio per l'AI nell'ambito della Commissione, per garantire lo sviluppo e il coordinamento delle politiche in materia di AI a livello europeo e di supervisione dell'attuazione e l'applicazione della futura legge sull’AI, adottando inoltre una comunicazione che delinea il suo approccio strategico all'uso dell'intelligenza artificiale nell’ambito delle proprie attività;
- una comunicazione sulle start-up e l'innovazione nel settore dell'AI che delinea ulteriori attività chiave;
- un sostegno finanziario per l'AI generativa fornito dalla Commissione mediante Orizzonte Europa e il programma Europa digitale;
- iniziative di accompagnamento volte a rafforzare il bacino di talenti dell'Ue in materia di AI generativa attraverso attività di istruzione, formazione, qualificazione e riqualificazione (comprese le nuove iniziative del programma Acceleratore del Cei e di InvestEu);
- un'ulteriore promozione degli investimenti pubblici e privati nelle start-up e scale-up nel settore dell'AI, anche mediante capitale di rischio o sostegno al capitale;
- l'accelerazione dello sviluppo e della diffusione degli spazi comuni europei dei dati, messi a disposizione della comunità dell'AI, con la pubblicazione a supporto di un nuovo documento di lavoro dei servizi della Commissione sugli spazi comuni europei dei dati, che descrive l'attuale stato di avanzamento;
- l'iniziativa "GenAi4Eu", che mira a sostenere lo sviluppo di nuovi casi d'uso e applicazioni emergenti nei 14 ecosistemi industriali europei, nonché nel settore pubblico.
La Commissione istituisce inoltre, con una serie di Stati membri, due consorzi per l’infrastruttura digitale europea (Edic) che comprendono l'"alleanza per le tecnologie del linguaggio" (Alt-Edic) e l'Edic "CitiVerse" che applicherà strumenti di AI all'avanguardia per sviluppare e potenziare i gemelli digitali locali per comunità intelligenti, in modo da aiutare le città a simulare e ottimizzare i processi, dalla gestione del traffico alla gestione dei rifiuti.
Dichiarazione in occasione della Giornata internazionale dell'istruzione
Il 23 gennaio, in vista della Giornata internazionale dell’istruzione, la Commissione europea e l’Alto rappresentate dell’Ue per gli affari esteri Josep Borrel hanno rilasciato una dichiarazione, da cui riportiamo alcuni passaggi significativi:
l'istruzione permette ai singoli e alle società di sopravvivere e prosperare e di prepararsi a cogliere le sfide e le opportunità del XXI secolo. Insieme alle arti e alla cultura, amplia gli orizzonti, consentendo ai cittadini, in particolare ai giovani, di immaginare, promuovere e costruire futuri diversi. L’istruzione svolge altresì un ruolo fondamentale nella creazione e nel potenziamento delle reti e dei contatti interpersonali e offre speranza e protezione alle persone vittime di crisi umanitarie e di sfollamenti forzati. […] Per sfruttare appieno le ricadute positive dell'istruzione sono indispensabili l'equità e l'inclusione in sistemi di istruzione dotati di risorse adeguate al futuro, che consentano a ciascuno di realizzare il proprio potenziale. […] È fondamentale investire per rendere i sistemi di istruzione adeguati agli scenari futuri e colmare le perdite a livello di apprendimento, conformemente agli impegni assunti nel corso del vertice delle Nazioni Unite del 2022 "Trasformare l’istruzione".
La dichiarazione precisa che nel periodo 2021-2027 la Commissione europea destinerà all'istruzione almeno il 10% del proprio bilancio a favore dei partenariati internazionali con l'Africa, l'America latina e i Caraibi, l'Asia e il Pacifico.
Avvio del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura
Il 25 gennaio si è avviato il dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura annunciato da Ursula von der Leyen in occasione del discorso annuale sullo Stato dell’Unione.
Nel suo discorso di apertura la presidente von der Leyen ha messo in evidenza la crescente divisione e polarizzazione quando si parla di argomenti legati all'agricoltura. Sono profondamente convinta che possiamo superare questa polarizzazione che tutti percepiamo solo con il dialogo.
Sottolineando che è grazie alle donne e agli uomini che lavorano la terra che l'Europa ha il cibo più sano e di qualità del mondo, la presidente ha evidenziato lo sforzo degli agricoltori di operare in un mercato globale molto competitivo, rappresentando la parte più vulnerabile nella catena del valore: naturalmente meritate una giusta remunerazione. Il nostro obiettivo è sostenere il vostro sostentamento e garantire la sicurezza alimentare dell’Europa.
Von der Leyen ha enunciato alcune delle domande aperte a cui deve ambire a rispondere il dialogo attraverso il consenso e l’intesa:
- come possiamo migliorare il tenore di vita degli agricoltori e l'attrattiva delle comunità rurali?
- come può l'agricoltura essere sostenibile entro i confini planetari?
- come sfruttare meglio la conoscenza e la tecnologia?
- come possiamo migliorare il sistema alimentare europeo per un futuro competitivo e prospero?
di Luigi Di Marco