Rubrica: Europa e Agenda 2030
Il Consiglio europeo rilancia il suo impegno al Patto sul futuro e agli SDGs
Settimana 17-23 marzo. Posizione dell’Ue su conflitti in medio-oriente, Ucraina, multilateralismo. Libro bianco per la difesa. Unione del risparmio e degli investimenti. Nuove azioni per la competitività europea.
Il Consiglio europeo del 20 marzo ha assunto conclusioni su diverse urgenze e priorità quali conflitti in Ucraina e Medio Oriente, difesa e sicurezza europee, competitività, migrazione, oceani, multilateralismo.
Il Consiglio deplora la rottura del cessate il fuoco a Gaza, chiedendo un ritorno immediato alla piena attuazione dell'accordo, la liberazione degli ostaggi, un accesso senza ostacoli all'assistenza umanitaria in tutta Gaza.
Accoglie il piano arabo di ripresa e ricostruzione approvato al vertice del Cairo lo scorso 4 marzo e rilancia il suo fermo impegno a favore di una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione due Stati.
Per la situazione in Ucraina, il Consiglio mantiene l’approccio di "pace attraverso la forza", secondo il quale Kiev deve trovarsi nella posizione più forte possibile, anche attraverso un essenziale solida capacità militari e di difesa proprie del Paese. Nel merito, il Consiglio chiede agli Stati membri di proseguire negli sforzi di aiuto anche militare.
Accoglie con favore la dichiarazione congiunta di Ucraina e Stati Uniti a seguito del loro incontro tenutosi in Arabia Saudita l'11 marzo, comprese le proposte relative a un accordo di cessate il fuoco e agli sforzi umanitari, ribadendo comunque le sue posizioni per una pace giusta e duratura basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale. Ribadisce inoltre che i beni della Russia dovrebbero rimanere bloccati fino a quando la stessa non abbia risarcito l’Ucraina per i danni causati da tale guerra, e la ferma determinazione dell'Ue a garantire il pieno accertamento delle responsabilità per i crimini di guerra e gli altri crimini di estrema gravità commessi in relazione alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Il Parlamento europeo ha già recentemente ricordato le stesse posizioni (vedi nostra rubrica del 18 marzo).
Il Consiglio conferma la volontà di intensificare il sostegno agli sforzi di riforma dell'Ucraina nel suo percorso verso l'adesione all'Ue.
Sul tema difesa e sicurezza, il Consiglio conferma le sue conclusioni del 6 marzo 2025 e prende atto del libro bianco sul futuro della difesa europea nel frattempo presentato dalla Commissione e dall’Alto rappresentate per la politica estera il 19 marzo 2025 (vedi successivo paragrafo). Nel merito, il Consiglio chiede un'accelerazione dei lavori su tutte e le proposte per potenziare in modo decisivo la prontezza dell'Europa alla difesa nel corso dei prossimi cinque anni.
In relazione al tema della competitività europea, il Consiglio richiama la sua dichiarazione di Budapest dell’8 novembre 2024, ed esprime compiacimento per tutti gli atti che sono stati successivamente adottati dalla Commissione con riferimento alla bussola per la competitività del 29 gennaio 2025, il patto per l'industria pulita del 26 febbraio 2025, la collegata agenda omnibus di semplificazione. Nel merito invita i colegislatori ad adottare la proposta sul meccanismo di rinvio dei termini ("stop-the-clock") della rendicontazione di sostenibilità e del dovere di diligenza ai fini della sostenibilità al più tardi entro giugno 2025.
Nel contesto è approfondito il tema dell’energia, ricordando l’impegno a perseguire il duplice obiettivo della sovranità energetica e della neutralità climatica europee entro il 2050, e affinché l'Unione rimanga competitiva a livello mondiale, il Consiglio chiede che siano intensificati tutti gli sforzi a livello dell'Ue e degli Stati membri al fine di proteggere meglio i cittadini e le imprese dell’Ue, di realizzare un'autentica unione dell'energia prima del 2030, attraverso un'elettrificazione ambiziosa basata su energia pulita ed investimenti nelle reti, nello stoccaggio e nelle interconnessioni a livello nazionale e dell'Ue. Il Consiglio accoglie dunque il Piano d'azione per un'energia a prezzi accessibili, presentato dalla Commissione il 26 febbraio 2025 (vedi il secondo paragrafo della rubrica Europa del 4 marzo).
Il Consiglio richiama con favore l’iniziativa Unione del risparmio e degli investimenti appena adottata il 19 marzo da parte della Commissione (vedi successivo paragrafo), che contribuirà a convogliare ogni anno centinaia di miliardi di euro di investimenti aggiuntivi verso l'economia europea, concorrendo a dare impulso alla competitività, all'autonomia strategica e alla sicurezza economica dell’Ue. Attende, in complementarità con queste iniziative, l’adozione di una nuova ambiziosa strategia orizzontale per il mercato unico programmata per giugno 2025. Richiamando anche la nuova iniziativa Unione delle competenze, il Consiglio rimarca l’opportunità di compiere ulteriori sforzi per migliorare l'acquisizione, il riconoscimento e il mantenimento delle competenze in tutta l'Ue, dallo sviluppo di competenze di base alla partecipazione all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita.
Sul tema migrazione, il Consiglio europeo ricorda la determinazione dell'Ue a rafforzare la sicurezza alle sue frontiere esterne e ad assicurarne il controllo efficace, in linea con il diritto dell'Ue e internazionale. Espressamente invita i colegislatori a esaminare rapidamente la recente proposta della Commissione sui rimpatri.
Il Consiglio si esprime sull’argomento oceani, rimarcandone l'importanza strategica per rafforzare la competitività e la resilienza dell'Ue, la sicurezza marittima, nonché la sostenibilità e tutela ambientale, nel contesto della triplice crisi planetaria rappresentata dai cambiamenti climatici, dall'inquinamento e dalla perdita di biodiversità e accoglie dunque con favore l'intenzione della Commissione di presentare un patto europeo per gli oceani ambizioso, olistico e lungimirante che contribuisca a una conoscenza degli oceani basata su dati scientifici globali e a una governance responsabile degli oceani.
Sul tema del multilateralismo, il Consiglio richiama l’impegno per l’Unione a difendere la Carta delle Nazioni Unite nonché le norme e i principi ivi sanciti, in particolare quelli di sovranità e integrità territoriale, di indipendenza politica e di autodeterminazione.
Altresì è richiamato l’impegno dell'Unione europea a favore del Patto per il futuro, quale passo fondamentale verso il rilancio delle Nazioni Unite, il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e la riforma dell'architettura finanziaria internazionale, dichiarandosi pronto a cooperare con tutti i portatori di interessi per garantirne l'effettiva attuazione. Nel contesto esprime il proprio interesse alla quarta conferenza internazionale sul finanziamento dello sviluppo, che si terrà a Siviglia dal 30 giugno al 3 luglio 2025 quale passo importante verso l'istituzione di un rinnovato quadro globale di finanziamento per lo sviluppo sostenibile, invitando le istituzioni dell'Ue insieme agli Stati membri, ad adoperarsi in favore di un risultato ambizioso. Richiama nel contesto il proprio sostegno all’iniziativa Un80 quale processo di riforma interna volto a garantire che le Nazioni Unite rimangano efficaci, efficienti in termini di costi e reattive.
A latere della riunione di Consiglio, il presidente Costa ha rilasciato una dichiarazione congiunta con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres in visita a Bruxelles, sul sostegno al rafforzamento delle Nazioni Unite e la determinazione dell’Ue nel perseguire gli impegni globali quali l'accordo di Parigi e il Patto per il futuro, richiamando l’attenzione sugli imminenti appuntamenti della conferenza di Nizza sugli oceani e la conferenza sul finanziamento dello sviluppo.
Unione del risparmio e degli investimenti
La Commissione ha adottato il 19 marzo l’iniziativa “Unione del risparmio e degli investimenti” definita quale strategia per promuovere la ricchezza dei cittadini e la competitività economica nell’Ue. Questa iniziativa rappresenta il quadro d’azioni per convogliare la finanza privata all’attuazione degli obiettivi europei della bussola per la competitività, dando seguito alle indicazioni dei rapporti Draghi e Letta.
La strategia implica la capacità collaborativa tra Ue, Stati membri, cittadini risparmiatori, imprese, e sarà sviluppata con l’adozione di prossimi strumenti sia di natura legislativa che non legislativa.
Il quadro strategico viene strutturato su quattro assi d’intervento:
- Cittadini e risparmio: agevolare la possibilità di detenere una parte più ampia dei loro risparmi in strumenti del mercato dei capitali a più altro rendimento, in particolare nella prospettiva della pensione.
- Investimenti e finanziamento: nuove iniziative volte a migliorare la disponibilità e l'accesso al capitale per tutte le imprese, comprese quelle piccole e medie.
- Integrazione e scala: riduzione delle inefficienze derivanti dalla frammentazione dei mercati dei capitali rimuovendo gli ostacoli normativi o di vigilanza alle operazioni transfrontaliere.
- Vigilanza efficiente nel mercato unico: la Commissione proporrà misure per garantire che a tutti i partecipanti ai mercati finanziari, indipendentemente dalla loro ubicazione nell'Ue, sia riservato un trattamento simile. Ciò comporterà il rafforzamento dell'uso degli strumenti di convergenza e una ridistribuzione delle competenze di vigilanza tra il livello nazionale e il livello dell’Ue.
Libro bianco sulla difesa
L’atteso libro bianco sulla difesa è stato presentato dalla Commissione il 19 marzo. Sviluppa nel dettaglio quanto Ursula vender Leyen già anticipava a grandi linee nella sua lettera del 4 marzo su cui si espresso il Consiglio europeo del 6 marzo esprimendo il suo consenso (vedi ultimo paragrafo della rubrica Europa dell’11 marzo), confermato anche nella risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo (vedi rubrica Europa del 18 marzo). La Commissione dichiara in principio che l'unico modo per garantire la pace è essere pronti a scoraggiare coloro che vorrebbero farci del male.
Il libro bianco definisce le linee d’azione del piano ReArm Europe/Preparati per il 2030, confermando l’obiettivo di dover investire almeno 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni, attraverso: 1) sblocco nell'uso dei finanziamenti pubblici per la difesa a livello nazionale con l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale del patto di stabilità e crescita, dunque consentendo maggior debito pubblico nella spesa per la difesa a livello nazionale; 2) istituzione di un strumento specifico per la sicurezza dell'Europa denominato Safe (acronimo di Security and Action for Europe). La Commissione raccoglierà fino a 150 miliardi sui mercati di capitali da erogare agli Stati membri che ne faranno richiesta sulla base di piani nazionali; 3) azione di leva della banca europea degli investimenti sul capitale privato agendo anche con la nuova iniziativa “Unione del risparmio e degli investimenti”.
Nel quadro delle proposte, la Commissione indica le potenzialità anche nell’utilizzo dei fondi europei di coesione, ritenendo che l’industria della difesa rappresenti una possibilità per la crescita economica con benefici per regioni e comunità.
Piano d’azione per l’industria siderurgica e metallurgica
Come annunciato nel Patto per l’industria pulita, la Commissione è impegnata nell’elaborazione di piani settoriali d’azione per l’industria. Primo tra questi è stato il Piano per l’industria automobilistica del 5 marzo (vedi quarto paragrafo della rubrica Europa dell’11 marzo), a cui il 19 marzo ha fatto seguito il Piano d’azione per l’industria siderurgica e metallurgica.
Il piano propone misure per assicurare un approvvigionamento energetico sicuro e a prezzi accessibili per il settore, evitare la delocalizzazione fuori dai confini dell’Ue (utilizzando al meglio la cosiddetta Cbam - tassa sul carbonio alle frontiere), ampliare e proteggere le capacità industriali europee, promuovere la circolarità, ridurre i rischi della decarbonizzazione, proteggere i posti di lavoro di qualità nell’industria.
Le azioni saranno sviluppate anche in atti legislativi già programmati quali la legge europea per l’accelerazione della decarbonizzazione e la legge europea per l’economia circolare.
di Luigi Di Marco