Rubrica: Europa e Agenda 2030
Orizzonte Europa: parte il programma di ricerca per un futuro sostenibile
Settimana 15-21 marzo: piano di ricerca 2021-2024 Horizon Europe, proposta di passaporto anti Covid-19, rapporto sul razzismo in Ue, finanza sostenibile, seduta plenaria del Comitato delle Regioni. 22/03/21
Piano strategico per la ricerca 2021-2024
Il 15 marzo la Commissione europea ha adottato il primo piano strategico di Orizzonte Europa 2021-2024, il nuovo programma di ricerca e innovazione dell'Ue di un valore di 95,5 miliardi di euro. Le azioni di ricerca e innovazione dell'Ue contribuiranno alle priorità dell’Unione definite dal programma della Commissione von der Leyen, tra cui un'Europa verde e climaticamente neutra, un'Europa pronta per l'era digitale e un'economia al servizio delle persone.
Il piano strategico definisce quattro orientamenti strategici per gli investimenti in materia di ricerca e innovazione nell'ambito di Orizzonte Europa per i prossimi quattro anni:
- promuovere un'autonomia strategica aperta guidando lo sviluppo di tecnologie, settori e catene del valore digitali;
- ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità dell'Europa e gestire in modo sostenibile le risorse
naturali;
- fare dell'Europa la prima economia circolare, climaticamente neutra e sostenibile, resa possibile dalla tecnologia digitale;
- creare una società europea più resiliente, inclusiva e democratica.
Il piano strategico individua anche i partenariati europei cofinanziati e co-programmati e le 5 missioni dell'Ue da sostenere tramite Orizzonte Europa che integreranno i dieci partenariati europei istituzionalizzati proposti dalla Commissione lo scorso 23 febbraio.
Gli orientamenti del piano vertono anche su una serie di questioni orizzontali, quali la parità di genere.
Centrali al programma di ricerca sono le citate cinque missioni, quattro delle quali riferite specificamente al Green deal europeo, e precisamente: a) suolo sano e cibo; b) oceani, mare e acqua; c) adattamento ai cambiamenti climatici; d) città carbon neutral e smart - oltre alla quinta relativa alla ricerca sul cancro, specificamente riferita al piano europeo per la lotta contro il cancro (presentato nella nostra rubrica dell’8 febbraio 2021).
Le prossime tappe di sviluppo del programma prevedono che i primi inviti a presentare proposte saranno pubblicati nella primavera del 2021 e saranno presentati in occasione delle Giornate europee della ricerca e dell'innovazione che si terranno dal 23 al 24 giugno.
Nel frattempo, la Commissione ha lanciato il 18 marzo l’istituzione del Consiglio europeo per l’innovazione (Cei). Il Consiglio è dotato di un fondo di 10 miliardi di euro disponibile fino al 2027, sempre afferente al fondo Orizzonte Europa destinato alle start-up innovative e alle piccole e medie imprese (PMI). Contestualmente è stato pubblicato il primo programma di lavoro annuale del Cei, che offre opportunità di finanziamento per oltre 1,5 miliardi di euro nel 2021, aprendo contemporaneamente le candidature per due premi: per le donne innovatrici e per la Capitale europea dell’innovazione.
Proposta di regolamento europeo per l’istituzione di un certificato verde digitale per il Covid-19
Il 17 marzo, la Commissione ha adottato una proposta di regolamento per l’istituzione di un certificato verde digitale con lo scopo di costituire un quadro normativo europeo per il rilascio, la verifica e l'accettazione di certificati sanitari interoperabili per agevolare la libera circolazione durante la pandemia di Covid-19 valido per tutti gli Stati membri.
Di fatto si tratta di tre tipi di certificato, ossia il certificato di vaccinazione, il certificato dei test e il certificato di guarigione. Il Regolamento definisce inoltre i requisiti generali che tali certificati devono soddisfare, come l'inserimento di un codice a barre interoperabile, e prevede la predisposizione dell'infrastruttura tecnica necessaria, i requisiti di privacy.
Il Regolamento dovrà essere approvato dal Parlamento e dal Consiglio, subdelegando la Commissione a definire le specifiche tecniche di dettaglio da adottare con procedura d’urgenza.
Summit europeo contro il razzismo
Il 19 marzo si è tenuto il summit europeo contro il razzismo. Con l’occasione la Commissione ha presentato il suo terzo rapporto sul razzismo nei Paesi dell’Ue in applicazione della direttiva sull’eguaglianza razziale (2000/43/Ec) e della direttiva sull’eguaglianza occupazionale (2000/78/Ec).
Il Rapporto segue alla precedente edizione con rilevazioni al 2014. La valutazione complessiva, con riferimento ai dati dell’Eurobarometro e ai sondaggi svolti dall’Agenzia per i diritti fondamentali, è che i progressi sono inadeguati, che le discriminazioni sono ancora diffuse in Europa, e con molta frequenza nella maggior parte degli Stati membri.
I sondaggi hanno rilevato che quasi una persona su quattro appartenente a minoranze etniche o di immigrati (24%) si era sentita discriminata nei 12 mesi precedenti in uno o più ambiti della vita quotidiana.
Urgente è attuare le misure del piano d’azione anti-razzismo 2020-2025 adottato il 18 settembre 2020, diffondendo la consapevolezza del problema, supportare progetti per l’integrazione, offrire formazione continua sull’argomento a policymaker e agli attori del sistema giudiziario, coinvolgendo anche tutti gli stakeholder, sindacati, associazioni di categoria, organizzazioni della società civile.
Raccomandazioni della piattaforma per la finanza sostenibile
Interpellata dalla Commissione europea in merito al ruolo della finanza sostenibile per la transizione nell’attuale crisi, la piattaforma per la finanza sostenibile ha pubblicato il 19 marzo un rapporto sulla finanza in transizione. Il Rapporto affronta diverse tematiche, inquadrando in principio le sfide della transizione e il significato che la stessa transizione pone alle regole di mercato. Evidenzia l'importanza della disponibilità del credito bancario per la transizione verso un'economia verde e la necessità di garantire che i futuri standard di rendicontazione e informativa siano coerenti, pragmatici e consentano a tutti i partecipanti al mercato, dalle grandi imprese alle Pmi, di accedere alla finanza verde. Nel complesso, la piattaforma sottolinea l'importanza della tassonomia dell'Ue e il suo ruolo strumentale per le aziende nel definire strategie e programmi per finanziare gli investimenti di transizione finalizzati al Green Deal e agli obiettivi climatici.
Sessione plenaria del Comitato delle Regioni
Dal 17 al 19 marzo si è tenuta la sessione plenaria del Comitato delle Regioni. Il Comitato ha espresso pareri su importanti processi strategici e normativi in corso.
Tra questi il parere sull’Ondata di ristrutturazioni (presentato in questa rubrica il 19.10.2020), in cui accogliendo l’iniziativa della Commissione, il Comitato chiede coinvolgimento e strumenti di supporto per le autorità locali anche nell’ambito del Patto per il clima (si veda la rubrica del 14.12.2020), raccomandando che l’iniziativa affronti in maniera più ampia i temi della salubrità e sicurezza degli edifici rispetto a fenomeni idrogeologici e sismici, auspicando che ciò contribuisca anche al diritto di ogni persona di disporre di un alloggio economicamente abbordabile, salubre e accessibile, conformemente al principio 19 del pilastro europeo dei diritti sociali.
Il parere sul piano d’azione per le materie prime critiche, richiamando il piano adottato dalla Commissione il 3 settembre 2020, esamina con preoccupazione i dati della domanda futura di materie critiche e della concreta possibilità che queste vengano soddisfatte: il fabbisogno di materie prime critiche per le tecnologie e i settori strategici aumenterà drasticamente da qui al 2030 e al 2050: ad esempio, rispetto ad oggi il fabbisogno dell'Unione europea di litio e cobalto per le batterie dei veicoli elettrici e lo stoccaggio di energia sarebbe rispettivamente di diciotto e di cinque volte superiore nel 2030, e di sessanta e di quindici volte superiore nel 2050.
Considerata la dipendenza dell’Ue per l’approvvigionamento per oltre il 95%, sottolinea la centralità delle azioni per contrastare l’eccessiva dipendenza da Paesi terzi e la necessità d’investire in ricerca per la sostituzione con diverse materie prime, del riciclo attraverso una cooperazione regionale di diversi attori delle filiere di produzione, promuovendo la formazione di poli nazionali e regionali nel settore delle materie prime.
Nel parere per una direttiva sui salari minimi in Europa (argomento trattato nella nostra rubrica del 2.11.2020), il Comitato delle Regioni esprime compiacimento nel cambio di paradigma in materia di salario minimo, introdotto dalla Commissione europea, in base al quale un salario minimo adeguato è un diritto e un requisito fondamentale per un'economia di mercato sociale, equa e sostenibile su cui si fonda il mercato unico europeo. Tra le raccomandazioni evidenzia l’importanza di monitorare l’attuazione della stessa nel quadro del semestre europeo, aspetto non esplicitamente previsto dalla proposta adottata.
Il parere sul nuovo patto per la migrazione e l’asilo (vedi nostra rubrica del 12.10.2020 e del 1.2.2021 per il parere del Cese) esprime preoccupazione per il fatto che la dimensione locale e regionale non sia sufficientemente considerata nelle proposte nel quadro del nuovo patto e che la responsabilità in materia di arrivi e di registrazione ricada ancora in primo luogo sugli Stati membri situati lungo le frontiere esterne. Rinnova la sua richiesta di una soluzione a lungo termine alle sfide poste dalla gestione degli arrivi irregolari e dall'accoglienza delle persone in cerca di protezione in conformità del diritto internazionale e dell’Ue. Raccomanda che i colegislatori verifichino la compatibilità delle disposizioni degli articoli 53 e 54 della proposta di regolamento sulla procedura di asilo con la giurisprudenza della Corte di Giustizia europea ai fini di un'effettiva protezione giuridica e della necessità di rispettare gli ulteriori principi del diritto europeo.
Accoglie comunque positivamente l'intenzione della Commissione di creare canali di accesso sicuri all’Europa.
Sul ruolo degli enti locali e regionali, sottolinea che in tutta l’Ue, molti tra questi sono pronti a impegnarsi attivamente nell'accoglienza e nell'integrazione delle persone vulnerabili. Rileva il potenziale dell'iniziativa "Città e regioni per l'integrazione" del Comitato delle Regioni.
di Luigi Di Marco