Rubrica: Voci dal territorio
Una visita sospesa: la solidarietà che entra in ambulatorio
Welcomed, centro medico polispecialistico e impresa sociale, reinveste il 100% degli utili per offrire cure gratuite alle famiglie più fragili. Con Milove lo stile incontra la generosità. 26/11/25
In alcuni caffè napoletani esiste ancora l’usanza del “caffè sospeso”: ne bevi uno e ne lasci uno pagato per chi verrà dopo di te. È un gesto semplice, che parla di generosità e inclusione. A Milano quell’idea è diventata un modello sanitario: una visita medica che, senza sovraccosti, contribuisce a regalarne un’altra a chi non può permettersela. È il cuore di Visita Sospesa®, iniziativa di Welcomed che dal 2016 garantisce cure gratuite a migliaia di famiglie in condizioni di fragilità economica.
“La salute dei bambini non può aspettare”, racconta Giuliana Andreoli, responsabile marketing e comunicazione di Welcomed. “Il sistema sanitario fa il possibile, ma la domanda è molto alta e i tempi possono diventare lunghi. E non tutte le famiglie riescono a sostenere percorsi complessi o prolungati: per questo abbiamo cercato un modo per offrire un supporto in più”.
Welcomed è un centro medico polispecialistico dedicato a bambini, adolescenti e famiglie, con un modello unico: reinveste il 100% degli utili per finanziare prestazioni gratuite. Dalle visite pediatriche e oculistiche ai percorsi di logopedia, psicologia, neuropsichiatria infantile, psicomotricità e valutazioni DSA: sono più di 60.000 le prestazioni donate negli ultimi anni. Una risposta concreta alla crescente domanda di salute, costruita grazie al lavoro di oltre 120 professionisti e a una rete di 150 enti del territorio, tra scuole, Uonpia (Unità operative di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza), associazioni e medici di base.

“Quando una famiglia paga una visita, non paga solo per sé”, spiega Andreoli. “Contribuisce a generare un circolo virtuoso di cura. Nessun euro in più, niente di complicato: il meccanismo funziona proprio perché è semplice”. Un modello che intercetta soprattutto i più fragili: il 70% dei beneficiari è minorenne; tra gli adulti, la maggioranza è composta da donne in situazioni di vulnerabilità.
Negli ultimi anni Welcomed ha colto un segnale forte dal territorio: le richieste sono aumentate, soprattutto per i bisogni degli adolescenti. “Stiamo vedendo molte più situazioni di isolamento, difficoltà relazionali, disturbi dell’umore, problemi legati all’attenzione o al comportamento”, spiega Andreoli. Sono cresciuti anche i bisogni legati alla nutrizione e all’alimentazione, temi sempre più delicati nelle fasce più giovani.
Welcomed ha anche ampliato i propri servizi e, da poco, ha avviato una collaborazione con Gepo, realtà storica nella puericultura e nell’ostetricia, integrandone le competenze nel suo nuovo centro milanese, il terzo. “È un’evoluzione naturale”, racconta Giuliana. “Ascoltare il territorio significa cambiare forma quando serve, senza perdere la propria missione”. “Tutti gli ambulatori — volutamente situati nel centro città per essere più facilmente raggiungibili — sono pensati come luoghi accoglienti, luminosi e familiari, in cui bambini, ragazzi e genitori possano sentirsi a proprio agio, quasi come a casa”.
Accanto ai servizi sanitari, Welcomed ha sviluppato iniziative che coinvolgono la comunità. Tra queste, una delle più attese è Milove, il temporary shop solidale arrivato quest’anno alla sua tredicesima edizione.
L’evento — appena concluso, dal 20 al 23 novembre in Piazza Alvar Aalto 3 — trasforma per quattro giorni la moda in un gesto concreto: i brand del lusso donano capi e accessori, e il 100% del ricavato viene destinato a Visita Sospesa®. Nel 2024 il charity shop ha registrato migliaia di visitatori e ha contribuito all’erogazione di oltre 12 mila visite gratuite, confermandosi un appuntamento molto amato dai milanesi.
“Milove è una festa, un modo leggero e allo stesso tempo potente per ricordare che ognuno può fare la propria parte”, spiega Andreoli. “Si entra, si sceglie qualcosa di bello, e intanto si sostiene una famiglia che da sola non riuscirebbe ad accedere alle cure”.
La storia di Welcomed è anche la storia di un diverso modo di fare sanità: un modello inclusivo che integra cura, comunità, innovazione sociale e sostenibilità economica. “Il nostro sogno? Che questo approccio diventi normale. Che parlare di equità in salute non sia un esercizio teorico, ma qualcosa che succede ogni giorno, in modo concreto”.
Oggi Welcomed è un punto di riferimento per molte famiglie milanesi. Non perché promette soluzioni miracolose, ma perché garantisce accesso, ascolto, continuità. E perché dimostra che una buona pratica può diventare sistema, quando è costruita con fiducia, competenza e ostinazione.
In fondo, l’idea rimane la stessa del caffè sospeso: un gesto minimo che cambia la giornata di qualcuno. Con la differenza che, qui, quel gesto può cambiare un’intera vita.
