Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Progetti e iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Archivio editoriali

QUESTA SETTIMANA: Che succede se l’Europa entro 10 anni smette di crescere?

Un incontro a Bruxelles pone il problema dei limiti della crescita così come l’abbiamo intesa finora. Su questi temi, la società civile è molto più avanti della politica. Iniziative mondiali per “fare rete”. 20/9/2018

di Donato Speroni
 

Non stiamo parlando di “decrescita felice”, ma di un uso più giusto delle risorse del Pianeta, che sono necessariamente limitate. Che poi la nuova situazione sia felice o no, dipenderà da come sapremo affrontarla. La notizia dalla quale traggo spunto per questa riflessione è la Post Growth 2018 Conference che si è tenuta a Bruxelles il 18 e 19, con la partecipazione di docenti universitari, scienziati e politici. Il tema è spiegato in una lettera a firma di 248 accademici pubblicata dal Guardian.

Nei 70 anni passati, la crescita del Pil è stata l’obiettivo economico primario delle nazioni europee. Ma insieme alla crescita delle nostre economie sono cresciuti gli impatti negativi sull’ambiente. Stiamo superando le dimensioni dello spazio operativo sicuro dell’umanità sul Pianeta, e non ci sono segnali del fatto che l’attività economica si possa svincolare dall’uso delle risorse e dalla produzione di inquinamento in una scala che si avvicini a quanto sarebbe necessario. Oggi la soluzione dei problemi sociali in Europa non richiede più crescita, ma una più giusta distribuzione dei redditi e delle ricchezze di cui già disponiamo.

La crescita economica sta anche diventando più difficile, a causa del declino dei guadagni di produttività, della saturazione dei mercati e del degrado ecologico. Se le attuali tendenze continueranno, potremmo arrivare a una situazione di crescita zero in Europa entro un decennio. Attualmente si sta cercando di rispondere accentuando la crescita attraverso un maggior debito pubblico, l’accantonamento delle regolamentazioni ambientali, l’aumento delle ore di lavoro e il taglio delle tutele sociali. Questa ricerca della crescita a tutti i costi divide le società, crea instabilità economica, mette a rischio la democrazia.

La lettera prosegue segnalando che di fronte alla sordità dei politici si può invece riscontrare una crescente mobilitazione della società civile e conclude con una serie di proposte. 

Il prossimo 17 e 18 ottobre il Club di Roma festeggerà i suoi 50 anni, con l’ASviS come partner dell’evento e la partecipazione del portavoce Enrico Giovannini. Ma è almeno dal 1972, cioè dalla pubblicazione del rapporto sui limiti dello sviluppo promosso dal Club, che si discute tra “tecnottimisti”, convinti che il progresso tecnologico sia in grado di risolvere tutte le sfide, e “preoccupati”, convinti che se non cambiamo strada siamo avviati al disastro. I dati che si stanno accumulando ci dicono che siamo ancora sul percorso verso l’abisso identificato più di quarant’anni fa, anche se l’Agenda 2030 ha posto le basi per un grande impegno mondiale. La tecnologia può dare un importantissimo contributo per evitare la catastrofe, ma anche il suo impiego adeguato (e l’impegno di ricerca in campi ancora sperimentali, come per esempio il riassorbimento della CO2 dall’atmosfera) richiede scelte politiche e finanziarie molto più coraggiose delle attuali. Inoltre la globalità dei problemi, che si parli di cambiamento climatico, di migrazioni o anche solo di crescenti diseguaglianze, fa sì che nessuna area del mondo possa pensare di chiudersi in un felice isolamento. Dunque, bisogna cambiare strada, come chiede la lettera dei 248 accademici pubblicata dal Guardian, e farlo in fretta.

Del resto, la prospettiva di una “nuova economia climatica”, che oltre a tutto può contribuire anche alla crescita economica, è stata sottolineata da un recente documento elaborato dalla Commissione globale sull’economia e il clima.

Il contrasto tra mobilitazione della società e inerzia della politica appare chiaramente anche dalle notizie di questi giorni che riguardano le Nazioni unite. Al Palazzo di vetro ci si prepara a celebrare il terzo anniversario della firma dell’Agenda 2030, con il lancio del “Global day of action”, che offre una piattaforma per registrare tutte le iniziative miranti a promuovere gli SDGs. La newsletter dell’ASviS che viene diffusa oggi con questo editoriale contiene anche un invito a partecipare a questa mobilitazione.

Al tempo stesso,un messaggio di forte preoccupazione è stato espresso dal segretario generale António Guterres,  mentre l’Onu sta preparandosi a lanciare un nuovo patto globale per l’ambiente per cercare di accelerare le riforme necessarie al fine di contenere il  riscaldamento globale, considerando i ritardi nella attuazione degli Accordi di Parigi, confermati dalla recente riunione di Bangkok.  

Il contrasto tra l’inerzia “dall’alto” e la mobilitazione “dal basso” si è visto chiaramente anche nel Global climate action summit che si è tenuto a San Francisco, sotto la presidenza del governatore della California Jerry Brown e dell’inviato speciale dell’Onu per il clima, Michael Bloomberg. Nell’incontro, al quale hanno partecipato 4mila rappresentanti di imprese, città, stati Usa  e associazioni, è stato  presentato un rapporto nel quale si afferma che, nonostante la posizione del governo di Washington,

siamo già a metà strada nel raggiungimento dell’obiettivo originale degli Usa nell’ambito dell’Accordo di Parigi, di ridurre le emissioni del 26 - 28% al disotto dei livelli del 2005 entro il 2025. In tutto il Paese, i veri protagonisti dell’economia reale hanno avviato politiche e assunto impegni che, man mano che verranno mantenuti, porteranno a sostanziali progressi verso l’impegno preso a Parigi.

Il successo dell’incontro in California ha indotto l’Economist a pubblicare un’inchiesta sul ruolo dei soggetti locali contro il global warming, con altri esempi significativi.

Quest’anno, 620 città e 122 regioni hanno riferito delle loro iniziative al Cdp, una rete di controllo delle iniziative sul clima. Più di 800 imprese, per un valore di 17mila miliardi di dollari, hanno aderito alla coalizione We mean business impegnandosi a ridurre la loro impronta ecologica. In totale, la Non-State Actor Zone for Climate Action (Nazca), un inventario gestito dall’Onu, elenca più di 12.500 impegni assunti da 2.500 città, 209 regioni, oltre 2.200 imprese e quasi 500 istituzioni finanziarie.

Tutto questo non basta, segnala l’Economist, se mancheranno azioni nazionali concertate: “I leader nazionali devono darsi una mossa”.

Tra le novità di questa settimana, che ben si inquadrano nel contesto di questo discorso, c’è il deludente discorso sullo stato dell’Unione pronunciato il 12 dal presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. È vero che la Commissione è in scadenza e che siamo nell’imminenza delle elezioni europee, ma ci si aspettava più coraggio da parte di Juncker nell’indicare una prospettiva. Come ha sottolineato Giovannini nella sua rubrica “Scegliere il futuro” su Radio radicale,

Quello che manca certamente è una forte connotazione per il sociale. Nella relazione si riconosce il problema: 120 milioni di persone in Europa sono a rischio di povertà ed esclusione sociale; ma non ci sono proposte particolarmente innovative. Ricordiamo naturalmente che secondo il Trattato le competenze sulle politiche sociali sono appannaggio dei Paesi membri e non dell'Unione; ciononostante, con la firma da parte della Commissione e del Parlamento del cosiddetto “Pilastro sociale” che identifica i diritti fondamentali sul sociale, i temi della salute, dell'educazione, della protezione contro la disoccupazione e così via, ci si poteva aspettare da Juncker un cambio di passo. Questo non è avvenuto, ed è un peccato; sarà probabilmente questo uno dei temi principali della prossima campagna elettorale in cui capiremo se l'Europa vuole effettivamente avere una forte dimensione sociale accanto alle competenze che i Trattati già assegnano all'Unione.

Concludiamo segnalando, come conferma della mobilitazione della società civile anche nel nostro Paese, la formidabile risposta alla nostra richiesta di registrazione per partecipare alla presentazione del Rapporto ASviS 2018, giovedì 4 ottobre. Dopo aver ricevuto più di 650 richieste, ben oltre la capienza dell’Aula dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati in cui si svolgerà l’evento, abbiamo dovuto  chiudere le registrazioni e avvertire che solo chi ha ricevuto conferma potrà entrare. In ogni caso, l'evento verrà trasmesso in diretta streaming dai canali dell'ASviS e dalla web tv della Camera. Inoltre, sarà possibile scaricare il Rapporto in pdf dal nostro sito.

 

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E INOLTRE...

a cura di Alice Rinalduzzi

 

In questi giorni il sito asvis.it si è occupato di:

  • L’iniziativa “Advancing toward zero waste declaration”, lanciana da C40 (City40) lo scorso 28 agosto e a cui hanno aderito 23 sindaci di alcune fra le più grandi città del mondo, tra cui Milano, per contrastare il cambiamento climatico. Un impegno delle città al raggiungimento di tre traguardi per il 2030: ridurre la generazione dei rifiuti solidi per capita di almeno il 15%, ridurre la quantità di rifiuti smaltiti in discarica di almeno il 50% ed infine aumentare il tasso di diversione dalle discariche e dall'incenerimento di almeno il 70%.
  • Un possibile patto globale per l’ambiente, un’idea lanciata dal presidente dell’Assemblea generale, Miroslav Lajcak durante un incontro alle Nazioni unite: un nuovo accordo, più ampio e vincolante, che lavorerà in parallelo a quello parigino e che dovrà essere in grado di risanare i fallimenti ambientali. Un’ipotesi già lanciata per la prima volta nel 2017 da  Emmanuel Macron e da Schwarzenegger, che potrebbe concretizzarsi dopo che l’Onu avrà fatto il punto sulle eventuali lacune nel diritto e nella governance ambientale che stanno rallentando la transizione ad un’economia  a basse emissioni.
  • Il documento “Unlocking the inclusive growth story of the 21st Century: Accelerating climate action in urgent times” elaborato dalla Commissione globale sull’economia e il clima per guidare la transizione globale verso un’economia a bassa emissione di carbonio. Energia, infrastrutture, agricoltura, acqua, industria: questi i settori chiave per l’economia del futuro, ma, sottolinea il documento, questo cambiamento deve andare di pari passo con la riduzione delle disuguaglianze e l’inclusione sociale.
  • Il Global day of action che si terrà il 25 settembre del 2015, al Quartier generale delle Nazioni unite per celebrare la nascita degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, un’iniziativa che mobiliterà tutti gli attori che si sono impegnati in questi anni che potranno partecipare alla campagna social I#ACT4SDGs o presentare un proprio progetto sulla piattaforma adibita. Lo stesso giorno verrà proiettato un video dell’ASviS che mostra quanto di concreto è stato realizzato in Italia grazie alla mobilitazione fatta nascere e crescere dall’Alleanza sul territorio.
  • Il rapporto “The circular economy and the bioeconomy — partners in sustainability” dell’Agenzia per l’ambiente europea (Eea) che mette in mostra l’importanza di sostenere una politica comunitaria basata sulla circolarità, riducendo così le pressioni sull’ambiente dettate dagli stili di vita odierni, evidenziando le sinergie presenti tra due settori: economia circolare e bioeconomia, che potrebbero trarre maggiore vantaggio da legami più forti, in particolare in fase di progettazione di beni e infrastrutture.
  • Lo studio “Child mortality” appena rilasciato dall’Unicef, dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dalla Banca mondiale, nel quale si evidenzia che nel 2017 sono 6,4 milioni i bambini che hanno perso la vita e che la probabilità di decesso sotto i 15 anni è nettamente più alta nei Paesi poveri rispetto a quelli ad alto reddito, nelle campagne rispetto alle città. Pur avendo fatto decisi passi avanti negli ultimi decenni, basti pensare che il numero dei bambini che morivano nel 1990 era pari a 12,6 milioni su una popolazione totale molto più ridotta, c’è ancora molto da fare.

Altre segnalazioni

  • E’ disponibile il Summary of the “High level ocean and climate conference”, avuta luogo il 12 settembre a Parigi presso la sede Unesco: due giorni che hanno sintetizzato i più recenti progressi scientifici sugli oceani, valutato i maggiori trend nel contesto delle numerose e crescenti azioni in favore degli oceani, riflettuto sui nuovi modi per muoversi più velocemente dalla scienza alle azioni in vista del decennio dedicato ad “Ocean science for sustainable development (2021-2030). 500 i partecipanti tra delegati istituzionali, scienziati e società civile.
  • E’ ora disponibile lo European Health Report, rapporto triennale dell'Organizzazione mondiale della sanità, che è la base di lavoro del 68° Comitato regionale dell'Oms Europa organizzato a Roma dal 17 al 20 settembre, il quale lancia un allarme all’Italia sulle questioni legate soprattutto agli stili di vita dei giovani, alle coperture vaccinali sotto soglia, alle disuguaglianze per accesso ai servizi e del primato per il contagio dell’epatite C.
  • Il 19 settembre a Bologna, nell’ambito della Settimana europea della mobilità, si è tenuta la presentazione dello studio “Cambiamo strada” della fondazione Unipolis, una ricerca nazionale che analizza l’attuale stato della sicurezza sulla strada degli anziani, in rapporto alle altre fasce d’età, con una proiezione dei dati (allarmante) fino al 2050.
  • Un articolo di Ciriesco.it spiega il nuovo regolamento “Made green in Italy” del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, entrato ufficialmente in vigore il 13 giugno. Per ottenere la certificazione, dichiara, bisognerà attestare, oltre all’origine italiana dei prodotti, anche l’applicazione di un sistema produttivo a basso impatto ambientale riferendosi a tutto l’iter del prodotto, tutelando così il territorio, ma anche il consumatore, che avrò uno strumento in più per essere conscio di acquistare un prodotto che abbia un impatto minimo sull’ambiente.
  • A ottobre inizierà il corso per conseguire l’Advanced diploma in “environmental policy and sustainable development” ideato dall’Accademia italiana per la formazione e gli alti studi internazionali (IDA) sul tema dell’attuazione etica delle politiche ambientali su scala sia locale che globale: per esaminare criticamente le principali strategie pubbliche e private e acquisire abilità analitiche abbinate alla capacità di mediare tra il mondo della scienza e quello dell’impresa pubblica e privata. La prima parte del corso avverrà in Italia, mentre la seconda avrà luogo a Bangkok.
  • E’ ora disponibile il summary del 67° incontro della Commissione internazionale per la caccia alle balene (IWC) tenutasi dal 10 al 14 settembre a Florianopolis, in Brasile, che si è terminata con la negazione della creazione di una riserva per le balene nell'Atlantico meridionale, ma anche con la vittoria della "Dichiarazione di Florianopolis", proposta dal Brasile per dare protezione indefinita alla popolazione baleniera mondiale. Non una totale vittoria, ma un primo passo importante verso la coesistenza pacifica tra balene ed esseri umani. 
  • La Apple ha finanziato un nuovo progetto in Colombia che prevede una massiccia semina di alberi di mangrovia sul territorio. Permetterebbero di eliminare 18.739 tonnellate di anidride carbonica in due anni, la stessa quantità che verrebbe prodotta dalla flotta dei veicoli impegnata ad aggiornare Apple Maps nei prossimi dieci. Questo intervento di riforestazione si inserisce tra le così dette “tecnologie ad emissione negativa (TEN)” ossia sistemi in grado di ritirare CO2 dall’atmosfera.
  • Il 17 settembre presso il centro Sheikh Zayed della Fao, è stato presentato il rapporto “The state of agricultural commodity markets”, che si focalizza sulla complessità delle relazioni tra commercio agricolo, cambiamento climatico e sicurezza alimentare. Evidenzia infatti quanto sia importante riconoscere l’interdipendenza tra le policy dei commerci agricoli e gli interventi a favore del clima per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030, in particolare il numero 2, fame zero.
  • Sono stati annunciati i sei progetti selezionati dal bando "culturability - rigenerare spazi da condividere” promosso da Fondazione Unipolis che ha lanciato la call con l’obiettivo di sostenere progetti culturali innovativi ad alto impatto sociale, che rigenerano e riattivano luoghi abbandonati o sottoutilizzati. I progetti riceveranno un finanziamento di 50mila euro l’uno.
  • La Fondazione Vigorelli ha realizzato la collana di pubblicazioni monotematiche dal nome “corporate family responsibility” che si propone di promuovere e sostenere iniziative volte al benessere della persona in ambito professionale, familiare e sociale, in particolar modo sull’impatto che i mutamenti della società hanno sui singoli e le loro relazioni familiari. Il primo numero della collana, si propone di stimolare il dibattito e le riflessioni legate al welfare aziendale e alle dinamiche di work-life balance.
  • Sono entrati in vigore il 17 settembre i primi treni ad idrogeno del mondo, i Coradia iLint, prodotti a Salzgitter in Germania dalla Alstom in collaborazione con EVB. Sono dotati di celle a combustibile che convertono l'idrogeno e l'ossigeno in elettricità, eliminando così le emissioni inquinanti legate alla propulsione ed hanno un’autonomia di mille chilometri: dimostrazone che può essere inserita la tecnologia a celle a combustibile nel servizio quotidiano, aprendo così la strada a un trasporto ferroviario gestito in modo ecologico e senza emissioni.
  • A Taranto il 28 e 30 agosto si è svolto un corso di aggiornamento per docenti e professionisti interessati ad approfondire le tematiche della sostenibilità organizzato dal Centro di Cultura G.Lazzati in collaborazione con la locale Camera di Commercio. Il corso, distribuito nelle due giornate, è stato scandito da diverse sessioni di lavoro e parte integrante di queste è stato il corso e-learning “l’Agenda 2030 e gli obiettivi si sviluppo sostenibile” creato e promosso dall’ASviS, di cui i partecipanti hanno fruito.
  • E stata avviata la seconda edizione del premio “Verso un’economia circolare” promosso dalla Fondazione Cogeme onlus grazie al contributo di Fondazione Cariplo e la collaborazione di Kyoto club dedicato alla circular economy con l’obiettivo di dare risalto a progetti, già avviati o avvenuti negli anni 2016-2018 che puntano al riciclo e al riuso dei materiali. Si può presentare un progetto entro venerdì 28 settembre.
  • La Cassa depositi e prestiti (Cdp) ha lanciato il primo sustainability bond da un emittente italiano. L’obbligazione, che rientra nel ‘New Green, Social and Sustainability Bond Framework’ di Cdp, è finalizzata al finanziamento di progetti a carattere sociale e ‘green’ in quattro aree individuate: infrastrutture e sviluppo urbano, istruzione, finanziamento delle Pmi, energia e sostenibilità ambientale.
  • Il 13 e 14 settembre si è tenuto a Capraia un simposio sul tema della promozione del cielo notturno e l’illuminazione. Tra gli argomenti affrontati dai 32 interventi delle giornate ci sono: la misurazione della qualità del cielo notturno e lo sviluppo di sensori innovativi, gli impatti dell’inquinamento luminoso in campo ecologico, iniziative di sensibilizzazione e di citizen science per la raccolta di dati, casi di promozione integrata del territorio e di peculiarità culturali dello stesso.

 

Prossimi eventi

  • 10 - 21 settembre - A Siena è in corso la prima Summer School sullo sviluppo sostenibile organizzata dall’ASviS in collaborazione con l’Università di Siena Santa chiara lab, Fondazione Enel, Leonardo, Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus), Sustainable development solutions network Italia e Sustainable development solutions network mediterraneo.
  • 18 settembre – 5 ottobreA New York si svolge la 73ma Assemblea generale della Nazioni unite.
  • 19 - 21 settembre - A Parigi si sta tenendo la conferenza “Better statistics for better lives” dall'associazione internazionale per le statistiche ufficiali (Iaos) e l'Ocse.
  • 19 settembre - 20 dicembre - A Milano presso la Centrale dell’acqua si stanno svolgendo un ciclo di seminari legati al tema della sostenibilità e della risorsa acqua. Enrico Giovannini è stato protagonista del seminario del 19 settembre sull'utilizzo sostenibile delle risorse idriche.
  • 20 - 24 settembre – A Torino si tiene Terra madre salone del gusto 2018 organizzato da Food for change, alla sua dodicesima edizione.
  • 20 settembre - A Bruxelles si tiene la conferenza “Building sustainability trough collaboration” organizzata dal Comitato economico e sociale europeo (Cese) e da Ecolise.
  • 20 settembre – A Roma ha luogo la Giornata del Mobility Manager in rete organizzata da Spra in collaborazione con l’Università degli studi Roma tre e la Rete dei mobility manager.
  • 20 settembre – A New York verrà lanciato “Global multidimensional poverty index 2018”, uno studio sviluppato da Undp insieme con Oxford poverty and human development initiative (Ophi).
  • 20 settembre – A Bruxelles si tiene la conferenza “European day of sustainable communities” co-organizzata da Eesc e Ecolise in collaborazione con il Transition network and the committee of regions.
  • 21 settembre – A Roma si svolgerà l’evento “Il diritto alla pace - Italia ponte di pace per un'Europa più forte e stabile” ospitato da Upf Italia, Iapp Italia e Wfwp Italia.
  • 21 settembre -  A Torino avrà luogo la conferenza “Seeds for Global Goals”. L’evento è patrocinato da ASviS. Interviene Enrico Giovannini, portavoce dell'ASviS.
  • 21 settembre – Si terrà il webinar “smart building: edifici interconnessi per città più sostenibili” organizzato da Fpa in collaborazione con Gruppo Filippetti. Registrazione gratuita al link indicato.
  • 22 settembre –  7 ottobre -  A Vigevano si terrà la rassegna “Thinking globally, acting  locally” organizzato da Rete Cultura. La manifestazione è patrocinata dall'ASviS.
  • 22 - 29 settembre – In 34 città italiane si terranno circa 400 eventi in occasione della settimana della scienza dal titolo Bees - Be a citizen scientist.
  • 22 - 29 settembre – A New York si terrà la “Global goals week” organizzata e pilotato da Project everyone, lo Un development programme (Undp), e la Un foundation. In occasione del Global day of action che si terrà il 25 settembre, verrà proiettato al Quartier generale delle Nazioni Unite, un video dell'ASviS.
  • 24 settembre – A Roma, presso il Centro convegni della Banca d’Italia si tiene l’incontro:Le sfide in campo energetico per l’economia italiana e il funzionamento del mercato elettrico: decarbonizzazione, tutela dei consumatori, mercato”.
  • 24 - 30 settembre – A New York si svolge la “Climate Week NYC”, evento internazionale organizzato da The climate group in collaborazione con le Nazioni unite e la città di New York.
  • 24 settembre – A Brescia avrà luogo il ciclo di seminari “Città e comunità sostenibili” dell’Università degli studi di Brescia.
  • 25 settembre - Termine ultimo per l’iscrizione al Master in valutazione delle strategie di sviluppo locale del Clld Lab.
  • 25 - 26 settembre - A Milano, presso il Centro congressi di fiera Milano, si tiene “That’s mobility” organizzato da Reed exhibitions Italia, in partnership con l’Energy&strategy group del Politecnico di Milano.
  • 26 settembre – A Bologna si svolge l’evento “Il manager del valore e i capitali dell'impresa”, organizzato dalla società benefit Gofornenefit srl e dalla Scuola di economia civile (Sec).
  • 28 settembre – A Bruxelles si terrà il dibattito pubblico Implementing SDGs - Civil society in action organizzato dalla European economic and social committee (Eesc).
  • 30 settembre – A Roma si tiene il convegno: “Cooperazione e partenariato, strategie comuni per la sostenibilità economica, sociale ed ambientale”. Interviene Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS.

 

giovedì 20 settembre 2018

Aderenti