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Ecomondo: non c’è transizione senza competenze a “prova di futuro”
Durante l’evento organizzato dall’ASviS si è discusso del ruolo della formazione, un elemento decisivo per attuare la transizione ecologica e digitale, aumentare l’occupazione giovanile e costruire agenti del cambiamento. 13/11/23
La transizione ecologica necessita di competenze. Ha bisogno di visione, di pianificazione e di una gestione adatta alle emergenze da affrontare nei prossimi anni. E “Competenze a prova di futuro” è il tema dell’evento, organizzato dal Comitato tecnico scientifico di Ecomondo, dall’ASviS e dall’Agenzia per la promozione della ricerca europea (Apre), che si è tenuto il 10 novembre alla fiera Ecomondo di Rimini sull’innovazione tecnologica in ambito green. All’evento hanno preso parte: Giulio Lo Iacono (segretario generale ASviS), Chiara Pocaterra (Apre), Luigi Di Marco (membro della segreteria generale dell'ASviS), Patrizia Lombardi (presidente della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile), Marialuisa Divella (Università di Bari), Arianna Sala (Commissione europea – Jrc).
ECOMONDO: LUIGI DI MARCO AI MICROFONI DI AWORLD
La prima parte del convegno
“Un miliardo e 800 milioni di giovani vivono in un mondo afflitto dalle crisi ambientali, sociali ed economiche”, ha ricordato in apertura Lo Iacono, “Oggi circa 267 milioni di giovani non studiano e non lavorano, e due terzi di questi sono donne. La crisi pandemica ha accentuato le disparità tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo anche sotto al profilo dell’educazione. Se guardiamo all’Italia qualche passo avanti è stato fatto, ricordo per esempio la modifica costituzionale voluta dall’ASviS che finalmente introduce l’interesse delle future generazioni all’intero della nostra Carta fondamentale, ma in generale c’è ancora molto da fare e siamo lontani dagli Obiettivi dell’Agenda 2030. Per fare un esempio, il nostro Paese impegna nell’istruzione solo il 4,1% del Pil, una cifra insufficiente come evidenziato dal Rapporto ASviS 2023. La fragilità del sistema scolastico richiede una costante formazione anche degli insegnanti, perché è solo grazie a un continuo aggiornamento che si può favorire la diffusione di una nuova cultura legata alla sostenibilità. La riconversione delle competenze è necessaria, inoltre, per essere competitivi in un mercato che sta andando in un’altra direzione, pensiamo all’auto elettrica. La sfida delle competenze si può vincere, per farlo occorre ripartire da un patto siglato tra giovani, società civile, istituzioni e imprese”.
GreenComp: il quadro europeo delle competenze per la sostenibilità
di Luigi Di Marco, Segretariato ASviS
Il Jrc della Commissione europea definisce un quadro comune delle competenze per comprendere e risolvere insieme le crisi del nostro tempo: valori, pensiero sistemico, alfabetizzazione al futuro, capacità di azione.
23 febbraio 2022
Lo scorso 9 maggio l’Unione europea ha dato il via all’anno delle competenze per rispondere in maniera concreta a quanto indicato nel Target 4.7 dell’Agenda 2030: “entro il 2030, assicurarsi che tutti i discenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l'educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”. Gli Obiettivi generali dell’anno europeo delle competenze sono:
- promuovere investimenti di maggiore entità;
- rafforzare la pertinenza delle competenze collaborando strettamente con le parti sociali;
- abbinare le aspirazioni e le competenze delle persone alle opportunità del mercato del lavoro, in particolare quelle che derivano dalle transizioni verde e digitale;
- attrarre persone provenienti da Paesi terzi dotate di competenze necessarie nell'Unione.
“Occorre rilanciare l'importanza della formazione vista come elemento decisivo per attuare la transizione verde e digitale, cogliendone le opportunità occupazionali e sociali in senso più ampio”, ha dichiarato Di Marco, “se le transizioni non vengono costruite sulle competenze, queste non vanno a buon fine. Si parla tanto di investimenti, ma la materia prima restano le competenze, ragion per cui la Commissione Ue si è concentrata sul tema. Peccato che politica e media non ne parlino, nonostante la decisione assunta dal Parlamento europeo di redigere un piano di iniziative per portare avanti un serio lavoro sul processo di formazione. Realizzare le capacità delle persone è elemento determinante per attuare la transizione, per questo lo scorso anno abbiamo dedicato un lavoro specifico dell’ASviS al Target 4.7 dell’Agenda 2030. I dati del Rapporto ASviS ci dicono che siamo in ritardo sull’occupazione giovanile, basti pensare che il tasso di occupazione dei giovani tra i 25 e i 34 anni in Italia è solo al 66,1%, mentre investiamo ancora troppo poco in ricerca e sviluppo: l’1,5% del Pil a fronte dell’obiettivo Ue del 3%”.
Quaderno ASviS: nessuna transizione possibile senza educazione alla sostenibilità
Il documento è dedicato al Target 4.7 dell’Agenda 2030, spina dorsale dell’educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale. Nel volume una panoramica internazionale e italiana, proposte e strumenti concreti. 17/10/22
Si è poi parlato di futuro e competenze verdi. Una nuova visione del futuro è una condizione necessaria per definire i livelli delle competenze che verranno richieste un domani. Per disegnare i processi in grado di costruire le competenze tecniche all’interno di questo quadro trasformativo, sono stati sviluppati dal Joint research centre (Jrc) della Commissione europea i quadri relativi alle Greencomp, alle Lifecomp e alle Digcomp. In particolare, il quadro delle Greencomp declina concettualmente i valori di sostenibilità che includono l’equità e la comprensione delle correlazioni tra natura e benessere umano in quanto metacompetenze. Lo scopo delle Greencomp è di formare agenti del cambiamento, dove la dimensione valoriale-etica è posta come condizione imprescindibile.
“Stimolare la curiosità dei più giovani aiuterà ad accelerare la transizione”, ha successivamente affermato Pocaterra, “Il programma di lavoro della Commissione europea ha riservato solo una piccola parte alla crescita delle competenze, ma siamo sicuri che l’Unione intende muoversi sempre di più su questa strada. Dobbiamo continuare a fornire nuove competenze ai ricercatori e a tutti coloro che lavorano nel mondo della ricerca. Interroghiamoci su cosa serve ai giovani, ma anche agli adulti, per restare competitivi nel mondo del lavoro. Dobbiamo lavorare per conoscere lacune e opportunità dell’ambito formativo del nostro Paese”.
Di seguito Lombardi ha sottolineato che il nostro Paese “non brilla per numero di laureati, e questo incide anche sotto l’aspetto competitivo del Paese. I più recenti dati Unioncamere-Anpal ci dicono che le competenze su efficienza energetica e sostenibilità ambientale, nel 2022, sono state richieste per circa 4,2 milioni di posizioni, pari all’81,1% delle entrate programmate dalle imprese. In Italia ci sono circa 10 milioni di lavoratori con competenze “non in linea” rispetto alle esigenze di mercato. Oltre tre quarti delle imprese dell'Ue incontrano difficoltà a trovare lavoratori qualificati e i dati Eurostat indicano che solo il 37% degli adulti ha l'abitudine di seguire corsi di formazione”.
2023 anno europeo delle competenze: per le giuste transizioni verde e digitale
di Luigi Di Marco, curatore della Rubrica ASviS "Europa e Agenda 2030"
Centralità delle misure partecipative e confronto sociale, attenzione alle Pmi, inclusività senza lasciare nessuno indietro. Ecco cosa prevede l’anno europeo delle competenze nella proposta della Commissione Ue.
3 gennaio 2023
“Da una parte c’è la paura della perdita di posti di lavoro per l’automazione, ma dall’altra c’è l’aspettativa di nuovi posti per la tecnologia, in economia li chiamiamo meccanismi di compensazione”, ha detto Divella continuando il discorso sul mondo del lavoro e presentando, inoltre, i risultati del progetto Bridges 5.0: “ha l’obiettivo di mettere a punto nuovi sistemi di formazione per la transizione, per permettere alle imprese di poter attingere dal mercato del lavoro le skills che la transizione richiede. Nella nostra visione di ‘Industria 5.0’ le aziende del futuro devono diventare umano-centriche, sostenibili e resilienti. Per rendere tutto questo reale Bridges 5.0 vuole mettere in contatto capitale umano e rete delle imprese attraverso la creazione di una piattaforma web. Molto spesso le università vengono messe sotto accusa perché non formano, credo che la formazione universitaria non può che rimanere invece di carattere generalista, non riusciremo mai a stare dietro alle competenze in continua evoluzione. La formazione principale di queste competenze deve avvenire all’interno dell’azienda, cosa che spesso non accade”.
Per creare cittadini consapevoli e attenti alle tematiche sostenibili il consiglio Ue ha pubblicato un documento definendo le competenze chiave, come evidenziato dall’intervento di Sala: “Il mondo è parecchio cambiato negli ultimi 150 anni, pensiamo all’automazione e al perseguire la ‘crescita a ogni costo’ che ha portato ai danni dell’antropocene, mettendo a rischio la nostra stessa sopravvivenza. Se continuiamo a insegnare solo come riprodurre lo status quo, e non a cambiarlo, non facciamo un favore all’umanità. I problemi che dobbiamo affrontare non sembrano mai completamente risolti. Pensiamo per esempio alla crisi climatica e ai suoi tanti effetti. Come affrontare tutto ciò? Il consiglio Ue ha cominciato a ragionarci con la pubblicazione nel 2018 di un documento sulle competenze chiave per vivere una vita sostenibile. Le competenze a cui fa riferimento sono: alfabetiche funzionali; multilinguistiche; matematiche e scientifiche; digitali; sociali; di cittadinanza; imprenditoriali; e culturali”.
La prima parte del convegno si è conclusa con la tavola rotonda moderata da Giacomo Bottos (direttore della rivista Pandora), con Simone Gamberini (presidente Legacoop), Giovanni Moraglia (Federmanager e coordinatore del Gruppo di lavoro ASviS “Organizzazioni giovanili”), Alessandra Ferrari (Consiglio nazionale architetti), Matteo Pedrini (direttore scientifico di Sustainability makers e direttore di Altis-università Cattolica del Sacro cuore), in cui la discussione su competenze e agenti del cambiamento è proseguita toccando diversi temi legati alla sostenibilità, tra cui l’economia circolare, le città del futuro e i Sustainability manager.
Coinvolgere tutta la comunità per sviluppare le competenze per la sostenibilità
Formare non solo gli insegnanti, ma anche la società civile: questo il messaggio chiave emerso dall’evento nazionale sull’istruzione. Presentato il Quaderno ASviS per la messa in pratica dell’educazione allo sviluppo sostenibile. 19/10/22
La seconda parte del convegno
Alla sessione del pomeriggio, moderata da Chiara Pocaterra (Apre), hanno preso parte: Emma Petitti (presidente dell’assemblea legislativa, regione Emilia-Romagna), Lara Bisin (vice presidente Confindustria Vicenza), Laura Mentini (Apre), Davide Viaggi (Unibo), Daniela Riganelli (Resoil foundation), Susanna Albertini (Biogovnet-Fva media), Miriam Zanellato (ricercatore Inail), Daniele Epifanio (Green jobs specialist, Fao), Isabel Albinelli (Bioeconomy consultant Fao and Genb youth ambassador).
Durante il panel è stato presentato lo scenario delle competenze nel “modello Emilia-Romagna”: nel 2023 la regione ha presentato un programma di lavoro per dare concretezza all’anno europeo delle competenze, in linea con gli indirizzi della Commissione europea, e per evidenziare le connessioni sul tema lavoro tra settore pubblico e privato.
Tra le testimonianze, anche quella del gruppo manifatturiero di Vicenza che ha evidenziato che le imprese trovano diverse difficoltà, economiche e non, per l’assunzione di un “Sustainability manager”. Infine, sono stati presentati due progetti, uno sulla bioeconomia, che in Italia rappresenta l’8% dell’occupazione, e uno sulle competenze Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica).
di Ivan Manzo