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Semestre europeo: il coordinamento delle politiche degli Stati membri per il 2023
Settimana 21-27 novembre. Le raccomandazioni della Commissione su: rispondere alle crisi dell’ultimo anno, integrare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile come bussola, il Green Deal e gli obiettivi sociali al 2030. Partecipazione.
Il 22 novembre, la Commissione europea ha presentato l’analisi annuale per la crescita sostenibile 2023. Elemento cardine nel ciclo del Semestre europeo, l’analisi è un atto di assoluta importanza strategica per il coordinamento economico dell’Unione, come indica la Commissione, per rendere le economie dell'Ue più a prova di futuro ed evidenziando come il semestre europeo sarà al centro del processo di trasformazione dei prossimi anni.
Riassumendo il quadro delle strategie europee in corso, le dinamiche macro-economiche e le criticità legate all’attuale situazione geopolitica, l’analisi indica le raccomandazioni generali nello sviluppo delle politiche per tutti i 27 Stati membri.
Per gli Stati membri dell’area euro, le priorità politiche specifiche sono riportate anche in una proposta di raccomandazione per una raccomandazione del Consiglio sulla politica economica dell'area dell’euro, adottata in pari data.
Come indica la premessa, l’analisi annuale per la crescita sostenibile di quest'anno delinea un'agenda di politica economica volta a mitigare gli impatti negativi degli shock energetici nel breve termine e a proseguire gli sforzi per sostenere una crescita sostenibile e inclusiva e aumentare la resilienza nel medio termine, mantenendo al contempo la flessibilità necessaria per affrontare nuove sfide.
Come negli scorsi anni, l’approccio è strutturato, attorno alle quattro dimensioni della sostenibilità competitiva e in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite, dichiarati quali parte integrante del Semestre europeo. Le quattro dimensioni sono dunque anche quest’anno definite nei quadri della:
- sostenibilità ambientale;
- produttività;
- equità;
- stabilità macroeconomica.
La Commissione indica nei principi generali che l'Ue deve continuare a perseguire la sostenibilità competitiva e la resilienza sociale ed economica di pari passo, e che nell'immediato futuro, sono necessarie misure di sostegno per attenuare l'impatto dell'aggressione russa all'Ucraina sugli europei e sulle imprese dell'Ue, in particolare sulle piccole e medie imprese. Queste misure devono essere adeguatamente mirate alle famiglie vulnerabili e alle imprese particolarmente esposte.
Oltre alle immediate urgenze, la Commissione segnala come gli investimenti pubblici e privati, insieme alle riforme, siano fondamentali per garantire forniture energetiche più sicure e accessibili, per rendere le nostre economie e società più resilienti e per sfruttare le opportunità offerte dalla transizione verde e digitale. Ciò include il raggiungimento degli obiettivi vincolanti della Legge europea sul clima. Sottolinea inoltre l’importanza fondamentale del coordinamento delle azioni tra Stati membri, precisando che l'attuazione di questa profonda trasformazione dell'economia dell’Ue in modo efficiente ed efficace, oltre che equo, inclusivo e democratico, richiede un'azione coordinata.
In merito all’integrazione del semestre europeo con gli SDGs, la Commissione riporta che le relazioni nazionali del 2023 valuteranno i progressi e le sfide di ciascuno Stato membro nell'attuazione degli SDGs. Le relazioni comprenderanno un allegato dettagliato per ciascun Paese che, basandosi anche sul monitoraggio di Eurostat, collegherà l'attuazione degli SDGs con le quattro dimensioni della sostenibilità competitiva. Parallelamente, la Commissione presenterà la prima revisione volontaria dell'attuazione degli SDGs a livello di Ue in occasione del Forum politico di alto livello delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile del 2023. Oltre all'integrazione del monitoraggio degli SDGs nell'ambito del semestre europeo, l'esame volontario dell'Ue servirà a riaffermare l'impegno dell'Ue nei confronti dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile con un approccio globale, collegando le dimensioni interne ed esterne. Aumenterà la visibilità e la coerenza del lavoro intrapreso dall'Ue per l'attuazione degli SDGs e sosterrà l'importanza di questi obiettivi condivisi a livello globale, in un momento in cui il multilateralismo è sotto pressione e l'attenzione è sempre più rivolta alla promozione di un benessere sostenibile e inclusivo.
Sostenibilità ambientale
La Commissione enuncia con chiarezza che poiché il cambiamento climatico e il degrado ambientale sono una sfida esistenziale e la dipendenza dai combustibili fossili mette in pericolo le nostre società, il Green Deal europeo rimane la nostra bussola.
Viene ampiamente ripreso il recente piano RePowerEu di risposta alla crisi determinata dall’invasione russa in Ucraina, sottolineando come lo stesso opera in piena coerenza con il Green Deal europeo e si basa sugli obiettivi del Fit for 55 proponendo di aumentare le ambizioni in materia di efficienza energetica e di energie rinnovabili.
La Commissione richiama la stima di 210 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi entro la fine del 2027 per il RePowerEu. Somme che si aggiungono al fabbisogno annuale di investimenti identificato per il pacchetto Fit for 55 e che andranno a beneficio delle industrie dell'Ue che sviluppano tecnologie e innovazioni trasformative e aumenteranno la capacità di produrre energia decarbonizzata, prodotta in casa e a prezzi accessibili, in particolare se combinati con misure volte a semplificare e accelerare le procedure di autorizzazione e a rimuovere altri ostacoli amministrativi che rallentano la diffusione delle fonti di energia rinnovabili. A loro volta, queste misure stimoleranno la creazione di posti di lavoro e le opportunità di transizione da un lavoro all'altro basate sull'aggiornamento e la riqualificazione della forza lavoro, aumentando al contempo l'autonomia strategica aperta dell’Ue.
La Commissione ricorda che RePowerEu aumenta anche l'ambizione sull'idrogeno rinnovabile come componente chiave del piano per sostituire il gas naturale, il carbone e il petrolio nelle industrie e nei trasporti difficili da decarbonizzare, fissando un obiettivo di 10 milioni di tonnellate di produzione interna di idrogeno rinnovabile e di 10 milioni di tonnellate di importazioni di idrogeno rinnovabile entro il 2030.
La Commissione evidenzia come le riforme strutturali potrebbero incentivare questi investimenti, ad esempio allineando i sistemi di tassazione agli obiettivi ambientali e applicando il principio "chi inquina paga" e attraverso lo snellimento delle procedure.
La sostenibilità ambientale va ben oltre alla sola decarbonizzazione: la Commissione evidenzia che gli Stati membri sono chiamati a migliorare la loro resilienza ai cambiamenti climatici, anche attraverso le strategie sulla biodiversità, l'economia circolare, l'inquinamento zero, l'agricoltura e l'alimentazione sostenibili, la mobilità sostenibile e l'adattamento ai cambiamenti climatici.
La Commissione indica gli strumenti e le misure di finanziamento dell’Ue quali i fondi per la politica di coesione, InvestEu. Il Pnrr stesso è indicato quale strumento essenziale per l'attuazione di RePowerEu a livello nazionale, sostenendo al contempo gli obiettivi del Green Deal europeo, oltre a fondi complementari nazionali, ed evidenzia necessario accompagnare le azioni con ulteriori sforzi per incrementare le competenze per le due transizioni.
Produttività
Sul tema della produttività, la Commissione insiste più che mai sulla necessità di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento dell’Ue attraverso catene solide che ne assicurino la competitività globale.
La Commissione elenca tra le materie prime in cui l’Ue si trova in condizioni di particolare vulnerabilità i metalli non ferrosi (alluminio e zinco), le ferroleghe, i fertilizzanti, l'acciaio e il vetro.
Ed evidenzia, a causa di possibili carenze di approvvigionamento e di dipendenza dalle importazioni, il rischio di perdite permanenti di capacità produttiva e di quote di mercato per le aziende europee, a favore d’imprese non localizzate in Ue, solitamente con un'impronta di carbonio molto più elevata.
Viene sottolineato dunque come gli Stati membri abbiano un ruolo fondamentale nel ridurre le dipendenze strategiche, promuovendo lo sfruttamento sostenibile delle risorse disponibili nell’Ue, massimizzando il potenziale dell'economia circolare, sostenendo l'agenda commerciale dell'Ue per garantire e aumentare un approvvigionamento diversificato e sostenibile di materie prime da Paesi terzi e affrontando le interruzioni della catena di approvvigionamento.
Viene ricordato l’annuncio per il 2023 dell’azione di una legge europea sulle materie prime critiche che contribuirà ad affrontare le dipendenze strategiche dell’Europa.
Viene sottolineata anche l’importanza di un mercato unico funzionante, in cui sia garantita una concorrenza equa ed efficace, come chiave fondamentale per stimolare la produttività e la crescita; si evidenzia quanto sia fondamentale condividere regole comuni, richiamando la proposta di un unico insieme di norme fiscali per fare affari in Europa (Befit) e la continua modernizzazione e digitalizzazione delle amministrazioni fiscali che dovrebbero contribuire a ridurre i costi di conformità, a minimizzare la pianificazione fiscale aggressiva e le opportunità di elusione fiscale, sostenendo al contempo l'occupazione e gli investimenti dell'Ue nel mercato unico.
La Commissione sottolinea anche come gli investimenti e le riforme per la transizione digitale restino essenziali per rafforzare la base economica dell'Ue, promuovere la creazione di imprese e l'imprenditorialità tra le Pmi e consentire la rapida attuazione del Green Deal europeo.
Tema non affatto secondario per l'aumento della produttività, è la necessità di una forza lavoro con le competenze necessarie, comportando la modernizzazione dell'istruzione e della formazione, offrendo pari opportunità a tutti.
Richiamando in merito la sua proposta di fare del 2023 l'Anno europeo delle competenze, la Commissione rende evidente come la futura competitività dell'Ue dipenda in larga misura dalle competenze dei cittadini europei, e come il reddito futuro e la prosperità sostenibile dell'Ue dipenderanno in modo cruciale da una maggiore produttività, competenze e innovazione.
E sul tema dell’innovazione strettamente collegato al tema delle competenze, rende evidente come investire nella capacità di ricerca e innovazione significa investire nel futuro dell’Europa, indicando le diverse iniziative e i fondi europei stanziati per l’innovazione tra cui sempre i Pnrr e nel caso particolare le mission di ricerca europee.
Equità
Sulla dimensione dell’equità, la Commissione riporta come dato incoraggiante che il tasso di occupazione dell'Ue è cresciuto per tutto il 2021 e ha raggiunto il record del 74,8% nel secondo trimestre del 2022. Ma allo stesso tempo, il tasso di giovani che non frequentano corsi di istruzione, lavoro o formazione rimane comunque elevato (11,7% nel secondo trimestre del 2022).
Il rischio di povertà o esclusione sociale è rimasto stabile per tutta la durata della pandemia, anche se circa 1 persona su 5 era ancora a rischio di povertà o esclusione sociale nel 2020 e nel 2021.
Gli effetti della guerra stanno influenzando negativamente le prospettive: i forti aumenti dei prezzi dell'energia e dell'inflazione hanno un impatto negativo significativo sul potere d'acquisto delle famiglie e sull'attività delle imprese europee, creando anche rischi di deterioramento del mercato del lavoro.
Come misura già assunta nell'ambito di REPowerEU, la Commissione evidenzia la sua proposta dello strumento Safe (Supporting Affordable Energy) consentendo un uso più flessibile degli stanziamenti della politica di coesione per il periodo 2014-2020 per aiutare gli Stati membri e le regioni a sostenere le famiglie e le imprese vulnerabili e a mantenere i posti di lavoro.
La Commissione evidenzia la necessità di un forte dialogo sociale per garantire che la fissazione dei salari attenui le perdite di potere d'acquisto, in particolare per i lavoratori a basso reddito.
Tra le misure di risposta emergenziali indica anche programmi di lavoro a orario ridotto che possono aiutare a preservare l'occupazione e il capitale umano specifico dell’impresa concepiti in modo da sostenere i processi di ristrutturazione facilitando le transizioni occupazionali, anche attraverso l'upskilling e il reskilling.
Inoltre, sottolinea come politiche efficaci del mercato del lavoro restino fondamentali per sostenere i lavoratori e promuovere le transizioni occupazionali, soprattutto perché la carenza di manodopera e di competenze continua ad essere prevalente nell’Ue.
Evidenzia poi la necessità di continuare a investire nella sanità, assumendo la lezione appresa dalla pandemia, valutando che sebbene siano stati compiuti dei progressi durante la pandemia, diversi Stati membri devono fare ulteriori passi avanti per quanto riguarda la resilienza, la qualità e l'accessibilità dei loro sistemi sanitari e di assistenza a lungo termine, compresa la sfida della carenza di personale sanitario.
E per la prevenzione, sottolinea che l'accelerazione del Green Deal europeo può apportare ulteriori benefici ai sistemi sanitari, riportando come dato di sintesi che un decesso prematuro su otto nell'Ue è legato all'inquinamento ambientale.
Non secondaria è la richiesta di una garanzia di una protezione sociale ai lavoratori non standard e ai lavoratori autonomi. La Commissione mette in evidenza anche che nel contesto di un trend demografico negativo e di mercati del lavoro in evoluzione, garantire l'adeguatezza e la sostenibilità finanziaria dei sistemi pensionistici rimane particolarmente importante, al pari con l'accesso a un'assistenza a lungo termine economica, di qualità e sostenibile.
La Commissione, richiamando in sintesi gli impegni del piano d’azione per il pilastro europeo dei diritti sociali al 2030 in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà, indica come gli stessi contribuiranno a stimolare la convergenza sociale verso l'alto nell’Ue, chiedendo agli Stati membri un'azione politica adeguata e coerente con le ambizioni dichiarate.
Stabilità macroeconomica
La Commissione evidenzia come fondamentale garantire la stabilità macrofinanziaria e mantenere i canali di credito all’economia, per resistere in circostanze economiche difficili, specificando che i recenti shock sottolineano l'importanza di un forte coordinamento di politiche fiscali sane e della creazione di riserve fiscali nei periodi di congiuntura favorevole da utilizzare nelle fasi di recessione.
A un approccio attento e coordinato per definire le misure in risposta all'andamento dei prezzi dell’energia devono corrispondere politiche fiscali prudenti, in particolare negli Stati membri ad alto debito, proteggendo al contempo gli investimenti pubblici.
Nel medio termine, le politiche fiscali dovrebbero garantire la sostenibilità fiscale e dare priorità agli investimenti per sostenere la doppia transizione e la resilienza sociale ed economica. Evidenzia come la clausola generale di salvaguardia del Patto di stabilità e crescita continuerà ad essere applicata nel 2023 e sarà disattivata a partire dal 2024, e ricorda come il 9 novembre 2022, la Commissione abbia fornito orientamenti sulle possibili modifiche al quadro di governance economica dell’Ue, auspicando un rapido accordo sulle proposte di riforma prima dei processi di bilancio annuali degli Stati membri per il 2024.
La partecipazione della società civile
Nella descrizione finale delle caratteristiche del semestre europeo, considerando gli aspetti di partecipazione della società civile, la Commissione sottolinea come una ripresa sostenibile e la transizione gemellare possano avere successo solo se agiamo insieme, in stretta collaborazione con tutte le parti interessate. E evidenzia in merito come il coinvolgimento attivo delle parti interessate, attraverso incontri periodici dedicati, è importante in tutte le fasi del semestre europeo e del processo di attuazione dei Pnrr. La Commissione invita dunque tutti gli Stati membri a impegnarsi attivamente con le parti sociali, le autorità locali e regionali e le altre parti interessate, in particolare i rappresentanti delle organizzazioni della società civile, attraverso scambi regolari, in modo da contribure a identificare congiuntamente le sfide, a migliorare le soluzioni politiche e a garantire una più ampia titolarità dell'agenda di politica economica e sociale.
Annuncia infine che nel 2023 presenterà una comunicazione per rafforzare il dialogo sociale nell'Ue e una proposta di raccomandazione del Consiglio sul ruolo del dialogo sociale a livello nazionale.
di Luigi Di Marco