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In vista dell’Hlpf l’Italia invia all’Onu l’aggiornamento della sua strategia
Al prossimo High-level political forum il governo illustrerà una nuova Voluntary national review che anticipa la prossima Strategia nazionale di sviluppo sostenibile. Il ruolo dell’ASviS nel lavoro condotto dal Mite. 10/6/22
Si avvicina l’High-level political forum (Hlpf). Questa di luglio è una tappa cruciale per lo sviluppo sostenibile, basti pensare che alcuni Paesi, tra cui l’Italia, saranno chiamati a presentare i propri impegni per il raggiungimento dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030. C’è inoltre attesa per la prossima Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, ma andiamo con ordine.
Hlpf: oltre la pandemia, 2022 anno di svolta
Partiamo col dire che siamo alle porte di un appuntamento chiave. L’High-level political forum, evento annuale che vedrà la partecipazione di delegati, ministri e capi di Stato, è infatti la principale piattaforma delle Nazioni unite sullo sviluppo sostenibile e detiene un ruolo centrale nel monitorare i progressi sull'Agenda 2030 e i suoi 17 Obiettivi.
Il tema del summit di quest’anno - “Building back better from the coronavirus disease (Covid-19) while advancing the full implementation of the 2030 Agenda for sustainable development” – intende accendere le luci sul tipo di politiche da implementare per assicurare una ripresa post pandemica resiliente, sostenibile e inclusiva. L’appuntamento rappresenta un’importante analisi su quanto è stato fatto, e quanto si vorrà fare, per dare piena attuazione all’Agenda 2030. Come di consueto, viene poi posta particolare attenzione su alcuni Goal, quest’anno tocca ai Goal 4 (istruzione), 5 (parità di genere), 14 (vita sott'acqua), 15 (vita sulla terra) e 17 (cooperazione) finire sotto la lente d’ingrandimento dell’Onu.
L’Italia e la nuova Strategia di sviluppo sostenibile
Come molti altri Paesi, anche l’Italia presenterà una Voluntary national review (Vnr, documento che intende fornire informazioni all’Onu su come si intende dare seguito alla realizzazione dell'Agenda 2030) all’Onu, per la precisione l’invio al Palazzo di vetro (sede Onu) è fissato al 10 giugno. La presentazione formale del documento avverrà poi nel corso dell'Hlpf, alla presenza di una rappresentanza del Governo italiano.
Questo nuovo documento, che funge anche da aggiornamento di quello del 2017 presentato dall’allora ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti (questa la pagina dedicata alle Vnr italiane), prende spunto da un altro importante lavoro che l’Italia sta portando avanti: parliamo della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS).
La Strategia rappresenta un fondamentale strumento di coordinamento sul tema, essa infatti costituisce il quadro di riferimento nazionale per i processi di pianificazione, programmazione e valutazione di tipo ambientale, economica e sociale, e contiene anche indicazioni per i territori.
SNSvS: quali novità?
Il documento dovrebbe riprendere la struttura di quello del 2017, articolandosi sulle famose “cinque P”, Persone, Pianeta, Pace, Prosperità, Partnership, oltre a contenere una sezione dedicata ai Vettori di sostenibilità suddivisa in tre aree: coerenza delle politiche, cultura della sostenibilità e partecipazione.
Il grosso difetto della SNSvS del 2017 è che questa non conteneva alcun tipo di target quantitativo e qualitativo. Come sottolineato da Giulio Lo Iacono dell’ASviS, durante una recente puntata del programma Alta sostenibilità di Radio radicale, si tratta di una grave mancanza dato che la “strategia misura la sua credibilità se in qualche modo contiene degli indicatori” in grado di misurare i progressi fatti da un Paese, anche per capire se le “promesse” vengono via via mantenute. Inoltre per l’ASviS importante sarà la definizione di una governance efficace, in modo da responsabilizzare i diversi ruoli istituzionali sull’attuazione dell’Agenda 2030. La SNSvS dovrà promuovere anche il fondamentale messaggio che la sostenibilità non è un lusso ma rappresenta “la chiave per cambiare il modello economico e per superare tutte queste crisi”.
La bozza della SNSvS è stata elaborata con il concorso di un Forum istituito dal ministero della Transizione ecologica (Mite) che ha coinvolto un’ampia rappresentanza della società civile. Rappresentanti dell’ASviS hanno fatto parte dello steering group del Forum e hanno coordinato in particolare il gruppo di lavoro per la cultura dello sviluppo sostenibile, che ha affrontato i temi sia della formazione sia dell’informazione in merito all’Agenda 2030.
La nuova SNSvS dovrebbe essere pubblicata nel mese di luglio, ma dalla Vnr che presenteremo all’Onu in questi giorni si potrebbe già capire la direzione che il Paese intende intraprendere. Manca poco, non ci resta che attendere.
di Ivan Manzo
Immagine di copertina: flickr.com/Freya Morales