Rubrica: Europa e Agenda 2030
Rafforzare gli accordi transatlantici con Usa e Canada per “ricostruire meglio”
Settimana 14-20 giugno. Dichiarazioni dei vertici Ue-Usa e Ue-Canada nel quadro degli impegni per l’Agenda 2030. Dieci proposte per emergere dalla pandemia più forti e preparati a rispondere alle future sfide per la salute. 21/6/21
Dopo il vertice del G7 in Cornovaglia del fine settimana 11-13 giugno, il cui tema generale è stato “ricostruire meglio”, i lavori di diplomazia internazionale delle istituzione dell’Ue sono proseguiti il 14 e il 15 giugno a Bruxelles con due vertici distinti, ma pressoché in parallelo, con gli Usa e con il Canada. Al centro di entrambi i vertici e delle dichiarazioni assunte, il richiamo al quadro dell’Agenda 2030, impegni per porre fine alla pandemia e prepararsi alle future sfide sanitarie globali, rilanciare l’economia contrastando i cambiamenti climatici e il degrado ambientale, tutelando la biodiversità.
Vertice Ue-Usa
Con il 42% del Pil mondiale e del commercio mondiale di beni e servizi, l'Ue e gli Stati Uniti vantano la più grande relazione commerciale bilaterale al mondo. Al vertice del 15 giugno, i leader hanno deciso di rinvigorire le proprie relazioni commerciali transatlantiche e compiere progressi su questioni chiave di interesse comune. L'Ue e gli Stati Uniti hanno lanciato un Consiglio per il commercio e la tecnologia (Ttc), un forum per coordinare gli approcci globali sulle questioni commerciali, economiche e tecnologiche e approfondire le relazioni economiche e commerciali transatlantiche sulla base di valori democratici condivisi.
Durante il vertice, è stata sottoscritta una dichiarazione da parte dei leader “verso una rinnovata partnership transatlantica”, introdotta con questo incipit: l'Unione Europea e gli Stati Uniti rappresentano 780 milioni di persone che condividono i valori democratici e la più grande relazione economica del mondo. Abbiamo la possibilità e la responsabilità di aiutare le persone a guadagnarsi da vivere e di mantenerle al sicuro, a combattere i cambiamenti climatici e a difendere la democrazia e i diritti umani.
Gli impegni congiunti sono definiti in quattro punti essenziali: a) porre fine alla pandemia di Covid-19, prepararsi per le future sfide sanitarie globali e portare avanti una ripresa globale sostenibile; b) proteggere il nostro pianeta e favorire la crescita verde; c) rafforzare il commercio, gli investimenti e la cooperazione tecnologica; e 4) costruire un mondo più democratico, pacifico e sicuro.
I leader hanno deciso d’istituire una task-force per la produzione e fornitura di vaccini, rafforzando gli sforzi congiunti per aumentare la capacità di produzione globale e mantenendo le catene di approvvigionamento aperte. Si richiamano esplicitamente gli impegni assunti nel vertice della salute di Roma del 21 maggio 2021 (cfr. terzo punto della nostra rubrica del 24/5/21).
Con riferimento all’ultimo vertice del G7, i leader hanno riaffermato l’intenzione di promuovere congiuntamente una ripresa globale sostenibile e inclusiva, in linea con l'Agenda 2030 delle Nazioni unite per lo sviluppo sostenibile, che non lasci indietro nessuno e dia la priorità ai più vulnerabili ed ai più emarginati, che protegga il clima e il nostro pianeta, i diritti umani, che dia potere a donne e ragazze e crei posti di lavoro dignitosi. L’impegno riguarda l’assistenza ai Paesi in stato di bisogno e indebitati con situazioni di alta vulnerabilità esplorando la possibilità d’introdurre strumenti innovativi come gli scambi sul debito (debt swaps).
La dichiarazione del vertice propone una cooperazione rafforzata per affrontare il cambiamento climatico, il degrado ambientale e la perdita di biodiversità, definite quali minacce straordinarie per l'umanità che si rafforzano a vicenda.
Nel documento i leader confermano gli obiettivi di decarbonizzazione non più tardi al 2050, impegnandosi a coinvolgere gli altri partner internazionali al fine di raggiungere un risultato ambizioso per la Cop 26 sui cambiamenti climatici, facendo ogni sforzo per mantenere raggiungibile l’obiettivo di contenere l’incremento a 1,5° della temperatura globale, assicurando una giusta transizione che non lasci nessuno indietro.
Riaffermano inoltre l’impegno ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità al 2030 e ad assumere azioni urgenti per affrontarne le cause determinanti. Concordano nell’obiettivo di proteggere almeno il 30% delle terre emerse e il 30% degli oceani e di agire per il ripristino della natura e di promuovere un ambizioso quadro per la biodiversità nel post-2020, in occasione della prossima Cop 15. S’impegnano a incoraggiare gli altri partner internazionali ad accordi che affrontino il problema globale dell’inquinamento da plastica.
Condividono l’obiettivo che le nuove tecnologie siano sviluppate rispettando i valori democratici condivisi, definendo standard comuni. A tal fine istituiscono un consiglio Ue-Usa ad alto livello per il commercio e la tecnologia e una struttura di dialogo politico Ue-Usa sulla competizione tecnologica.
Affermano la volontà di cooperare per una riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio che porti benefici a lavoratori e imprese, rivedendo a tal fine il libro delle regole su pratiche sleali, aiuti di Stato, sussidi alla pesca, e sugli aspetti che riguardano la risposta al Covid-19 per facilitare la produzione e l’equo accesso ai vaccini.
Con il vertice sono stati avviati i lavori per un'alleanza transatlantica per le tecnologie verdi finalizzata a promuovere lo sviluppo e la diffusione di tecnologie verdi su larga scala.
Nella dichiarazione congiunta, sugli aspetti relativi a democrazia e pace nel mondo, i leader si sono impegnati anche a collaborare condividendo posizioni condivise nei confronti della Cina e della Russia. In proposito, all’indomani del vertice, la commissione e l’alto rappresentante per gli affari esteri e la sicurezza dell’Unione hanno presentato una comunicazione sulle relazioni Ue-Russia - respingere, limitare e impegnarsi che il Consiglio europeo discuterà nella prossima riunione del 24-25 giugno.
Vertice Ue-Canada
Lunedì 14 giugno si è tenuto il 18° vertice Ue-Canada. I leader hanno concordato una dichiarazione congiunta, con l’impegno a lavorare insieme su questi contenuti: a) porre fine alla pandemia di Covid-19 e guidare una ripresa globale equa e sostenibile, b) combattere il cambiamento climatico e proteggere l'ambiente, c) sfruttare il potenziale del commercio, della tecnologia e dell'innovazione per un futuro più luminoso, più verde e più sostenibile per tutti, d) promuovere valori democratici condivisi e pace e sicurezza internazionali.
Dunque la struttura è di fatto simile all’accordo Ue-Usa. E non è per caso.
Ed anche qui il richiamo all’Agenda 2030 è esplicito fin dall’inizio: consapevoli dell'importanza della cooperazione multilaterale per affrontare le pressanti sfide globali che abbiamo di fronte e per attuare l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, faremo sforzi risoluti per sostenere l'ordine internazionale basato su regole con al centro le Nazioni Unite e per rafforzare e riformare il sistema multilaterale ove necessario.
Intervenendo alla conferenza stampa congiunta sul vertice, la presidente Von der Leyen ha detto: sia il Canada che l'Unione europea hanno programmi climatici ambiziosi. Entrambi sappiamo che non si tratta solo di avere obiettivi, ma di come raggiungerli. Ci siamo offerti di coordinarci strettamente prima della Cop26 di Glasgow, perché abbiamo bisogno di un accordo ambizioso con la comunità internazionale per renderlo un successo. Accolgo con grande favore l'impegno del Canada nell'affrontare la perdita di biodiversità e la sua decisione di aderire alla proposta dell’Ue di vietare la plastica monouso. Dobbiamo anche fare squadra per la conferenza di Kunming. Il nostro pianeta ha bisogno che noi stabiliamo un ambizioso quadro globale sulla biodiversità per la Cop15. Dovrebbe essere come l'accordo di Parigi, ma per la biodiversità.
Durante il vertice è stato fatto il punto sull'accordo economico e commerciale globale (Ceta) tra l'Ue e il Canada. Con la sua applicazione provvisoria, i risultati hanno comportato un aumento del 25% degli scambi di merci e un aumento del 39% degli scambi di servizi nel 2019, rispetto ai livelli pre-Ceta. Il vertice ha stabilito una partnership strategica sulle materie prime, in ottica di rafforzamento della cooperazione tra l'Ue e il Canada per garantire la fornitura di materiali critici necessari per le transizioni verdi e digitali, nonché per diversificare le fonti di fornitura per evitare un'eccessiva dipendenza da un numero limitato di fornitori.
Nell'ambito del dialogo sull'agricoltura, l'Ue e il Canada lanciano anche una serie di iniziative congiunte per promuovere la gestione di misure ambientali e resilienti al clima, che riguardano temi quali salute del suolo, riduzione dell'uso di fertilizzanti, agricoltura biologica, riduzione delle emissioni di gas serra nell'allevamento e produzione agricola sostenibile.
Tra una serie di altri risultati concreti del vertice, l'Ue e il Canada hanno anche stabilito un dialogo dedicato alla salute e lanciato un forum di partenariato sugli oceani.
Uscire più forti dalla pandemia: agire sulle prime lezioni apprese
La Commissione europea ha presentato il 15 giugno una comunicazione sui primi insegnamenti tratti dalla pandemia Covid-19 a un anno e mezzo dalla sua diffusione, basandosi sull’esperienza maturata per definire come migliorare l’azione di risposta a livello dell'Ue e a livello degli Stati membri. L’obiettivo è di contribuire a prevenire meglio i rischi per la salute pubblica e a migliorare la pianificazione portando a risposte coordinate più rapide ed efficaci a tutti i livelli.
Il contenuto della Comunicazione è esplicitato in dieci lezioni per le politiche sulla salute, che la Commissione definisce ancora non esaustive, ma che forniscono una prima istantanea di ciò che deve essere attuato nell’immediato per il beneficio di tutti gli europei.
E nello specifico, sono necessari:
- un rilevamento più rapido per una più solida sorveglianza sanitaria globale e un sistema europeo di raccolta delle informazioni sulla pandemia rafforzato e che garantisca comparabilità dei dati. Il nuovo sistema europeo di raccolta delle informazioni sulla pandemia sarà lanciato nel 2021;
- una consulenza scientifica più chiara e coordinata per facilitare le decisioni politiche e le comunicazioni con il pubblico. La Commissione indica necessario prevedere la nomina di un capo epidemiologo europeo e una corrispondente struttura di governance entro la fine del 2021.
- investimenti, controlli e revisioni costanti per garantire una migliore preparazione. La Commissione si propone a tal fine di preparare una relazione annuale sullo stato di preparazione.
- strumenti di emergenza pronti più velocemente e più facili da attivare. A tal fine l'Ue deve istituire un quadro per l'attivazione di uno stato di emergenza pandemico dell'Ue e una cassetta degli attrezzi per le situazioni di crisi.
- misure coordinate, che dovrebbero diventare una “reazione pronta all’uso” per l'Europa. A tal fine le misure indicate nell'Unione della salute (cfr. secondo punto nostra rubrica del 17/11/2020) dovrebbero essere adottate entro la fine dell’anno, e il coordinamento e i metodi di lavoro dovrebbero essere rapidamente rafforzati tra le istituzioni.
- partenariati pubblico-privato e catene di approvvigionamento più forti per garantire il flusso di attrezzature e medicinali. L'autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera) dovrebbe essere operativa entro l'inizio del 2022 e un progetto di salute comune europea dovrebbe essere istituito il prima possibile per consentire un'innovazione rivoluzionaria per la produzione di farmaci. Il dispositivo Fab dell'Ue dovrebbe garantire capacità di produrre 500-700 milioni di dosi di vaccino all’anno, metà delle quali nei primi 6 mesi di pandemia;
- un approccio paneuropeo essenziale per velocizzare e ampliare la ricerca clinica efficace, istituendo una piattaforma Ue su larga scala per le sperimentazioni cliniche multicentriche;
- la capacità di far fronte a una pandemia con continui e maggiori investimenti nei sistemi sanitari. Gli Stati membri dovrebbero essere sostenuti per rafforzare la resilienza complessiva dei sistemi di assistenza sanitaria quale parte dei loro investimenti per il recupero e la resilienza;
- prevenzione, preparazione e risposta alla pandemia quali priorità nell’impegno globale per l'Europa. L'Ue dovrebbe continuare a impegnarsi per la risposta mondiale, in particolare attraverso Covax, e a rafforzare l’architettura della sicurezza sanitaria globale guidando il rafforzamento dell'Organizzazione mondiale della sanità e sviluppando anche partnership per la preparazione alla pandemia con partner chiave;
- lo sviluppo di un approccio più coordinato e sofisticato per affrontare la misinformazione e la disinformazione.
di Luigi Di Marco