Rubrica: Europa e Agenda 2030
Il Parlamento Ue chiede l’elezione diretta alla presidenza della Commissione Ue
Settimana 2-8 maggio. Parlamento: dare seguito alla Conferenza sul futuro dell’Europa, violazioni dei diritti fondamentali dei migranti perpetrati dall’Agenzia Frontex, agricoltura biologica. Spazio europeo dei dati sanitari.
Dal 2 al 5 maggio si è tenuta a Strasburgo la sessione plenaria del Parlamento europeo.
La sessione è avvenuta in un momento storico cruciale per l’Europa. La chiusura della consultazione dei cittadini sulla Conferenza sul futuro dell’Europa riapre al Parlamento la facoltà di tornare a esprimere la propria posizione in merito ai processi democratici ed elettivi delle istituzioni dell’Ue, confermando le proposte presentate dal Presidente David Sassoli già un anno fa. Il 9 maggio “festa dell’Europa” è la giornata simbolo in cui il processo della Conferenza è stato avviato nel 2021 (vedi punto 2 della nostra rubrica del 10.5.21) e in cui veniva programmata la chiusura del processo al 9 maggio 2022, in tempo utile per poter, se necessario, modificare i trattati europei e per rendere operative le scelte della Conferenza dalle prossime elezioni europee del 2024.
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Il futuro dell’Europa secondo il Parlamento Europeo
Con la risoluzione avente oggetto elezione dei membri del Parlamento europeo a suffragio universale diretto, il Parlamento prende atto che una delle proposte più discusse e ampiamente condivisa nella piattaforma multilingue della conferenza sul futuro dell’Europa, riguarda l’innovativa idea di avere liste elettorali transnazionali a livello dell’Ue per l’elezione dei membri del Parlamento.
Il Parlamento sostiene che la creazione di una circoscrizione elettorale a livello dell'Unione, in cui i capilista siano i candidati di ciascuna famiglia politica alla carica di presidente della Commissione, rafforzerebbe la democrazia europea e legittimerebbe ulteriormente l'elezione del presidente della Commissione e la sua responsabilità. Dunque propone un’elezione diretta della/del Presidente della Commissione. Il Parlamento valuta che ciò potrebbe contribuire alla costruzione di uno spazio politico europeo e a fondare realmente le elezioni del Parlamento europeo su questioni europee e non su questioni di interesse esclusivamente nazionale. Ciò determinerebbe la trasformazione delle elezioni europee in una vera e propria elezione europea, in particolare con l'istituzione di una circoscrizione a livello dell'Unione, invece della somma di 27 elezioni nazionali distinte, come avviene attualmente.
Un’altra proposta di fondamentale importanza è la modifica della validità delle decisioni assunte dal Consiglio, passando dall’attuale unanimità e dal passaggio attraverso le ratifiche nazionali, al processo decisionale a maggioranza qualificata in seno al Consiglio.
L’operatività delle proposte richiederà la riforma delle procedure elettorali, che potrebbero essere messe in pratica in vista delle elezioni europee del 2024.
Tra le altre indicazioni, il Parlamento chiede maggior attenzione alla parità di genere quale elemento fondamentale per migliorare la rappresentanza alle elezioni e auspica una rappresentanza delle minoranze nazionali e linguistiche in seno al Parlamento europeo. Chiede anche l'introduzione di un'età unica armonizzata, raccomandando l’introduzione dell’età minima per il diritto di voto a 16 anni.
Il Parlamento auspica l'istituzione di una giornata elettorale comune europea, fissata al 9 maggio (festa dell’Europa), indipendentemente dal giorno della settimana in cui cade, con la possibilità di istituire una festività pubblica in tale data, e considera importante che le prime proiezioni ufficiali dei risultati elettorali siano annunciate simultaneamente in tutti gli Stati membri il giorno delle elezioni alle ore 21:00.
Sempre sul tema futuro dell’Europa, il Parlamento ha adottato anche la risoluzione a tema seguito da dare alla Conferenza sul futuro dell’Europa ribadendo che una maggiore integrazione politica e un’autentica democrazia, come sottolineato nelle conclusioni della Conferenza, possano essere conseguite conferendo un diritto di iniziativa legislativa al Parlamento europeo e abolendo l’unanimità in seno al Consiglio.
In particolare il Parlamento mette in evidenza come l’aggressione russa contro l’Ucraina dimostri la necessità di un’Ue geopolitica più forte, che si esprima con una sola voce nel mondo e persegua politiche comuni nei settori della sicurezza, della difesa, dell’energia e della migrazione, sulla base di un’azione comune e di una piena solidarietà. Ed esprimendo soddisfazione per la capacità che l’Ue ha saputo dimostrare in risposta alla pandemia di Covid-19, promuovendo soluzioni innovative e comuni nei settori della salute, della crescita economica e della coesione sociale, esprime l’idea che tali azioni positive debbano essere trasformate in un nuovo quadro istituzionale e politico permanente.
Il Parlamento sottolinea che le conclusioni della conferenza dimostrano l’urgente necessità che l’Ue dia prova di leadership nella lotta ai cambiamenti climatici, nella tutela della biodiversità e nella promozione della sostenibilità.
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Il Parlamento europeo non approva il bilancio dell’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex)
Con la risoluzione discarico 2020: Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, il Parlamento europeo rinvia la decisione sul discarico al direttore esecutivo dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera per l’esecuzione del bilancio dell’Agenzia per l’esercizio 2020, motivando la propria decisione in una articolata presentazione di argomenti; gli aspetti più gravi riguardano le accuse a carico di Frontex di complicità in respingimenti illegali di migranti nel Mar Mediterraneo e assistenza ad operazioni di rimpatrio in Ungheria incompatibili con la direttiva 2008/115/Ce e con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, come riconosciuto dalla stessa Corte di giustizia dell'Unione europea. Il Parlamento si è avvalso dell’attività di un gruppo di lavoro in seno alla Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni dello stesso Parlamento, che riporta nelle conclusioni che Frontex era in possesso di "prove a sostegno delle accuse di violazioni dei diritti fondamentali all'interno di Stati membri con i quali conduceva un'operazione congiunta, ma non ha fatto fronte e dato seguito in maniera rapida, attenta ed efficace a tali violazioni" e che, "di conseguenza, Frontex non ha impedito il verificarsi delle violazioni in questione, né ha ridotto il rischio di future violazioni dei diritti fondamentali”.
É notizia di pochi giorni fa, che il direttore esecutivo di Frontex ha rassegnato le dimissioni.
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Risoluzione sull’agricoltura biologica
Tra gli altri atti adottati dal Parlamento in sessione plenaria, si evidenzia la risoluzione sul Piano d'azione dell'Ue per l'agricoltura biologica con cui viene accolta con favore la relativa comunicazione della Commissione del marzo 2021 riconoscendo che l'agricoltura biologica è un elemento chiave per il conseguimento degli obiettivi ambientali e climatici del Green Deal europeo, offrendo esternalità e benefici positivi per la mitigazione dei cambiamenti climatici, per la tutela della biodiversità e per la protezione del suolo.
In particolare, il Parlamento invita la Commissione a effettuare una valutazione d'impatto per quanto riguarda la quota della superficie agricola dell'Ue destinata all'agricoltura biologica, chiedendo che, in relazione a condizioni specifiche, la legislazione e i piani d'azione per l'agricoltura biologica debbano prevedere un margine di flessibilità sufficiente per tenere conto delle differenze nella natura e nelle condizioni dell'agricoltura biologica negli Stati membri.
Evidenzia inoltre che i vantaggi ambientali dell'agricoltura biologica non dovrebbero essere sostenuti unicamente dai consumatori di prodotti biologici disposti a pagare un prezzo più alto, ma che il bilancio della Pac dovrebbe ricompensare adeguatamente gli agricoltori biologici per i beni pubblici specifici che forniscono, attraverso la protezione dell'ambiente e delle risorse naturali, la riduzione dei fattori di produzione e il sostegno a norme più rigorose in materia di benessere degli animali.
Ritenendo che l'innovazione sostenibile in pratiche quali l'agricoltura biologica e, più in generale, l'agroecologia possano portare a una maggiore diversità all'interno dei sistemi agricoli, il Parlamento pone comunque in rilievo l'importanza di continuare ad aumentare le rese biologiche al fine di evitare un aumento dell'impronta ecologica della produzione alimentare nei Paesi terzi. In proposito richiama tra i riferimenti scientifici la relazione del Centro comune di ricerca (Jrc) dal titolo "Modelling environmental and climate ambition in the agricultural sector with the Capri model" (Dare forma all'ambizione ambientale e climatica nel settore agricolo con il modello Capri).
Puntualizza nella risoluzione l’importanza di affrontare il tema di una corretta informazione nei confronti dei consumatori e le forme di greenwashing, esprimendo preoccupazione riguardo a etichette, imballaggi e pubblicità fuorvianti che rendono difficile per i consumatori distinguere i prodotti convenzionali da quelli biologici.
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La Commissione lancia lo spazio europeo dei dati sanitari
Il 3 maggio la Commissione europea, con la Comunicazione uno spazio europeo dei dati sanitari: sfruttare il potere dei dati sanitari per le persone, i pazienti e l'innovazione, presenta l’annunciato piano avviato nel quadro delle iniziative per la strategia dei dati e per la digitalizzazione dei servizi sanitari.
Il nuovo quadro è finalizzato a dare ai cittadini il controllo sui propri dati sanitari sia nel proprio Paese che all’estero, oltre a migliorare l'utilizzo dei dati sanitari nelle attività di ricerca, innovazione ed elaborazione delle politiche.
L’iniziativa prevede nel programma la definizione di formati standard e intercambiabili tra Stati membri affinché le anamnesi, le ricette elettroniche, i referti di diagnostica per immagini e i materiali di supporto, i referti di laboratorio e le note di dimissione siano rilasciati ed accettati in un formato comune europeo.
Per garantire la tutela dei diritti dei cittadini tutti gli Stati membri dovranno nominare un’autorità nazionale di sanità digitale. L’accesso ai dati da parte di ricercatori, imprese o istituzioni sarà regolato da un organismo responsabile dell'accesso ai dati sanitari.
di Luigi Di Marco