Rubrica: Europa e Agenda 2030
Cultura, democrazia, partecipazione: nuove strategie dell’Ue
Settimana 10-16 novembre. Contrasto alla disinformazione, spazio civico aperto, partecipazione democratica attiva per rafforzare la fiducia nelle istituzioni, cultura veicolo per i valori e l’identità europea.
La Commissione europea ha adottato il 12 novembre tre nuovi importanti quadri strategici nel quadro delle linee guida politiche 2024-2029 del secondo mandato di presidenza affidato a Ursula von der Leyen. Si tratta dell’iniziativa “scudo per la democrazia” a cui si collega direttamente la “strategia per la società civile” contestualmente adottata. Nella stessa sessione è stata adottata anche la “Bussola per la cultura” che rafforza e integra in diversi aspetti le suddette strategie. La Commissione espressamente riporta come dati di evidenza che società con più alti livelli di partecipazione culturale, sono più aperte, tolleranti e democratiche e che la ricchezza culturale, testamento della storia e della memoria comune dell’Europa e una forza guida per plasmarne il suo futuro.
Lo scudo per la democrazia
La Commissione europea indica nelle premesse dell’atto assunto che la democrazia è la pietra angolare dell'Unione europea ed è fondamentale per costruire pace, sicurezza, prosperità economica, competitività e coesione sociale. I fondamenti della democrazia risiedono in persone libere, elezioni libere ed eque, media liberi e istituzioni e processi democratici solidi. Più che un sistema di governance, la democrazia è il nostro stile di vita: garantisce i nostri diritti e le nostre libertà, salvaguarda l'uguaglianza davanti alla legge, promuove società aperte e giuste e garantisce che chi detiene il potere possa essere ritenuto responsabile.
Citando i sondaggi dell’Eurobarometro, la Commissione mette in evidenza che per i cittadini dell'Ue la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto rappresentano i principali punti di forza dell’Ue.
Lo “scudo per democrazia” è di fatto un nuovo quadro strategico che rinnova il precedente piano d’azione per la democrazia del 2020, riflettendo sulle sfide per la democrazia consolidatesi negli ultimi anni: che provengono dall’esterno con l’instabilità geopolitica che impatta anche all’interno dei nostri sistemi democratici con la manipolazione e interferenza di informazioni straniere (la Commissione usa l’acronimo inglese “Fimi” che sta per foreign information manipulation and interference), con la diffusione sempre più pressante della disinformazione online ora veicolata anche dall’Ai, l’aumento dell'estremismo e della polarizzazione, il calo della fiducia nelle istituzioni e dell’impegno dei cittadini, le minacce all'integrità delle elezioni, alla pluralità del dibattito pubblico e alla libertà di parola, il deterioramento dell'ambiente in cui operano i giornalisti e la società civile.
A fronte dell’analisi delle sfide, la Commissione propone un quadro di azioni articolato in tre pilastri principali:
- salvaguardare l'integrità dello spazio informativo;
- rafforzare le nostre istituzioni, elezioni eque e libere e media liberi e indipendenti;
- rafforzare la resilienza della società e l'impegno dei cittadini.
Le azioni includono l’istituzione di un Centro europeo per la resilienza democratica che riunirà le competenze e le risorse dell'Ue e degli Stati membri con lo scopo di aumentare la capacità di anticipare, individuare e rispondere alle minacce e sviluppare la resilienza democratica. All'interno del Centro sarà istituita una piattaforma delle parti interessate per facilitare il dialogo con le parti interessate di fiducia, quali le organizzazioni della società civile, i ricercatori e il mondo accademico, i verificatori di fatti e i fornitori di media.
Per il primo pilastro relativo alla salvaguardia dell'integrità dello spazio informativo, la Commissione prevede la presentazione di una legge europea sui servizi digitali sugli incidenti e l’adozione di un protocollo di crisi per facilitare il coordinamento tra le autorità competenti e garantire reazioni rapide alle operazioni di informazione su larga scala e potenzialmente transnazionali. Sarà inoltre istituita una rete europea indipendente di verificatori di fatti per rafforzare la capacità di verifica dei fatti in tutte le lingue ufficiali dell’Ue, mentre l’Osservatorio europeo dei media digitali svilupperà nuove capacità di monitoraggio e analisi indipendenti per la conoscenza situazionale delle elezioni o in situazioni di crisi.
Per il secondo pilastro relativo al rafforzamento delle istituzioni per elezioni eque e libere, libertà e indipendenza dei media, sarà istituita una rete europea di cooperazione in materia elettorale, organizzando scambi sistematici su temi chiave per l'integrità dei processi elettorali. La Commissione definirà orientamenti sull'uso responsabile dell'Ai nei processi elettorali, l’aggiornamento del kit di strumenti per le elezioni della legge sui servizi digitali, l’elaborazione di una raccomandazione e una guida sulle migliori pratiche negli Stati membri in materia di sicurezza degli attori politici.
La Commissione prevede che un sostegno finanziario rafforzato per il giornalismo indipendente e locale sarà fornito nell'ambito del nuovo programma per la resilienza dei media, mentre nuove misure di supporto saranno previste all’interno della revisione della direttiva sui servizi di media audiovisivi per rafforzare l'efficacia dei servizi dei media di interesse generale e promuoverne la sostenibilità finanziaria. Viene previsto inoltre l’aggiornamento della raccomandazione della Commissione sulla sicurezza dei giornalisti a sostegno del quadro esistente dell'Ue per combattere le azioni legali abusive tese a bloccare la partecipazione pubblica (Slapp).
Il terzo pilastro atto a promuovere la resilienza della società e l'impegno dei cittadini, si basa prima di tutto sulla promozione dell'alfabetizzazione mediatica e digitale per tutte le età. La Commissione elaborerà in particolare un quadro delle competenze in materia di cittadinanza dell'Ue insieme a orientamenti per rafforzare l'educazione civica nelle scuole e una guida dell'Ue alla democrazia. Queste misure si collegano all’iniziativa Unione delle competenze e al relativo il piano d’azione per le competenze di base.
La Commissione s’impegna a promuovere il rafforzamento del coinvolgimento dei cittadini nella vita democratica attraverso strumenti partecipativi e consultivi, con particolare attenzione ai livelli locali e ai giovani. Per sfruttare il potenziale delle nuove tecnologie si propone di promuovere l’innovazione nelle piattaforme online che consentono la partecipazione alla democrazia attraverso un nuovo polo tecnologico civico.
Per promuovere ulteriormente un processo decisionale basato su dati concreti, la Commissione adotterà una raccomandazione sul sostegno ai dati scientifici nell'elaborazione delle politiche, a servizio anche degli Stati membri.
La strategia dell'Ue per la società civile
Perfettamente integrabile nell’iniziativa “scudo per la democrazia”, è la strategia dell'Ue per la società civile. Come evidenzia nelle premesse la Commissione, uno spazio civico aperto, con una società civile vivace, è al centro delle nostre democrazie. La società civile svolge un ruolo essenziale nelle nostre società, contribuendo all'elaborazione delle politiche, collaborando con i governi per l'attuazione delle politiche pubbliche, fornendo supporto e servizi sociali e comunitari, sensibilizzando su importanti questioni sociali e rappresentando gruppi diversi in situazioni di vulnerabilità. Il contributo della società civile è fondamentale per promuovere l'impegno dei cittadini e la partecipazione democratica, nonché un dibattito pubblico inclusivo, anche coinvolgendo attivamente i giovani. La società civile svolge anche un ruolo importante nei controlli e contrappesi democratici, contribuendo a monitorare le politiche e il processo decisionale e promuovendo la trasparenza e la responsabilità.
Ai fini dell’applicazione della Strategia, la Commissione definisce le organizzazioni della società civile quali organizzazioni non statali, senza scopo di lucro, indipendenti, apartitiche e nonviolente, attraverso le quali le persone perseguono e difendono obiettivi e ideali condivisi.
In termini operativi, la Commissione articola la propria strategia in tre punti:
- Promuovere l’impegno prevedendo l’istituzione nel 2026 di una nuova piattaforma della società civile per facilitare ulteriormente il dialogo sulla protezione e la promozione dei valori dell’Ue. La strategia definisce inoltre dieci principi guida per il dialogo tra Commissione e società civile.
- Supporto e protezione con la creazione di un polo di conoscenze online sullo spazio civico per facilitare l'accesso ai progetti e agli strumenti esistenti, comprese le misure di protezione disponibili. Anche su questa base conoscitiva, la Commissione definirà ulteriori misure di protezione, quali l'assistenza urgente alle organizzazioni minacciate e il coordinamento delle misure di protezione disponibili negli Stati membri.
- Finanziamenti sostenibili e trasparenti. La Commissione evidenzia come nella sua proposta per il nuovo Qfp è stato proposto di aumentare in modo significativo il sostegno finanziario alle organizzazioni della società civile, in particolare con 9 miliardi di euro previsti per il programma AgoraEu. La Commissione elaborerà proposte per facilitare l'accesso a diverse fonti di finanziamento, creando legami più forti con i donatori privati e le comunità giuridiche pro bono.
Diverse azioni rinviano all’attuazione a livello di Stati membri, nel cui merito la Commissione si richiama in più passaggi alla propria precedente Raccomandazione 2023/2836 del 12 dicembre 2023 sulla promozione del coinvolgimento e della partecipazione effettiva dei cittadini e delle organizzazioni della società civile ai processi di elaborazione delle politiche pubbliche, confermandone nei fatti la validità, auspicando l’adozione di specifici quadri (o strategie) nazionali per la partecipazione della società civile.
Bussola per la cultura
Presentando la Bussola per la cultura in conferenza stampa, la vicepresidente esecutiva della Commissione Roxana Minzatu ne esalta al massimo l’importanza dichiarando che quest’atto rimette la cultura al cuore della visione politica dell’Europa, guardando alla cultura come riferimento dei valori condividisi, delle libertà, dell’identità dell’Europa.
La vicepresidente cita nel merito Jean Monnet che disse: “Se dovessi ricominciare tutto da capo, inizierei dalla cultura”.
La Bussola adottata dalla Commissione europea è nei fatti una nuova strategia dell’Ue per la cultura, che viene presentata assieme a una proposta di dichiarazione d’assumere con il Parlamento e il Consiglio intitolata: “Europa per la cultura, cultura per l’Europa” che tra le premesse si richiama agli artt.2 e 3 del Trattato dell’Unione riportando che la cultura e il patrimonio culturale sono alla base dei valori fondamentali su cui si fonda l'Ue: rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, incorporando anche il motto “uniti nella diversità”.
E creando un ponte tra passato e futuro, la dichiarazione indica che la cultura e il patrimonio culturale creano uno spazio in cui immaginare futuri desiderabili e sono essenziali per lo stile di vita europeo.
Un passaggio specifico della dichiarazione è inoltre dedicato all’ importanza della cultura nella risposta politica alle sfide ecologiche: la cultura, incluso il patrimonio culturale, è fondamentale nel passaggio alla sostenibilità ambientale, poiché plasma valori, comportamenti e pratiche che sostengono uno sviluppo ambientalmente responsabile.
La proposta di dichiarazione rappresenta la “Visione” che definisce principi e impegni, che troviamo sviluppati nelle 20 azioni di cui si compone dunque la Bussola, articolata in quattro specifiche direzioni:
- Valori e diritti. La Commissione propone l’istituzione di un premio europeo per l’arte, la preparazione di una relazione per supportare gli Stati membri per favorire la partecipazione inclusiva alla cultura, misure per favorire gli scambi culturali tra giovani attraverso gli Stati membri;
- Artisti e persone. Si prevede l’adozione di una Carta degli artisti che osservi il tema dei diritti e delle garanzie per contrastare le condizioni di precarietà del lavoro degli artisti, l’istituzione di una rete europea di giovani ambasciatori della cultura, la presentazione da parte della Commissione di linee guida su cultura, salute e benessere (collegandosi al quadro d’iniziative per la salute mentale in Ue);
- Competitività, resilienza, coesione. Definizione di una strategia dell’Ai per i settori culturali e creativi per affrontarne le relative sfide, sviluppo di uno spazio comune dei dati sull’eredità culturale dell’Europa e di partnership per ricerca e innovazione per la resilienza dell’eredità culturale. Predisposizione di una Raccomandazione del Consiglio agli Stati membri sul futuro dell’iniziativa Nuova Bahuas.
- Aggiornamento della strategia dell’Ue nelle relazioni culturali internazionali, integrazione della cultura nelle iniziative per la cooperazione allo sviluppo e nell’allargamento dell’Ue. La Commissione evidenzia il ruolo della cultura nel rafforzamento del multilateralismo (in particolare in collaborazione con l’Unesco) e sottolinea l’impegno nello spingere il ruolo della cultura nell’Agenda post-2030.
Come azioni trasversali viene riportata l'elaborazione di un rapporto periodico sulla Stato della cultura in Ue, e l’istituzione di un dialogo strutturato tra Commissione e portatori d’interesse
L’alto interesse riconosciuto dai cittadini europei per la cultura è confermato nell'ultimo Eurobarometro sulla cultura che mostra come l'87% degli intervistati ritenga che la cultura e il patrimonio culturale debbano avere un posto molto importante nell'Unione, in modo che i cittadini si sentano più europei. Specificamente, il 79% (89% dati dell’Italia) considera la cultura molto importante per la propria vita. La cultura viene riconosciuta più importante dell’economia (per il 29%- 31% IT contro il 22%-26 IT) nel creare un senso di comunità tra i cittadini dell’Unione.
