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ASviS: “La violenza sulle donne va contrastata creando una cultura del rispetto”
In famiglia, a scuola, nella società, a lavoro: solo un contesto culturale attento alle differenze e alla libertà femminile potrà agire efficacemente sulla prevenzione. I messaggi dell’Alleanza per la Giornata del 25 novembre. 24/11/23
In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, e all’indomani dell’ennesimo efferato femminicidio perpetrato nei giorni scorsi su una giovane donna, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ricorda come il nostro Paese non riesca ad intervenire efficacemente in termini di prevenzione della violenza di genere, pur in presenza di un articolato complesso di norme, a cui si aggiunge la Legge “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica” approvata il 21 novembre.
Coerentemente con i contenuti del Position Paper messo a punto dal Gruppo di lavoro sul Goal 5 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, dedicato alla lotta contro le disuguaglianza di genere, l’ASviS sottolinea che le norme repressive non bastano, ma che è necessario mirare alla creazione di un contesto culturale attento alle differenze e al rispetto delle donne nella famiglia, nella scuola, nella società, nel lavoro. Soltanto negli ultimi giorni, il Governo e il Parlamento si sono impegnati ad approvare provvedimenti orientati alla formazione scolastica diretta a fornire alle giovani generazioni un’educazione alla relazione di genere, capace di costruire rapporti affettivi corretti e rispettosi delle differenze e della libertà delle donne. Segnaliamo, a tale proposito, che gli interventi nelle scuole dovrebbero coinvolgere anche soggetti adulti, i docenti e i genitori che spesso hanno bisogno di essere informati e formati sulle caratteristiche che sta assumendo la violenza e per metterli in grado di cogliere comportamenti spia che devono suscitare allarme.
Altrettanto importante è fornire alle donne gli strumenti utili per raggiungere l’autonomia economica, in molti casi indispensabile per sottrarsi al tunnel della violenza, in particolare di quella domestica e soprattutto in presenza di figli. Per questo è importante offrire maggiori opportunità di lavoro per le donne, anche favorendone, attraverso la formazione scientifica e tecnologica, l’accesso ad ambiti lavorativi su cui si stanno costruendo le prospettive di sviluppo del Paese, quali la transizione digitale ed ecologica. L’attenzione deve anche andare a rafforzare gli interventi finalizzati all’inserimento o al reinserimento lavorativo e sociale delle vittime di violenza, particolarmente delle donne soggette a discriminazioni multiple, comprese quelle sopravvissute alla tratta o portatrici di disabilità. È necessario, in particolare, dare carattere strutturale ad alcune misure già previste come il “reddito di libertà”, il contributo destinato alle donne vittime di violenza che si affidano ai centri antiviolenza al fine di sostenerle verso l’autonomia economica.
L’Italia deve anche inserirsi a pieno titolo nei percorsi avviati a livello globale per il rispetto dei diritti umani e di lotta ad ogni forma di diseguaglianza, con la piena attuazione della Convenzione di Istanbul così come con l’adeguamento normativo alla Convenzione Ilo 190 e alla relativa Raccomandazione 206 che ad oggi è stata ratificata da 32 Paesi in tutte le aree del mondo. Molto si può e deve fare per passare dalle enunciazioni di principio ad azioni concrete: a tale proposito, rinviamo alle proposte avanzate nel Rapporto ASviS 2023 e nel recente Policy brief dell’Alleanza sul Disegno di legge di bilancio. Peraltro, come indicato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Eige), le risorse stanziate per la prevenzione del fenomeno della violenza sulle donne comportano rilevanti risparmi di spesa complessiva.
In questa giornata vogliamo anche ricordare le violenze subite dalle donne in tutti gli scenari di guerra dove lo stupro viene usato spesso come un’arma.
Il nostro pensiero va a tutte le donne che lottano per la libertà nel mondo.
A cura del Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 5 “Parità di genere”