Rubrica: Europa e Agenda 2030
Agenda dell’Ue per le città: guida alla crescita e alla prosperità
Settimana 1-7 dicembre. Coordinamento delle politiche urbane per realizzare le priorità europee in allineamento all’Agenda 2030. Rafforzare la sicurezza economica dell’Ue. Tabella di marcia per il lavoro di qualità.
Particolarmente ricca di novità la settimana di attività delle istituzioni europee. La Commissione europea ha adottato nuove misure per il rafforzamento della sicurezza economica inclusiva del piano d’azione ReSourceEu sulle materie prime critiche, la tabella di marcia per l’occupazione di qualità, un pacchetto d’iniziative per integrare pienamente i mercati finanziari dell'Ue e un’innovativa Agenda per le città.
I negoziatori del Consiglio e del Parlamento hanno raggiunto un accordo per porre fine alle importazioni del gas russo entro il 2026 (si veda rubrica Europa del 13 maggio 2025 sulla proposta della Commissione) e sulla revisione e il rinvio di un anno del regolamento europeo per il contrasto alla deforestazione (si veda nota nell’ultima rubrica Europa sulla sessione plenaria del Parlamento europeo).
Il Comitato economico e sociale europeo si è riunito in sessione plenaria per discutere diversi pareri su diversi regolamenti relativi alla proposta di quadro finanziario pluriennale 2028-2034. Alla discussione in plenaria è intervenuto il 3 dicembre il direttore scientifico dell’ASviS Enrico Giovannini (registrazione in webstreaming dal minuto 59.45).
Agenda dell’Ue per le città: guida alla crescita e alla prosperità
Il 3 dicembre la Commissione europea ha presentato l'agenda dell'Ue per le città. Come confermato nelle premesse all’atto adottato, le città sono in prima linea nell'affrontare le sfide che determineranno il futuro dell'Europa. Sono motori di crescita, competitività e innovazione, e svolgono anche un ruolo fondamentale nel promuovere la sostenibilità e l'inclusione sociale. Le città promuovono la decarbonizzazione e la resilienza climatica, contribuiscono alla preparazione per future crisi e sconvolgimenti e promuovono la coesione economica, sociale e territoriale.
Dunque, promuovendo un più forte coordinamento delle politiche urbane, l'agenda dell'Ue per le città offre una visione strategica per consentire alle città di affrontare le sfide locali contribuendo al conseguimento degli obiettivi più ampi dell’Ue, fornendo un quadro unificato per rafforzare la dimensione territoriale e urbana delle politiche, razionalizzando e meglio integrando tra loro diverse iniziative e misure di sostegno. L’Agenda della Commissione riassume sia le iniziative europee già in corso per le città (quali il Patto dei Sindaci per il clima e l’energia, la nuova Bauhaus, le missioni del Green Deal per la neutralità climatica al 2030 e l’adattamento ai cambiamenti climatici), che valutazioni sulla dimensione territoriale ed urbana di diverse iniziative politiche europee in corso, quali anche la bussola per la competitività e la preparazione alla risposta alle crisi e alle emergenze.
Riportando anche i più recenti sondaggi dell’Eurobarometro sulle sfide e gli investimenti per le città pubblicato a giugno 2025, emerge come problema immediato e urgente l’accessibilità economica delle abitazioni nelle città (valutato come tema in assoluta priorità dal 51% degli intervistati residenti in città nella media dell’Ue e dal 37% della media dei residenti nelle città italiane) che formerà oggetto dell’annunciato piano europeo l’accessibilità economica delle abitazioni.
La Commissione illustra con l’Agenda la propria visione in cui tutte le città dell’Europa sono vivibili, prospere e inclusive con un’equa accessibilità a servizi di qualità e ad alloggi dignitosi. I diritti fondamentali sono rispettati, gli immigrati sono integrati favorendo un contesto attrattivo per i talenti e per il lavoro di qualità. Sono digitalmente interconnesse ed offrono opportunità per tutte le età considerando i cambiamenti demografici. Progrediscono verso la neutralità climatica con energia prodotta localmente e sono resilienti ai cambiamenti climatici proteggendo le economie locali e il benessere delle persone. Nelle città le imprese sono competitive e innovative, il patrimonio culturale è preservato, sono presenti vivaci attività culturali, e dunque attrattive per il turismo sostenibile
Un aspetto specifico della visione è dedicato alla dimensione della promozione dell'impegno civico e della partecipazione democratica nei processi decisionali a livello cittadino. Citando la sua recente iniziativa “scudo per la democrazia” la Commissione sottolinea di fondamentale importanza l’interazione attiva della cittadinanza con le autorità istituzionali. Nella propria visione la Commissione precisa che l’elaborazione delle politiche si basa su dati pertinenti e aggiornati e produce risultati pubblicamente consultati e accettati, adattati alle esigenze locali. Le decisioni sono allineate con gli obiettivi e le iniziative più ampi dell'Ue, come la Bussola della Competitività, la Nuova Carta di Lipsia, nonché con i quadri internazionali, come l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e la Nuova Agenda Urbana delle Nazioni Unite.
Come misure innovative di accompagnamento al perseguimento degli scopi della visione per le città, la Commissione indica in programma un quadro d’iniziative per il dialogo continuo istituendo dal 2026 un dialogo politico ad alto livello tra la Commissione e le autorità locali, un regolare confronto con il Comitato delle regioni e il Parlamento europeo, consultazioni specifiche con gli esperti di politiche urbane, l’elaborazione di un rapporto a intervalli regolari sullo Stato delle città (prima edizione prevista nel 2026), l’organizzazione di un forum biennale sulle città (programmando il primo per il 2027).
Per favorire semplificazione e costruzione delle capacità è contestualmente lanciato un portale web per le città, nel 2026 è prevista l’istituzione di uno sportello di assistenza europeo per le città (Help desk) e nel 2028 il lancio di una piattaforma sulle città per lo scambio d’informazioni e misure di supporto per la progettualità e i finanziamenti.
Per il finanziamento delle misure, la Commissione indica il supporto fondamentale dell’attuale e del futuro quadro finanziario pluriennale. Nel merito, la Commissione sottolinea nella prospettiva del nuovo quadro 2028-2034, l’importanza da parte degli Stati membri d’integrare la dimensione urbana nell’elaborazione dei piani nazionali e regionali tenendo conto delle istanze espresse a livello territoriale e locale.
Rafforzare la sicurezza economica dell’Ue
Con la Comunicazione congiunta tra la Commissione europea e l’alta rappresentate alla politica estera adottata il 3 dicembre sul rafforzamento della sicurezza economica dell’Europa, vengono delineate misure integrative alla strategia europea per la sicurezza economica già adottata nel 2023 considerando le crescenti minacce economiche esterne rappresentate dall’uso delle dipendenze strategiche dell’Ue come arma e mezzo di coercizione e dall’imposizione di dazi. Nel contempo il quadro delle iniziative conferma il perseguimento come scopo dell’apertura a un commercio internazionale fondato su regole condivise e sugli impegni per la cooperazione internazionale.
Basandosi sul lavoro di valutazione dei rischi svolto con gli Stati membri, la Commissione indica iniziative per concentrarsi nell’immediato su sei settori identificati ad alto rischio, mediante:
- il rafforzamento la resilienza delle catene di approvvigionamento e contrastare le dipendenze ad alto rischio in beni e servizi critici;
- l’attrazione degli investimenti a valore aggiunto in entrata che rafforzino la sicurezza economica dell'Ue;
- il sostegno a una base industriale dinamica nei settori della difesa e dello spazio e altri settori industriali ad alto rischio;
- lo sviluppo e il mantenimento della leadership nelle tecnologie critiche
- l’impedimento all'accesso a informazioni e dati sensibili che potrebbero compromettere la sicurezza economica dell'Ue;
- la prevenzione e la mitigazione delle interruzioni delle infrastrutture critiche dell'Ue che incidono sull'economia dell’Ue.
L’azione della Commissione integrerà le misure già adottate per quattro tecnologie critiche che vengono espressamente richiamate (intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche, semiconduttori e biotecnologie) su cui sono stati già adottati quadri strategici e misure legislative.
Le nuove iniziative prevedono l’istituzione di un hub informativo sulla sicurezza economica, lo sviluppo ulteriore di capacità di raccolta di informazioni sulla sicurezza economica, la mappatura delle dipendenze strategiche lungo le catene del valore che determinano vulnerabilità per l'economia dell’Unione, il monitoraggio e l'anticipazione delle azioni dei Paesi terzi volte a creare nuove dipendenze o a sostenere quelle esistenti.
Come misure di coordinamento la Commissione raccomanda agli Stati membri di provvedere alla nominata di consulenti nazionali per la sicurezza economica di alto livello, con responsabilità per il coordinamento intergovernativo nella valutazione e della mitigazione dei rischi per la sicurezza economica. Viene inoltre prevista la creazione di un gruppo di consulenti di fiducia composto da rappresentanti delle imprese dell’Ue e la creazione di un portale informativo sulla resilienza commerciale, l’ampliamento dell'Osservatorio sulle tecnologie critiche e l’estensione del monitoraggio e dell’analisi delle capacità dell'industria della difesa e dello spazio e delle relative catene di approvvigionamento.
Nel nuovo quadro di misure è integrato il piano d’azione ReSourceEu che persegue lo scopo di amplificare gli sforzi per assicurare l’approvvigionamento di materie prime critiche e proteggersi dal rischio di shock dei prezzi, attraverso il rafforzamento delle capacità previsionali della domanda, e l’istituzione di una piattaforma per le materie prime per aggregare domanda e costruire scorte.
Sarà inoltre inclusa una valutazione sulla sicurezza economica per i settori strategici chiave nel prossimo strumento di Coordinamento della Competitività previsto dalla bussola per la competitività, mentre la già programmata legge europea per l’accelerazione industriale alla decarbonizzazione nel quadro del patto per l’industria pulita, sarà strumentale al rafforzamento della base industriale e della resilienza delle catene di approvvigionamento e la prossima legge europea per l’economica circolare perseguirà come scopo lo sviluppo ulteriore dei mercati secondari per le materie prime critiche.
La Commissione programma inoltre di presentare entro il terzo trimestre del 2026 una valutazione delle modalità per rafforzare la protezione dell'industria da politiche commerciali sleali e sviluppi negativi del mercato globale. Come misure immediatamente dirette alle imprese, la Commissione esplorerà inoltre modalità per incoraggiare le aziende di specifici settori ad alto rischio a garantire che le forniture provengano da almeno due fornitori diversi e a limitare l'esposizione a un unico fornitore dominante.
Sarà inoltre utilizzata la prossima revisione della legge europea per la Cybersecurity per emanare a livello Ue restrizioni all'accesso dei fornitori ad alto rischio alle infrastrutture critiche.
Tabella di marcia per posti di lavoro di qualità
Il 3 dicembre la Commissione europea ha presentato anche la tabella di marcia per un'occupazione di qualità, perseguendo l’impegno a migliorare la qualità dei posti di lavoro e a generare occupazione di qualità stabile in Europa, in linea con gli orientamenti politici 2024-2029.
Come riporta la Commissione, la tabella di marcia è stata elaborata dopo ampie consultazioni con le i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro europei e nazionali, mobilitando circa 200 organizzazioni in tutta l'Ue e sviluppando oltre 50 discussioni in tutti gli Stati membri. Gli scopi specifici perseguiti dalla tabella di marcia sono:
- creare e mantenere posti di lavoro di qualità in tutta l’Ue;
- garantire l'equità e la modernizzazione del mondo del lavoro;
- sostenere i lavoratori e i datori di lavoro nelle transizioni verde, digitale e demografica;
- rafforzare il dialogo sociale e la contrattazione collettiva;
- garantire l'accesso effettivo ai diritti, a servizi pubblici di qualità e ad investimenti adeguati.
Al fine di attuare la tabella di marcia in tutti gli Stati membri, come annunciato nel discorso sullo Stato dell’Unione 2025 della presidente von der Leyen e confermato nel programma 2026 della Commissione, sarà adottato l’annunciato atto legislativo sui posti di lavoro di qualità. Le diverse aree tematiche che potrebbero essere oggetto di regolamentazione europea tramite questo atto vengono citate a titolo esemplificativo:
- gestione algoritmica e intelligenza artificiale sul luogo di lavoro;
- sicurezza e salute sul luogo di lavoro;
- subappalto;
- transizione giusta;
- politiche applicative e ruolo delle parti sociali.
